Feci anche l' esattore.

Scritto da , il 2023-02-08, genere etero

Dopo il diploma di ragioniere, trovai subito lavoro come esattore di una nota assicurazione, ricevendo l'incarico di contattare i clienti che non pagavano le polizze. Ebbi quindi l'elenco dei clienti morosi ed iniziai a contattare il primo che era un noto professionista e certo aveva dimanticato di rinnovare il contratto assicurativo, infatti gli telefonai per un appuntamento e subito si ricordò del mancato pagamento polizza e, senza farmi perdere tempo, lasciò una busta contenente l'assegno con l'importo al suo portiere ed io andai subito a prenderlo per raggiungere poi la mia agenzia dove il titolare si complimentò di come avevo rapidamente risolto il primo impegno. Nella prima settimana feci vedere che ero un abile recuperatore di crediti poi però ebbi grossi problemi a farmi dare per due automobili gli importi delle polizze in corso nei confronti che avevo con una signora di gran bella presenza ma di una ostilità a fare il suo dovere nei confronti della assicurazione che aveva per le auto.Ci andai ben tre volte ma mai aveva disponibilità a pagare e cercava di sfruttare la sua avvenenza fisica, con me, sperando di pagare in natura ma io volevo solo banconote, neanche assegni e tantomeno sesso in cambio. Al mio terzo tentativo però lei mi presentò la sua nipote, una ventenne, formosissima, rossa di capelli e di splendide labbra carnose che al solo osservarla, ti faceva drizzare il cazzo anche se vestita di stracci sporchi...era così eccitante, arrapante e veramente sconvolgente a tal punto che sgranai gli occhi e sua zia subito prese la palla al volo e mi chiese se volevo andare a letto con la nipotina, concordando il prezzo per il rapporto sessuale da scalare dal debito con l'assicurazione. Ci pensai un bel pò ma poi desistei ad osservare la sventolona che sprizzava erotismo da ogni suo poro della pelle. La zia la chiamò vicino a se e le disse che solo lei avrebbe potuto aiutarla ma la figona protestò subito e disse che non voleva dare la sua verginità come fosse merce da scambio ma quando vide me, notai che mi osservava scupolosamente ed io devo dire che non mi sentivo di essere considerato come un maschietto qualsiasi infatti ero un bel fighetto, atletico, alto e robusto. La zia la seppe convincere, promettendole che le avrebbe in seguito ben compensato la donata verginità e così propose pure di essere anche lei presente durante la deflorazione per consolarla ed attenuare il doloroso infrangere la delicata membrana. Io non ebbi problemi ad essere osservato dalla cinquantenne ancora ben messa e quindi acconsentii a farla partecipare alla deflorazione della focosa rossa. Ci trasferimmo in camera da letto della zia dove troneggiava un lettone che sembrava avesse posto proprio per tre persone. Io volli spogliare la ragzzina fino all'ultimo calzettone ed iniziai a sfiorarle la mia lingua dal collo a dietro le orecchie e già lei, Simona, iniziava a smaniare e gemere poi scesi a leccarle l'ombellico ma interruppi per spogliarmi tutto anch'io e ripresi subito con lei e quando arrivai alla fighetta molto pelosa e grondante di umori, volli subito farle sperimentare prima la leccata,poi provare il mio manganello che coll' assai prorompente glande, accostai alla figa per sondare un poco la sua reazione ed infatti, per spirito di conservazione lei strinse le cosce quasi imprigionandomi il cazzo ma glielo seppi sfilare e, senza tanti preamboli...in fondo non era niente lei per me, era solo un bellissimo corpo che dovevo spolparmi in ogni suo anfratto e quindi presi come uno slancio e le infilai dentro la fighetta il batacchio, recandole un dolore intensissimo, perchè la sentii urlare piangendo, come quando si pratica una dolorosissima iniezione ad una bambina dal culetto assai delicato. Ad ogni mio colpo di