Ma che troia che sono diventata, ho scopato anche l’imbianchino

di
genere
etero

Sì cazzo! E’ successo veramente!
Ho iniziato in questi giorni il restayling dalla mia dolce casetta. Dopo la separazione dal mio ex marito, e le ultime esperienze che mi hanno cambiato la vita, ho deciso di dare un volto nuovo a tutto ciò che è vecchio e appartiene al passato!
Grazie al passaparola di alcune amiche ho ingaggiato un Tuttofare, uno di quelli che dicono di saper fare tutto, pronti a rispondere ad ogni richiesta; riparazioni, tinteggiature, manutenzioni, e chi più ne ha più ne metta!
Da un paio di giorni Gregorio, signore vicino alla sessantina ma molto giovanile, bassotto, chioma folta e sguardo furbetto, mi gira per casa, con secchio e pennelli, si arrampica sulle scale come un trapezista, sposta mobili come fossero di polistirolo, si dimostra premuroso e sfoggia continuamente una parlantina da premio nobel della letteratura.
Tutto è successo per colpa della mia sbadataggine. A dire il vero fino a quel momento non mi ero fatta strani pensieri sul tipo, anche se devo ammettere che più volte il suo sguardo mi ha messa in imbarazzo, soprattutto quando ieri mattina ho girato senza rendermene conto per un paio d’ore in casa avvolta nel mio candido accappatoio bianco, e solo dopo una sua battutina “pepata” ho capito che forse durante le faccende casalinghe si era visto qualcosa in più…
«Certo signora che questa mattina fa veramente caldo, più lei si muove per le stanze in accappatoio,più il pennello diventa duro…»
Sono la solita ingenua, non ho realizzato la battuta, o almeno non subito…
Ho compreso di quale pennello parlasse solo quando mi sono resa conto del gonfiore della sua patta, lui era in cima alla scala, intento a manovrare il manico del suo pennello, su e giù, un movimento lento ma deciso. E’ in quell’attimo che ho notato il bel fisico che traspariva dalla maglietta tutta sudata, che ho percepito il suo odore di maschio, che ho visto il tatuaggio sul collo e che la mia testa si è smarrita tra pensieri hot e l’immagine di un magnifico cazzo duro, tutto da succhiare…
Ormai è chiaro, non mi capita spesso, ma quando succede, la mia vena di milf avida di cazzi scatta improvvisamente, quasi come se fossi una supergirl dei cartoni animati. Un momento sono la semplice e anonima signora Dorotea, e un minuto dopo mi trasformo in una sorta di trojone di alto borgo pronta a farsi trapanare come se non ci fosse un domani.
Non ho resistito, lui era seduto sul bordo della vasca, in attesa che io gli asciugassi con il phon i pantaloni appena sciacquati, ci siamo scambiati qualche battuta, qualche sorrisino, poi sono arrivate le provocazioni. Tempo zero e mi sono trovata in ginocchio con la testa tra le sue gambe.
Non aspettava altro il porco. Ho sfilato dai boxer un manganello di tutto rispetto, non era molto lungo ma bello tosto e corposo. Ho iniziato a lavorare di lingua, una dolce carezza che si è dimostrata gradita, poi Gregorio, visto che non mi decidevo ad andare oltre, mi ha preso per la testa, e ha iniziato a spingere. Costretta a spalancare la bocca e ingoiare il suo cazzo, ho lasciato che sia lui a dare il ritmo delle pompate. Mi eccita essere sottomessa, e lui forse lo ha capito:
«Ti piace il cazzo, vero signora Dorotea? E’ da questa mattina che giri mezza nuda per casa, credevi di avere a che fare con un santo? Succhia bella, succhialo fino in fondo, vediamo questa milf quanto è puttana!»
Si mi piace fare la puttana, e adoro sentire il maschio eccitarsi, mentre con la mia bocca uso ogni trucco per dare al suo uccello il massimo della goduria.
Smanettavo velocemente e me lo infilavo nuovamente tra le mandibole succhiando a più non posso, e sempre con la lingua mi sono divertita a giocare con il suo glande fino a quando l’ho sentito palpitare, fino a quando lui stesso mugolando mi ha dovuto frenare per non schizzarmi in bocca. Le sue smorfie dicevano tutto, anche gli occhi sgranava ogni volta che mi sentiva gorgogliare con la sua cappella in fondo alla gola. Dopo qualche minuto è bastato uno sguardo d’intesa, l’ho preso per mano, l’ho trascinato in camera da letto, mi sono denudata completamente, l’ho fatto coricare e mi ci sono buttata sopra, infilandomi il suo bastone tra le cosce con un solo colpo. Ero già tutta bagnata, la mia figa spalancata e pronta a ricevere quel bel pistolone. Lui quando si è trovato sulla faccia le mie tette ha esclamato:
«Huauu che tette di marmo che ha questa milf! Cazzo ma sei proprio una bella manza da montare!»
Poi le ha afferrate come fossero due maniglie al quale aggrapparsi per scoparmi più a fondo. Ci siamo scatenati, io ancora più eccitata dai suoi apprezzamenti saltavo sul suo cazzo cercando di ondeggiare il bacino e sentire il più possibile la verga scivolare su e giù nel mio sesso.
«Bravo il mio tuttofare! Sai fare davvero tutto bene! Anche scopare le tue clienti… sei proprio un porco! Ti piace la tua milf troia vero?»
«…sei la mia migliore cliente cara! Molto troia e molto brava a fottere devo dire…»
Una scopata da lasciarci quasi senza fiato, sentivo le sue ginocchia alzarsi ad ogni affondo, le sue mani ad un certo punto si appoggiarono ai miei glutei, li strinse fortemente e con forza mi attirò a se. Una manovra astuta che costrinse il mio clitoride a sfregare ancora di più contro il suo pube, accelerando il mio orgasmo ormai prossimo. E’ arrivato lentamente, ma i suoi movimenti, le sue parole e quel magnifico uccello che mi penetrava a fondo senza pietà hanno generato un orgasmo che oltre a farmi gridare come un ossessa, nella sua esplosione mi ha fatto vibrare come una foglia al vento. Una botta così meritava un premio.
Prima che lui scaricasse il suo dolce nettare tra le mie cosce mi sono sfilata, inginocchiata tra le sue gambe e senza perdere tempo mi sono infilata il suo membro, duro come il granito, bollente e pulsante tre le labbra. Ho succhiato con tutta la mia forza, era pieno di miei umori, scivoloso e sempre più coriaceo. Poi i suoi rantoli, e le stilettate del suo ventre mi hanno fatto capire che era giunto il momento di assaporare il suo sperma. Un’infinità di schizzi violenti mi hanno riempito la bocca, credo di avere goduto anche io in quel momento, o qualcosa di simile, soprattutto quando ho deciso di ingoiare tutto, fino all’ultima goccia. Più che il piacere dell’azione ciò che mi ha inebriata è stata l’euforia di essermi ancora una volta sentita libera di essere troia… quanto basta.
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scritto il
2023-02-08
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