La storia di uno schiavo e la sua Regina - I primi passi

di
genere
dominazione




In quella sera fredda di Febbraio , mi trovai in ginocchio nella sua stanza con il viso rivolto verso i suoi piedi , mentre mi getto’ a terra polsiere e cavigliere.
- Su , avanti , spogliati , ammanettati e bendati , e ti voglio piegato a 90 al bordo del letto.
Da lì tutto ebbe inizio.

Mi chiamo A* , ho quasi trent’anni e sono di Napoli , la città dove a furia di correre tra una fermata e l’altra , incroci velocemente gli occhi di chi ti passa difronte e il tempo in quell’istante sembra fermarsi.
Mi chiedo sempre la gente a cosa e a chi pensa negli attimi di attesa , mi ci perdo ad osservarli , mi piace ma una mattina , fui distratto dalla vibrazione del mio IPhone.
- Outlook , mail da M* ,risposta al tuo annuncio.
Si , per chi non lo avesse capito , sono uno schiavo , o almeno desidererei esserlo senza però nessuna occasione che mi sia capitata tra le mani.
Avevo pubblicato un annuncio un anno fa , dove citavo questa mia presentazione , senza neppur allegare una foto di me stesso:
- Mi chiamo A* , giovane , di buona cultura , cerca la sua Padrona da poter servire.
Ecco , tu che leggi , ti saresti aspettato mai una risposta a un annuncio così effimero? Se la tua risposta é no , beh ci troviamo d’accordo.
- Ciao A* , mi chiamo M* , hai trovato la tua Padrona in tutto questo tempo? Fammi sapere, sarei interessata.
Il sangue nelle vene si ghiaccio’ , guardo la mail , alzo lo sguardo e mi perdo nel vuoto:
- Cosa dovrei rispondere per non risultare banale? Ok, buttiamo giù qualche idea:
- Salve Mrs , purtroppo o per fortuna al momento non ho trovato quello che cercavo, se fosse interessata a conoscermi , sarei onorato.
Frasi di circostanza , che solo uno stupido senza originalità avrebbe potuto scrivere e non mi aspettavo di certo a quel punto una risposta che però , non tardò , chiedendomi di iscrivermi a un sito di messaggistica per velocizzare , la conoscenza.
Velocizzare , si , perché accadde tutto così “all’improvviso” che neanche me ne accorsi.
- Non darmi del lei, non mi appartieni e ne altrettanto ti appartengo, al momento.
Questo fu il suo primo messaggio quando le scrissi; austera nei modi di fare e anche di porsi , andò dritta al dunque:
- Non voglio perdere tempo , cerco una persona con cui iniziare questo percorso , e se te la senti veramente , ti chiedo di organizzare un appuntamento nei prossimi giorni.
Pochi messaggi , una sola foto , e nessuna informazione su quella persona che poteva essere tutto o forse nessuno ma la curiosità era tanta e la sera prima dopo neanche 48h , ci salutammo:
-Ci vediamo domani alle 10.30 , ai pressi della galleria.
La mattina successiva mi svegliai presto , alle 8:00 ero giù dal letto , ero un semplice studente universitario che faceva dei lavori pomeridiani, mi docciai , fonai al meglio il mio capello per poi scegliere un outfit semplice ma efficace e utilizzai il mio miglior profumo che avessi: cartella sulle spalle , biglietto digitale e mi diressi in stazione.
Ore 10.20:
- Dove sei?
- Sono qui , sto per arrivare sono vicino alla traversa.
- Mi vedi?
- No.
- Girati , deficiente
- Dove?
- Qui.
Sentii l’ultima risposta che entrava nelle mie orecchie , e un sonoro schiaffo che arrivò dietro la mia testa.
-Tu guardavi tutto tranne che dove fossi , cominci male , bello mio.
Sorrisi , e ci incamminammo.
Quella che poteva risultare una trappola non sapendo chi si nascondesse dietro a quello schermo , era in realtà una ragazzina di poco più di venti anni: minuta , con gli occhiali che facevano pendant con i suoi capelli rossi è una sciarpa che gli copriva il collo dal freddo.
Mi racconto’ delle sue esperienze con un faro di vergogna negli occhi perché quello infondo non era un incontro tra due estranei che si conobbero su una chat di incontri normale.
Hai davanti la tua futura Padrona , Regina , come ti saresti comportato?
Fui la persona più semplice in quel momento , la ascoltai e seguivo con i miei occhi i suoi che a volte si perdevano nel vuoto quando si raccontava e le sue labbra che ogni tanto si ritraevano una nell’altra.
Ci sedemmo su una panchina , all’epoca fumavo , e giocando dal nervoso con il mio accendino mi cadde sotto la medesima.
Per raccoglierla mi inginocchiai , e improvvisamente quando alzi lo sguardo mi accorsi che mi ritrovai ai suoi piedi; non so quanto duro’ , forse un secondo o forse un minuto , sta di fatto che mi persi in quegli occhi , fermo sulle mie ginocchia e sembro’ un eternità.
Un caffè a volo , un trancio di pizza e mi accompagnò alla stazione.
Mi diede un bacio sull’uscio , non sentii più nulla , eppure c’era un via vai di persone , le scale mobili funzionavano e io non sentivo nulla : ero immobile , vigile ma solo con il corpo con la mente persa nella sua.
Mi tiro’ a lei con i lati delle cerniere del giubbotto , fece forza nel stringerlo e me lo chiuse:
- Fa freddo , torna a casa ora e scrivimi quando sei arrivato : il mio numero ora lo hai.
- Si, anche tu , stai attenta.
- A dopo.
Non riuscì ad aspettare e senza nemmeno aspettare che io voltassi l’angolo per scendere alla metrò , gli scrissi:
- Grazie per questa opportunità , sei bellissima.
Giacque nel viaggio di ritorno il silenzio , nessuna riposta , solo due ore dopo arrivo’ una notifica sul mio schermo:
- “Buongiorno” appena tornata mi sono messa a letto, ieri in realtà ho dormito poco.
Neanche il tempo di poter rispondere che arrivò un suo allegato.
- Ho i piedi freddi, vieni a coccolarmeli.
Ecco , ci risiamo , cosa gli posso scrivere per non risultare banale?
Ma a ora , a questo , ci penseremo nel prossimo capitolo.


Grazie per avermi letto.
È un racconto che forse é diverso dagli altri , ma spero che possa piacere , oggi e nel suo sviluppo futuro.
Questa é la mia storia, di me e della mia non più Regina , nonché primo amore , che porterò sempre nel cuore.
Per consigli ed altro: Arztmjpost@outlook.it
scritto il
2023-01-08
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