cazzo, seguiva un urlo e poi un nuovo pianto e gli occhioni verdi, lacrimavano assai a lungo ma io rimasi insensibile, indifferente al suo dolore e inizia così a scoparla furiosamente e sua zia le teneva le braccia ferme anche se Simona cercava disperatamente di scalciare per colpirmi fermando così il suo doloroso amplesso. Dopo che le sborrai tutto dentro, senza neanche accertarmi se potevo sborrare dentro oppure no, proposi alla zia di fare girare a pancia sotto la ragazzina e dopo una lunga leccataall'ano, lei avrebbe potuto spalmarle un bel pò di gel, per permettermi di poterla inculare senza strazianti lacerature del dolce forellino che io già pregustavo ed aqllora lì intervenì la zia che subito trattò l'uso del culetto, parte che solo al secondo incontro avrei potuto deflorare. Senza neanche lasciare andare Simona a ripulirsi e rinfrescarsi in bagno, io la scopai nuovamente e lì lei potè iniziare a provare un pò di piacere e non solo dolore come alla prima volta. Dopo la zia la accompagnò al bagno perchè la nipotina sbandava camminando a gambe larghe come se avesse qualcosa tra le cosce ma era solo indolenzimento muscolare, così io mi rivestii e segnai su un foglio i diecento euro della prima rata già pagati dalla contraente con l'assicurazione. e lì tutto finì così. Io tornai in agenzia, spiegando che la contraente aveva dato a me duecento euro e con cinque mesi si arrivava a saldare il debito. Il mio lavoro riprese avvalendomi ancora di usare il sistema provato con la zia di Simona ed infatti riscuotei permettendo di rateizzare anche ad altre signore vogliose di cazzo e di liberazione del debito con me che anticipavo direttamente dalle tasche mie all'assicurazione. Insomma, lavoravo, scopavo e non ceerto mi lamentavo. Al secondo mese andai a casa della zia di Simona che provò a dirmi che la nipote non c'era ed io subito le confermai che se non pagava avrebbe avuto grossi guai ed allora, misteriosamente e magicamente, eccoti apparire Simona che, per la cronaca, ma non certo da me fu creduto, tornava da un giro col cane e così non persi tempo, presi per mano la ragazzina conducendola in camera da letto ma sau zia. preoccupata che certamente la nipotina avrebbe cercato di impedirmi di incularla, venne anche lei che la spogliò tutta e poi le tenne le cosce ben ferme, saldamente con le sue forti braccia ed io unsi bene l'ano col gel e poi spalmai gel anche sul cazzone già dritto, gomfio, pronto a devastare il vergine forellino: le infilai in culo, prima un dito seguito poi da un secondo che poi tolsi da lì e lasciai che il batacchio lo facesse dilatare paurosamente ed introdussi tutto in culo senza remore, rimorsi, e chiaramente lasciai urlare la mia povera vittima che al solo vederla con le sue prorompenti forme, mi faceva eccitare tanto da comportarmi da bestia ma bestia tremendamente eccitata. La penetrai duramente e lei dai giù a gridare a squarciagola e, quando poi sfilai il cazzo dal suo culo, oltre ad un filamento di sangue, uscirono pure tracce di feci. Rimasi un poco fermo ma poi chiesi alla zia di riprenderla ai polsi e tenermela nuovamente ferma, immobile, per poterla nuovamente inculare. Dopo che Simona si lavò a fondo, mi lavai anch'io ed in seguito la scopai dunuovo per farla rilassare un poco. concluso il rapporto lei si rivestì ed io, sentendomi ancora non soddisfatto, chiesi alla zia di farmi leccare la sua figona che poi penetrai a cazzo rigido ed infine le penetrai anche il culo che la fece molto soffrire, in quanto, vedova da solo un anno, era poco abituata a ricevere cazzi in culo. Da quel giorno io capitai spesso a casa sua e solo con lei facevo sesso. Con Simona era un appuntamento mensile che si ripetè per altri tre mesi e poi rimase solo un motivo per andare a scoparmi l'affamata zia.

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