Diario di una crociera episodio 1

di
genere
etero

Ciao a tutti. Mi presento, mi chiamo Dorotea, ovviamente non è il mio vero nome, sono una donna separata over 45, ebbene si, una milf. Sono di Torino, e come ho detto, da quasi tre anni sono separata. Da qualche tempo pratico questo blog di racconti erotici, e devo dire che ho fatto una bella scoperta, storie molto eccitanti e avventure davvero interessanti.
Per quanto mi riguarda, sono appena uscita da un periodo molto particolare, e per certi aspetti anche doloroso. Una storia di sesso e trasgressione, ma anche di sofferenza, con quello che è stato l’unico uomo della mia vita. Proprio per disintossicarmi da un amore malato, e per cercare di dimenticare un periodo davvero assurdo della mia vita, ho deciso di dedicarmi un po’ di tempo, e di lasciarmi tutto alle spalle, partecipando ad una meravigliosa crociera su una superba nave “Soleil Princess” (nome fittizio)con destinazione Caraibi. Ovviamente non sono da sola, ho portato con me la mia carissima amica Rita, anche lei separata, da oltre cinque anni, single convinta e imprenditrice di successo. Adesso arriviamo al dunque; perché sto pubblicando su questo blog? Perché in questi mesi ho scoperto tantissime cose di me stessa, e tra queste, guarda caso ho scoperto una mia nuova sessualità che prima non conoscevo.
Pur avendo avuto un marito molto focoso, ma con le donne degli altri, tra me e lui sessualmente non c’è mai stata intesa. Mi facevo bastare quel poco che mi dava, lo accontentavo come potevo, e per anni ho creduto anche di sopportare le sue corna. Ma per tutta una serie di eventi che non starò a raccontare oggi, nella mia vita è successo qualcosa che improvvisamente ha acceso una lampadina, anzi direi il fuoco, nel mio corpo, nel mio cervello, ma soprattutto nella mia figa. La crociera doveva servire per trovare un po’ di pace, e invece… Da quando siamo partite io e Rita, ci siamo ritrovate coinvolte in situazioni che stanno trasformando la nostra vacanza in una vera e propria trama da film a luci rosse. Sembra incredibile, ma la “Soleil princess” da quando siamo salite noi due, è diventata per assurdo un set per film a luci rosse. Così, abbiamo deciso, anzi, io ho deciso, di condividere con voi lettori, le nostre fantastiche avventure, su questo blog, come fosse un diario di bordo, o forse di bordello. E lo farò, pubblicando ogni tanto i vari episodi. Quindi buon divertimento a tutti, e a tutte.


Episodio 1 : Benvenute a bordo.
Siamo in viaggio da circa due ore, io e Rita finalmente abbiamo realizzato un progetto che da tempo avevamo messo in cantiere. Lei a dire il vero di viaggi e crociere, essendo una brillante imprenditrice di se stessa, in passato ne ha già fatti parecchi, io, invece da casalinga ex devota al proprio maritino, mi ritrovo a navigare su una nave di lusso per la prima volta in vita mia.Sono emozionata, lo ammetto. Mi sono ripromessa di riprendere in mano la mia vita proprio da questa nuova esperienza, di non pensare a nulla, se non a divertirmi e a godermi il relax di questo piccolo paradiso viaggiante. Per quanto riguarda la mia compagna, so che da single incallita e cinquantenne navigata, esperta mangia uomini, non mi farà mancare nulla. Supporto psicologico, in caso di crisi esistenziali, corso full immersion di autostima strada facendo, e nuove emozioni al motto di: “Ti piace? Fallo!”.Questo è il Ritapensiero che da anni mi sento ripetere ossessivamente nelle nostre intime conversazioni.
