La casa di riposo.
di
Manganello.
genere
etero
La casa di riposo che mi accolse tramite il Comune della mia città natale, mentre nei primi giorni mi creava tanta tristezza, desolazione, un giorno, improvvisamente mi sconvolse ma nel senso della massima gioia e...via via spiegherò. Io ero rimasto solo e perciò lì non ricevevo visite. Nel vedere alla Domenica tanta gente, tanta gioventù venire a visitare gli ospiti della casa, non mi rimaneva che trascorrere il tempo a coccolare accarezzandolo sempre e facendolo correre dietro una pallina...il cane della Direttrice: un bellissimo cane pastore tedesco, che si era affezzionato a me. Quella Domenica ero nel bellissimo parco con Axel (il cane in questione) e gli facevo riportarmi la pallina che lanciavo lontano. Ironia della sorte la pallina va a incastrarsi in un cespuglio ed io non ci arrivavo a recuperarla così vidi nel viale una ragazza che stava a bracetto con la sua nonna ed allora le chiesi se poteva per me recuperare la pallina per Axel. Lei lo fece subito e poi si presentò: "Mi chiamo isabella e ho vent'anni!" La ringraziai e le risposi che mi chiamavo Francesco in arte Checco ed avevo 72 anni. Dopo lei mi promise che sarebbe venuta in futuro a trovare anche me ed avremmo giocato con Alex. Le sorrisi e la seguii con lo sguardo mentre andava via. Alta, capelli rossi e le immancabili lentiggini sul bellissimo viso, un fisico da indossatrice, insomma una gran bella fighina!
Alla Domenica seguente Isabella ritornò a trovare sua nonna e poi venne dritta da me trovandomi nel parco ma senza Alex che si trovava con la sua padrona. Parlammo a lungo e volle sapere cosa facevo prima di stabilirmi lì e le raccontai brevemente la mia vita da Militare in quanto ero un alto Ufficiale dell'Esercito. Lei rimase affascinata e spesso venendo da me, mi chiedeva di parlarle della mia carriera militare che si concluse subito dopo la morte di mia moglie ed ecco perchè mi trovavo lì! Il nostro rapporto si intensificò sempre di più ed eravamo arrivati a salutarci scambiandoci baci sulle guance, poi, la Direttrice che sapeva dell'amicizia tra me ed Isabella, mi convocò al suo ufficio per chiedermi di essere io a dare la dolorosa notizia del decesso di sua nonna. Accettai con molto dolore, già immaginando la reazione della bellissima ragazza e quando le comunicai il triste evento, me la ritrovai abbracciata e piangente. Senza dilungarmi troppo le fui vicino il più possibile e lei. rimasta sola, continuò a venire da me sentendomi come suo sostegno morale e fisico. Un giorno Isabella mi prese la mano e mi disse di avere da propormi un cambio di vita per noi due: lasciare quella casa ed andare a vivere con lei perchè in fondo ci sentivamo bene insieme ed insistete tanto ma così ferma nel propormelo che mi dava dolore nel pensarla sola con il dolore dell'avere perso sua nonna e...dopo pochi giorni ero a vivere con lei. La nostra vita era diventata una serenità, una gioia immensa ed era tra noi un continuo scambiarsi baci affettuosi, finchè non accadde l'imprevedibile: Isabella mi disse che sentiva di amarmi e, senza attendere un mio consenso, mi abbracciò intensamente e poi m'incollò le sue labbra alle mie e lì non mi sentii di allontanarmi, anzi, la strinsi forte e le infilai la lingua in bocca e le nostre lingue si sfioravano dolcemente tra loro e con gli occhi ci dicevamo tante cose. Ci lasciammo andare sul divano e rimanemmo stretti l'uno contro l'altro baciandoci ancora e lei poi mi provocò dicendomi che si era accorta che le osservavo spesso le gambe lunghe ed il culetto che aveva le sembinze di un gustosissimo mandolino ed io le sorrisi chiarendole che ero abbagliato dalla sua bellezza, freschezza giovanile. Mi baciò nuovamente in bocca ma poi armeggiò con le sue manine alla patta dei pantaloni e fece uscire dalla mutande il mio ancora invidiabile cazzo, sia per le apprezzabili dimensioni e sopratutto per l'ancora erezione apprezzabile. Chinò la sua testolina rosso fuoco e sentii la sua bocca aprirsi e poi richiudersi intorno al cazzone che già iniziava ad irrigidirsi. Fu abilissima a ruotare la lingua intorno al glande e la fece scorrere intensamente tanto da causarmi una lunga sborrata che avvenne prestissimo data la mia da tempo lunga pausa e riposo! Si leccò le ultime gocce di sborra che ingoiò avidamente ed io provai un piacere immensamente godurioso.. Allora poi fui io a proporle di spostarci comodamente sul lettone dove dormivo io e ci dirigemmo lì rimanendo abbracciati strettamente e, quando la sdraiai le sfilai le mutandine per poterle poi sditalinare il clitoride ed in seguito la divaricai le setose cosce per poterle leccare la fighina che già stava facendo uscire un rivolo di umori argentei che subito le slinguai ed assaporai. Ero al settimo cielo ed entrambi stavamo godendo pazzamente, così, senza minimamente esitare, le infilai il cazzone in figa sentendo lei che gemeva lamentandosi per le rispettabili dimensioni del batacchione che la stava penetrando. Non sò rendermi conto di quanto sia durata la "scopata" ma una cosa è certa: mai in vita mia avevo goduto così pazzamente! Dopo una breve sosta per riprendere fiato ed energie, le proposi di farle provare alcune prelibatezze del gioco del sesso e lei approvò subito, così andai nel bagno dove trovai una crema per le mani usata da Isabella naturalmente ed andai sul lettone dove feci mettere lei sdraiata "alla pecorina" per poi spalmarle fuori e dentro l'ano la crema e dopo ne spalmai un poco anche al glande per poterla penetrare senza darle troppo dolore che però poi si sarebbe tramutato in piacere. La penetrai quindi con lentezza ma anche con dolcezza e sentii tutto il batacchio avanzare nel culetto vellutato ma anche muscoloso e lei varie volte strinse il cerchietto per fermare il mio avanzare avanti ma lui sapeva essere dolce ma anche ben deciso.......
