La ragazza alla pari

di
genere
saffico

Al rientro da quella cena piena di tensione Michela decise di parlarne con il marito, Luca il loro unico figlio era sicuramente in crisi con la loro nuora. Forse tutte le coppie è destino che possano entrare in un cuneo d’ombra, la nascita poi del figlio aveva contribuito ad allontanare i giovani sposi.
Disse al marito che voleva portare nella loro casa al mare il nipotino così da potergli regalare una settimana di maggiore intimità. Si sarebbe fatta aiutare dalla giovane bambinaia, una ragazza alla pari francese che i ragazzi avevano assunto per l’estate.
La settimana successiva Michela accompagnata dal marito passò da casa di Luca per prendere Marie e il piccolo e tutti insieme si recarono nella residenza marittima. Giunti a destinazione il nonno aiutò a scaricare i bagagli e dopo un breve pasto fece ritorno in città.
I giorni nella località di villeggiatura scorrono tranquilli, le due donne trascorrono in spiaggia le prime ore del mattino e quelle del tardo pomeriggio, quelle più idonee al piccolo.
Un tardo pomeriggio mentre Michela sta facendo un bagnetto al nipote sente giungere la voce di Marie provenire dal cortile, è un tono all’inizio concitato che con il passare della telefonata non fa che aumentare il volume per poi concludersi con quelli che sembrano turpiloqui e un urlo finale.
Depositato il piccolo nel box Michela andò incontro alla ragazza trovandola singhiozzante. Con discrezione si avvicinò dicendole che non dovesse prendersela, un ragazzo che facesse piangere una donna si classifica da sé. Marie si buttò tra le sue braccia, Michela la accolse in modo materno appoggiandole la testa sul suo seno prosperoso mentre le passava le dita nei capelli.
Sentì colare calde lacrime sul suo petto, Marie non si limitò a tenere il suo capo appoggiato al petto ma incominciò a strofinare i suoi polpastrelli sui seni e sui capezzoli provocando a Michela brividi infiniti di piacere.
Si guardarono in viso, i loro occhi si indagarono a vicenda mentre le loro bocche si avvicinavano unendosi in un bacio in cui la passione le travolse. Si fermarono quasi subito come colte da un profondo imbarazzo.
La giovane ragazza si ritirò in bagno per una doccia e poi insieme diedero da mangiare al bambino. Una volta messo a letto decisero di ordinare delle pizze.
Mangiarono in un silenzio rotto solo dalla musica che proveniva dal cd di Battiato che avevano fatto suonare.
Fu Marie ad alzarsi per prima andò incontro a Michela, la fissò per un attimo e poi le si sedette in grembo.
Tornarono ad accarezzarsi i volti, la giovane si tolse la maglietta rivelando un piccolo seno, probabilmente una seconda, tette che però avevano la rigidità tipica della giovinezza. Michela incominciò a succhiarle i capezzoli infilando una mano sotto la gonna. Lentamente molto lentamente incominciò a giocare con le sue labbra umide, con il suo clitoride.
Marie si trasse di scatto, “ti prego Michela…” e così dicendo si chinò e allargando le gambe alla donna le sollevò il prendisole, le spostò le mutandine affondando il suo viso in connubio con il suo pube.
Michela si lasciò andare all’indietro inarcandosi e andando ancora più incontro a Marie, sentì la sua lingua esplorarla, non aveva neanche il più minimo controllo del suo corpo. Chiuse gli occhi ed emise un lungo sospiro, la voce strozzata “fammi venire bambina mia”….

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2023-01-16
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