Non nego, che la frase sia anche un po’ equivoca, ma in ogni caso, nonostante le iniziali reticenze, o paranoie mentali, alla fine, grazie al suo aiuto, ho messo in atto, quasi come fosse una missione quel motto. Il risultato? Strabiliante e superlativo…

Dunque, siamo alla prima serata di navigazione. Dopo esserci sistemate in una meravigliosa suite superior, con vista mozzafiato sul blu infinito del mare che ci circonda, ci aspetta la serata di gala per il benvenuto dei nuovi croceristi. Per l’occasione, decido di vestirmi in modo elegante e consono al tipo di clientela. Abito lungo blu notte con spacco laterale e scollatura sulla schiena da brivido e scarpette nero lucido, con tacchi a spillo da vertigine. Notoriamente non sono alta, e anche un po’ in carne, di reggiseno porto una quinta abbondante, ed il mio culetto è il classico culo alla brasiliana, quindi lo scuro e i tacchi dovrebbero dare un’aggiustatina alla mia siluette.
Infine, come ciliegina sulla torta ho deciso di indossare un completo di lingerie con reggiseno push up color carne, e magnifico perizoma bianco con filino di perle ben incastonato tra le chiappe. Anche in questo caso, devo ammettere che la mise,mi è stata consigliata dalla mia cara amica Rita, in versione mental choach, così come tutto il guardaroba messo con grande fatica nelle due valige che mi sono portata per questo periodo di vacanza.

Sono già quasi le venti, siamo già in ritardo, la mia amica è ancora chiusa in bagno, decido quindi di bussare alla porta per esortarla a darsi una mossa, e lei mi invita a entrare:
«Entra pure Dorotea, non avere paura, sarà meglio che tra noi non ci sia vergogna, tanto dovremo dormire insieme, e la tua gnocca non sarà sicuramente diversa dalla mia.»
«Ma tu sei ancora mezza nuda?» esclamo io.
«Non direi mia cara,indosso il reggiseno, non vedi? Devo solo infilarmi il vestito, e le scarpette, e sono pronta.»
«Pronta? Ma se sei ancora nuda! Non vorrai scendere con il culo e la natura di fuori?»
«Perché? E’ proibito? Nuda no, ma sotto il vestito, solo un goccia di Chanel… direi di si. Vogliamo o non vogliamo acchiappare questa sera? Sveglia Suor Dory, guarda che non siamo qui in ritiro spirituale! Io te lo dico; se questa sera mi gusta e trovo il torello giusto, mi voglio fare almeno 10 kilometri di cazzo. Sono due mesi che non mangio cetriolo, quindi, vedi tu bella!»
Sapevo che la mia amica su certe cose era molto spregiudicata e disinvolta, più volte mi aveva confidato avventure amorose di un certo tipo, diciamo un tantino promiscue, racconti che in qualche modo mi mettevano a disagio, ma che poi, nella mia intimità, diventavano spesso pensieri eccitanti e stimolanti per le mie fantasie erotiche. E adesso? Avevo capito che quella crociera, era tutta un’incognita, diversa da come l’avevo immaginata. Con la compagnia di una come Rita, tutto sarebbe potuto succedere, e per me, che fino a quel giorno avevo avuto un solo uomo, il mio ex marito,e che le uniche trasgressioni le avevo vissute soddisfacendo le sue perversioni,la situazione iniziava a farsi complicata.
Che la festa abbia inizio. Un magnifico salone addobbato come in una fiaba ottocentesca, tavoli imbanditi oltre misura, gente vestita come manichini appena usciti dalla sartoria Fendi, una vera sfilata di carnevale, dove la sottoscritta si sentiva a suo agio come uno squalo dentro a una pozzanghera.
Tutto filò liscio, io e la mia amica eravamo state abbinato allo stesso tavolo con altre due coppie. Lucio e Sofia, coppia over 50 milanese, proprietari di una nota agenzia immobiliare, e Ginevra e Jamal, coppia mista, lei sicuramente oltre i cinquanta, lui probabili origini arabe, pelle olivastra, poco più che trentenne, giornalista inviato di una nota televisione straniera.
Fu una serata strana, mangiammo come due bisonti, bevemmo come due elefanti, e ridendo e scherzando allacciammo qualche amicizia qua e là. Con i nostri commensali si prese subito confidenza, tanto che nel dopo cena si decise di scendere in discoteca per fare due salti tutti insieme. Una nottata da sfinimento,tra alcool, risate e gente nuova, con la voglia matta di divertirsi. Tutto liscio come l’olio, tranne qualche piccolo particolare. Jamal, mi pareva molto interessato a Rita, per tutta la sera li ho visti scambiarsi occhiate, battute piene di controsensi, e secondo me durante i balli, qualche palpatina è anche scappata.
