Mia cugina e i suoi piedi

di
genere
feticismo

Mia cugina Martina è sempre stata una ragazza affascinante.
18 anni, un bel culetto, una terza di seno e due piedi sempre smaltati che la rendevano davvero eccitante.
Avendola visto crescere visto che ho dieci anni più di lei, dopo tempo che non ci sentivamo mi chiese un favore.
< Ehi Lore, sai che ho preso il foglio rosa? Che ne diresti di aiutarmi a fare qualche pratica visto che i miei non hanno mai tempo per me? >
< Certo, Marti. Nessun problema. >
Non potevo farmi sfuggire tale situazione.
Sarei rimasto in compagnia di mia cugina solo mentre lei guidava e la cosa mi eccitava moltissimo.
Essendo in mezzo all'estate, faceva un caldo boia e mia cugina aveva deciso di guidare con un paio d'infradito chiari mentre si era messa lo smalto arancione sulle unghie dei piedi.
Non posso dirvi che il mio cazzo ebbe un sussulto ma dovevo concentrarmi sulla sua guida.
Dopo che ci eravamo messi in strada, mia cugina non faceva altro che lamentarsi che il suo fidanzato non la riempiva di attenzioni e si sentiva tremendamente sola.
< Ora che ho preso il foglio rosa non mi aiuta nessuno con le guide. Essendo una donna pensano che io non sia adatta a guidare. Ma una donna può fare questo?! >
In preda all'euforia, mia cugina pigiò forsennatamente il pedale dell'acceleratore facendo schizzare la velocità dell'auto.
Fortuna che eravamo su un dirizzone, altrimenti avremmo fatto un incidente.
< Calmati, Marti. Se vuoi posso aiutarti io quando vuoi. >
< Grazie, Lore. Sei sempre il migliore. Sai dove andiamo? A casa tua? >§
Facendo un inversione AU dopo che avevamo raggiunto una piazzola di sosta, mia cugina decise di intraprendere le stradine del mio paese per mettersi alla rpova ancora più difficilmente.
In fondo non gli dissi niente perchè credevo che mia cugina era estremamente brava a guidare e le stradine del mio paese erano un buon allenamento per la pratica.
Anche se era estate, solamente ieri aveva piovuto e la strada era ancora bagnata nonostante le alte temperature.
< Tieniti in mezzo alla pista e suona alle curve, Marti. Così avvertirai della tua presenza. >
Giunti in prossimità di una curva in salita, Marti mise la prima, ma non si era reso conto di un animaletto che gli attraversò la strada improvvisamente.
Cercando di schivarlo, mia cugina finò dentro un piccolo fosso che stava ai margini della strada.
< Stai bene? > gli domandai.
< Credo di sì. Quello stupido animale è spuntato dal nulla. Per poco lo investivo. Questa macchina è semi nuova e non voglio rovinarla. >
Facendo finta di niente, vidi in primo luogo che la macchina si era infossata e non sarebbe stato facile uscire.
Un ottimo momento per vedere mia cugine alle prese con i pedali e quei piedi.
< Spero di non averla graffiata. >
< No, tranquilla. Non è successo niente. Adesso ce la fai a ripartire? >
< Certo. Stai a vedere. >
Dopo aver riacceso la macchina, Marti mise la macchina in retromarcia.
L'auto era in salita ma sembrava non ci fossero problemi per mia cugina in quanto a partenze in salito.
Ma l'auto, come credevo, era bloccata a causa della ruota destra anteriore bloccata nel fosso.
Marti non riusciva a capire e mi domandò perchè non ci stessimo muovendo.
< Marti, credo che siamo impantanati. >
< Questa non ci voleva. Accidenti. >
< Stai tranquilla. Pigia delicatamente i pedali senza dargli troppa forza, altrimenti si impantanerà sempre di più. >
< Ok. >
Mordendosi il labbro come segno di sfida, mia cugina muoveva il cambio e pigiava quei pedali con le sue infradito mentre il mio cazzo stava crescendo sempre di più.