Alla Domenica seguente Isabella ritornò a trovare sua nonna e poi venne dritta da me trovandomi nel parco ma senza Alex che si trovava con la sua padrona. Parlammo a lungo e volle sapere cosa facevo prima di stabilirmi lì e le raccontai brevemente la mia vita da Militare in quanto ero un alto Ufficiale dell'Esercito. Lei rimase affascinata e spesso venendo da me, mi chiedeva di parlarle della mia carriera militare che si concluse subito dopo la morte di mia moglie ed ecco perchè mi trovavo lì! Il nostro rapporto si intensificò sempre di più ed eravamo arrivati a salutarci scambiandoci baci sulle guance, poi, la Direttrice che sapeva dell'amicizia tra me ed Isabella, mi convocò al suo ufficio per chiedermi di essere io a dare la dolorosa notizia del decesso di sua nonna. Accettai con molto dolore, già immaginando la reazione della bellissima ragazza e quando le comunicai il triste evento, me la ritrovai abbracciata e piangente. Senza dilungarmi troppo le fui vicino il più possibile e lei. rimasta sola, continuò a venire da me sentendomi come suo sostegno morale e fisico. Un giorno Isabella mi prese la mano e mi disse di avere da propormi un cambio di vita per noi due: lasciare quella casa ed andare a vivere con lei perchè in fondo ci sentivamo bene insieme ed insistete tanto ma così ferma nel propormelo che mi dava dolore nel pensarla sola con il dolore dell'avere perso sua nonna e...dopo pochi giorni ero a vivere con lei. La nostra vita era diventata una serenità, una gioia immensa ed era tra noi un continuo scambiarsi baci affettuosi, finchè non accadde l'imprevedibile: Isabella mi disse che sentiva di amarmi e, senza attendere un mio consenso, mi abbracciò intensamente e poi m'incollò le sue labbra alle mie e lì non mi sentii di allontanarmi, anzi, la strinsi forte e le infilai la lingua in bocca e le nostre lingue si sfioravano dolcemente tra loro e con gli occhi ci dicevamo tante cose. Ci lasciammo andare sul divano e rimanemmo stretti l'uno contro l'altro baciandoci ancora e lei poi mi provocò dicendomi che si era accorta che le osservavo spesso le gambe lunghe ed il culetto che aveva le sembinze di un gustosissimo mandolino ed io le sorrisi chiarendole che ero abbagliato dalla sua bellezza, freschezza giovanile. Mi baciò nuovamente in bocca ma poi armeggiò con le sue manine alla patta dei pantaloni e fece uscire dalla mutande il mio ancora invidiabile cazzo, sia per le apprezzabili dimensioni e sopratutto per l'ancora erezione apprezzabile. Chinò la sua testolina rosso fuoco e sentii la sua bocca aprirsi e poi richiudersi intorno al cazzone che già iniziava ad irrigidirsi. Fu abilissima a ruotare la lingua intorno al glande e la fece scorrere intensamente tanto da causarmi una lunga sborrata che avvenne prestissimo data la mia da tempo lunga pausa e riposo! Si leccò le ultime gocce di sborra che ingoiò avidamente ed io provai un piacere immensamente godurioso.. Allora poi fui io a proporle di spostarci comodamente sul lettone dove dormivo io e ci dirigemmo lì rimanendo abbracciati strettamente e, quando la sdraiai le sfilai le mutandine per poterle poi sditalinare il clitoride ed in seguito la divaricai le setose cosce per poterle leccare la fighina che già stava facendo uscire un rivolo di umori argentei che subito le slinguai ed assaporai. Ero al settimo cielo ed entrambi stavamo godendo pazzamente, così, senza minimamente esitare, le infilai il cazzone in figa sentendo lei che gemeva lamentandosi per le rispettabili dimensioni del batacchione che la stava penetrando. Non sò rendermi conto di quanto sia durata la "scopata" ma una cosa è certa: mai in vita mia avevo goduto così pazzamente! Dopo una breve sosta per riprendere fiato ed energie, le proposi di farle provare alcune prelibatezze del gioco del sesso e lei approvò subito, così andai nel bagno dove trovai una crema per le mani usata da Isabella naturalmente ed andai sul lettone dove feci mettere lei sdraiata "alla pecorina" per poi spalmarle fuori e dentro l'ano la crema e dopo ne spalmai un poco anche al glande per poterla penetrare senza darle troppo dolore che però poi si sarebbe tramutato in piacere. La penetrai quindi con lentezza ma anche con dolcezza e sentii tutto il batacchio avanzare nel culetto vellutato ma anche muscoloso e lei varie volte strinse il cerchietto per fermare il mio avanzare avanti ma lui sapeva essere dolce ma anche ben deciso.......
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