Ritirate nella nostra Cabina a notte fonda, stanche, mezze ubriache e sudate come due scimmie della Tanzania, decidemmo di fare una bella doccia rinfrescante. Rita fu la prima a spogliarsi completamente nuda, mentre io tergiversavo, restando ancora in reggiseno e perizoma.
«Che fai Dory, non vieni in doccia? Ma sei ancora in mutande? Che aspetti, guarda che io non ho paura della tua topa, e levati sto perizoma che ci facciamo una bella doccia insieme!»
Rimasi un attimo titubante, poi per non fare la figura della contadina con la mentalità retrograda, mi slacciai il reggiseno, liberando le mie due bellissime bocce, e infine mi sfilai il perizoma, lanciandolo sopra la mia valigia, situata a fianco degli armadi.
«Uau! Ragazza mia, ti avevo immaginata con due belle tette, ma dal vivo devo dire che sono davvero magnifiche. Però scusami suor Dory, dai cazzo! Quel parrucchino lì in mezzo alle gambe non si può vedere! Così conciata vai bene per girare il film “Uccelli nel rovo”, se acchiappi qualche bastoncino in questi giorni, prima di scoparti dovrà fare pulizia con il machete!»
Istintivamente mi portai subito le mani sulla mia boscaglia, poi presi a ridere ed esclamai rivolta a Rita:
«Ma che delicatezza la mia amica, se volevi mettermi a mio agio ci sei riuscita subito! Prima di partire ho passato tre ore dall’estetista a farmi torturare, ascelle, inguine gambe braccia, mi sono mezza scorticata, ed è già tanto. Ma lì mi fa paura, non sopporterei quella tortura. E poi non è che la devo mettere in vetrina, mio marito adorava quelli che tu chiami rovi.»
«Tuo marito, mio marito, il mio ex!!! Adesso basta! Hai rotto il cazzo con quel coglione. Dimenticalo, hai capito. Qui non ci sono ex, non ci sono quei fottuti bastardi che ci hanno cornificate e fatto soffrire, qui ci sono le nuove Thelma e Louise della storia, che dovranno essere, più dannate, più belle e più troie che mai!
Quindi adesso vieni in doccia con me, ci diamo una bella lavata e poi ci penso io alla tua pelosetta, vedrai come splenderà dopo che le avrò fatto barba e capelli!»
Mi prese per una mano e insieme entrammo nella doccia gigantesca della nostra cabina extra lusso. Iniziammo con le lucine della cromoterapia come sfondo, a insaponarci a vicenda, e se subito mi sentivo leggermente tesa, con il passare dei minuti, complice anche l’alcool ingerito nei vari momenti della serata, quelle dolci carezze delle mani di Rita, iniziarono a darmi un sottile filo di piacere. Soavi massaggini sulla schiena, strofinamenti più decisi sui glutei. Poi mi fece girare, si mise una dose abbondante di bagnoschiuma nel palmo della mano, e agguantò i miei seni, impastandoli come due pani con delicatezza e dando una strizzatina ogni tanto. Io ebbi un sobbalzo a quel contatto, ma anche una leggera scossa che attraversò come un fulmine, prima la mia schiena,poi il ventre, andando a colpire in pieno la mia passera. Sarà stato il vapore intenso che avvolgeva la doccia, il calore dell’acqua che scorreva sui nostri corpi, e un leggero stato di extasy, ma ad un certo punto chiusi gli occhi, lasciandomi andare a sensazioni di vero godimento. Fino a quando la sua mano, andò a premere proprio sul mio monte di venere. Sentivo le sue dita sfiorare le grandi labbra, e cercare il mio clitoride in maniera sempre molto soft, a quel punto ogni pudore o reticenza sparì, tanto che inconsapevolmente, allargai leggermente le cosce, lasciando che la mia amica, stuzzicasse ancora per qualche istante la mia figa, che sono certa a quel punto era abbondantemente lubrificata.