Mi stavo eccitando moltissimo e cercando di incoraggiarla, la macchina faceva stridere le ruote mentre il fumo stava cominciando ad uscire.
< Non ci muoviamo in nessun modo, Lore. Che facciamo? >
Lo sguardo di mia cugina andò a posarsi sui miei pantaloncini che si erano gonfiati enormemente.
< Lore, perchè hai quel coso? >
< Non lo so. >
Ma mia cugina non era una stupida e con mia grande sorpresa capì.
< Ti sei forse eccitato per come mi sto spantanando? >
< Ecco, sì. >
< Ecco perchè non facevi altro che guardarmi i miei piedi. Ti ho beccato! >
< Scusami. È il mio punto debole. >
ma questo non smosse minimamente l'animo di mia cugina, anzi fu ancora più curiosa.
Togliendosi le infradito e rimanendo a piedi nudi, Marti mi fece baciare e leccare i suoi piedi.
< Essendo un feticista, sono convinta che non ti dispiacerà la puzza dei miei piedi. >
< Certo che no. >
Era vero finalmente e stava tutto accadendo: mia cugina mi stava facendo leccare i piedi e puzzavano da morire.
Tastando contemporaneamente il mio pacco, mia cugina non si fece pregare nel tirarmelo fuori.
Sventagliando con la mia asta viola, Marti rimase affascinata.
< E' enorme. E tutto grazie ai miei piedi. >
< Sì, esatto. Sei tremendamente eccitante. >
< Ti ringrazio... Adesso però voglio provare una cosa. >
porgendomi i suoi infradito puzzolenti, mi chiese di segarmi mentre a piedi nudi cercava di tirarci fuori dal fosso.
< Riempimi le ciabatte di sborra. Voglio sentirti sempre con me. >
Non ce la facevo più.
Non sarei riuscito a durare molto e con lo sguardo imbambolato, inizio a segarmi.
Mia cugina intanto si eccitò anche lei, toccandosi la patatina mentre a piedi nudi pigiava i pedali.
Era davvero bellissima e io sarei venuto da lì a poco.
< Lore, puzzano le mie ciabatte? >
< Sì, Marti. Proprio come i tuoi piedi. >
< Ti ringrazio. Guarda come usciamo da qui. Avanti macchinina. Vai. >
E mentre io era al culmine, alcuni mugolii di piacere avvolsero mia cugina che stava riuscendo a farci uscire dal fosso.
< Martiii! Oddio vengooo!!! >
< Sììì- bravo. Riempimi le ciabatte di sborra e pensa ai miei piedini. >
Arrivato al culmine, sborrai su tutte e due le infradito mentre mia cugina era riuscita ad uscire dal fosso e con una partenza in salita perfetta, fece stridere le gomme e ripartire l'auto alla grande.
Fermandosi in mezzo alla strada, mia cugina non perse tempo, mettendosi le ciabatte e ripartendo come se nulla fosse.
< Eì una sensazione strana la tua sborra. Ma mi piace. >
Non vi dico nemmeno che il mio cazzo stava tornando ritto e una volta giunti a casa mia, Martina mi fissò con sguardo sensuale.
So cosa voleva e lo volevo anch'io.
La trascinai in camera mia mentre la slinguazzavo con passione e facendo sesso e godendo come due forsennati, penetrai mia cugina.
< Lo voglio assaggiare. >
Marti pompava divinamente e visto che aveva ancora i piedi bagnati dalla mia sborra nelle ciabatte, non ci misi molto a venirgli in bocca.
Finalmente riuscii ad avere mia cugina scopandola come una vera troia.
Dopo quel giorno, mia cugina si impegnò come non mai e a distanza di due mesi, prese la patente.
Da quel momento ci vedemmo molto più spesso mentre faceva di tutto per farmi godere con i suoi piedini e per come rimaneva impantanata con la macchina.
< Sei crudele, Marti. Ti sborrerei ovunque. >
< Non vedo l'ora, Lore. Avanti, sborrami sui miei piedi come solo tu sai fare. >


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scritto il
2023-02-16
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