Poi improvvisamente sentii la sua voce sussurrarmi in un orecchio:
«Hai capito suor Dory, sotto la corazza ha il fuoco, e tra le gambe un vulcano.»
Riaprii immediatamente gli occhi, con uno scatto chiusi le gambe, poi esclamai:« Scusami Rita, cazzo, mi sono davvero rincoglionita, mi sa che sono ubriaca..»
«Hei, piccola, di cosa ti devi scusare, eri bellissima con quell’espressione goduta. Tra noi non ci deve esseri né vergogna, né paura di essere ciò che siamo. E cioè due donne libere che si vogliono godere il momento. Io ho imparato a non mettere limiti alla mia sessualità, non mi importa dei giudizi e dell’ignoranza della gente, se non faccio del male a nessuno, vado avanti per la mia strada,mi scopo chi mi pare e prendo il mio fottuto piacere, da qualunque parte esso arrivi, cosa che dovresti imparare anche tu, amica cara.»
Dopo circa un quarto d’ora, uscimmo dalla doccia, lei si mise l’accappatoio, e a me mi fece avvolgere da un immenso asciugamano bianco. Poi mi fece stendere sul letto matrimoniale, andò nella sua valigia e prese una pochette nera,ritornò al mio capezzale, e mi disse:
«Adesso non ti addormentare sorellina, prima facciamo un bel servizietto alla tua topa, la rimettiamo a nuovo, e da domani,sarà meglio che ti dai da fare a usarla come si deve.
Alzai la testa e sorridendo le dissi:
«Cosa vorresti fare adesso? Non mi dire che vuoi…»
«Hai capito bene bimba»
esclamò ad alta voce
«tra dieci minuti la tua vagina avrà un’altra vita, sarà ringiovanita e messa a nuovo come tu non l’hai mai vista. Adesso allarga le gambe, e stai ferma, se non vuoi farti male.»
Detto, fatto. Prima ancora che rispondessi, aveva già estratto un pennellino da barba, un tubo di schiuma, e una lametta usa e getta.
Appoggiò il tubetto al mio monte di venere, spremette una enorme quantità di crema bianca, e immediatamente iniziò con movimenti circolari a spalmare la crema con il pennello. Dalla mia posizione non potevo vedere esattamente cosa stava succedendo. Ma quando il solletichio raggiunse, prima le mie grandi labbra, e poi la zona perineale, i brividi scorsero su tutta la mia schiena. Poco dopo iniziai a sentire il scivolio del rasoio, e le dita di Rita scostare delicatamente i lembi della mia pelle. Ancora una volta chiusi gli occhi, cercando di concentrarmi. Quel trattamento, quel lieve massaggio, mi stavano eccitando. Temevo che la mia vulva iniziasse a sprigionare gocce di piacere, non volevo che lei se ne accorgesse, perchè l’idea mi metteva a disagio.
Dopo qualche minuto, sentii strofinare il mio inguine con un panno caldo e umido,a quel punto, nonostante il mio tentativo di resistere, il mio corpo come impazzito ebbe un sussulto, facendo balzare verso l’alto il mio inguine.
Rita sorrise, e avvicinandosi al mio viso disse:
«Mamma mia come siamo sensibili Dory, senti la tua micetta tutta nuda, come percepisce meglio ogni contatto? Dovresti vedere com’è liscia e lucida,vedrai che mi ringrazierai per questo servizio, lei adesso moltiplicherà ogni sensazione, grazie alla sua nudità, e tu diventerai ancora più porcella.
Che dici, vuoi provare?»
Io spalancai gli occhi, e voltandomi verso di lei, le dissi:
«Provare cosa?»
«Mmmm, tesoro mio, stai ferma qui, che adesso facciamo un giochino che ti farà impazzire.»
Si alzò dal letto, andò nell’armadio e prese un sacchetto nero chiuso da un nastrino color oro. Poi si adagiò tra le mie gambe, così, essendo io coricata, la persi di vista. Improvvisamente senti uno strano ronzio che si avvicinava al mio corpo, poi come una scarica elettrica quel ronzio si trasformò in una forte vibrazione che iniziò a scuotere il mio clitoride.
Tentai di allontanarmi da quel pizzicorìo, scuotendo il bacino più volte. Sentii una mano premere sul mio ventre, bloccandomi senza via di scampo.
Alzai la testa e vidi che tra le mani Rita aveva un oggetto a forma fallica, capii subito che si trattava di un sex toy. Con un filo di voce dissi:
«Cazzo, cos’è quel coso Rita! Non vorrai… non dirmi che tu.. tu…»
Non riuscii a finire la frase, lei premette ancora più forte con il vibro tra le mie cosce, ed io andai in estasi, senza riuscire più a oppormi.
«Lasciati andare sorellina, questa passera era già tutta un lago, non chiede altro che godere. Dai su, chiudi gli occhi e godi piccola porcella, che è il tuo momento».
Con la voce soffocata in gola e con l’ultimo filo di pudore riuscii ancora dire :
«…parca miseria, ma io non sono abituata a queste cose, non con una donna…»
Poi i sensi presero il sopravvento. La mano esperta di Rita andò dritta sul mio clitoride, le sue dita iniziarono a stimolarlo con un ritmo sempre più incalzante, nel frattempo, sentii la mia vagina spalancarsi, e qualcosa di pulsante mi penetrò fino in fondo. Una sensazione mai provata, sentivo le viscere contrarsi ad ogni movimento del membro artificiale. Quella continua scossa, da tormento, si trasformò in piacevole supplizio, sempre più intenso, sempre più sconvolgente. Sentivo il mio sesso dilatarsi in modo osceno, il mio succo colava sulle lenzuola come rugiada sui petali di una rosa. Ma il clou doveva ancora arrivare. Ad un certo punto, le dita di Rita smisero di masturbare il mio clitoride, e subito dopo sentii un piacevolissimo calore avvolgere la zona, seguito dal contatto sublime di due labbra morbide, e una lingua bollente, che prese il posto delle dita stesse. Sembrava impazzita,andava avanti e indietro in maniera forsennata, penetrando a tratti la mia vulva e a tratti il mio sfintere anale, con una dimestichezza impressionante.
Fu l’apoteosi. Nella mia vita, tutto avrei pensato, ma mai di ricevere piacere dalla bocca di una donna, o da un vibratore in lattice. Mentalmente quell’azione, proprio perché così trasgressiva e proibita, fu una vera e propria bomba, che in pochi attimi mi fece raggiungere un orgasmo talmente forte, da rischiare lo svenimento.
Restai stesa per qualche minuto, priva di forze e ansimante. Sentivo solo la voce di Rita sussurrarmi nelle orecchie parole come:
«Brava piccola, sei stata meravigliosa, hai una topa dolce e morbida alla quale non ho potuto resistere. Porca miseria! Adesso però mi hai fatto venire una voglia pazza anche a me…»
Sentii il fresco delle lenzuola avvolgermi fin sopra il seno. Poi la mia amica iniziò a fare strani movimenti, aprii gli occhi, e vidi che era tutta nuda al mio fianco, con quel vibratore in mano stava maneggiando tra le sue gambe, capii subito cosa stava succedendo. Mi rigirai su un fianco verso di lei, le cinsi il collo con un braccio e la strinsi a me, appoggiai la mia mano libera sulla sua tra le gambe, afferrai il sex toys già inserito nella sua vagina, e seguendo il ritmo delle spinte del suo ventre, mano nella mano la aiutai a raggiungere un fantastico ed esplosivo orgasmo. Fu un momento indimenticabile, una vera scarica di adrenalina.
Ci addormentammo così, abbracciate, sudate intrise nei nostri umori, felici e sorridenti come due vere Thelma e Louise.

Fine primo episodio.

Spero vi sia piaciuto, questo è solo il primo episodio, seguitemi per il prossimo, perché ancora non avete visto nulla… vostra Dorotea. P.S. Lasciate i vostri commenti, così ci divertiremo a leggerli insieme, io e quella maialina di Rita.
scritto il
2022-12-23
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