Il mio migliore amico

di
genere
gay

Io e Alessandro, il mio migliore amico, abbiamo sempre avuto un rapporto molto intimo e speciale. Ci conosciamo dalle elementari e da allora siamo diventati come fratelli. Lui ama prendersi cura di me. È sempre attento e premuroso perché ci tiene. Ma da quando gli ho confessato di essere gay qualcosa tra di noi sembra essere cambiato. Quando siamo insieme sembra rannuvolarsi e avere sempre la testa da un’altra parte. Ho paura che non riesca a vedermi più come prima e che il nostro rapporto possa rovinarsi. Poi, quello che è successo qualche giorno fa mi ha messo tanta confusione.
Eravamo a casa mia e guardavamo un film. Io ero vestito comodo da casa: maglietta, pantaloncini e calzini bianchi. Lui invece aveva la tuta. È sempre stato un bel ragazzo e fisicamente non mi ha mai lasciato indifferente. È alto e ben piazzato, come piace a me. Faccio spesso sogni su di lui, ma com’è che si dice? Gli amici non si toccano.
Io guardavo dei profili di ragazzi sul telefono e a un certo punto esclamo: “Guarda che figo questo, quasi quasi ci provo, dici che ci sta?”
Faccio per mostrargli una foto ma lui mi prende il cellulare dalle mani in modo brusco e lo lancia a terra.
“Hey, ma che cavolo fai?” urlo senza capire il suo gesto. Lui mi guardava con una rabbia che non gli avevo mai visto prima, era come se volesse uccidermi con lo sguardo.
“Che hai?” gli chiedo.
Senza rispondermi, mi spinge a terra e mi si piazza sopra. Mi fissa ancora con rabbia, rosso in viso, senza dire nulla. All’improvviso mi strappa via i pantaloncini e mi lascia nudo dalla vita in giù, mi allarga le gambe con un gesto brusco e se lo tira fuori abbassandosi la tuta fin sotto i glutei tonici. Ha il cazzo durissimo e molto grosso.
“Aspetta… che fai? Aleeee”, urlo.
Cerco di divincolarmi ma lui mi tiene fermo con una mano. È così forte che non riesco a fare nulla. All’improvviso ho paura e comincio a tremare. Lui si sputa sul cazzo e mi spalanca ancora di più le gambe. Trova il mio ano e lo infila di colpo forzando senza usare lubrificante o preservativo, a pelle. Fa molta fatica a entrare perché sono stretto e asciutto, ma lui spinge così forte e con tale violenza che alla fine scivola tutto dentro fino alle palle. Sento un dolore lancinante e strillo, ma lui mi tappa subito la bocca mettendomi tre dita dentro. Non capisco più nulla. Sento il suo cazzo muoversi con violenza dentro di me. Tremo visibilmente e inizio a piangere. La sua mano mi copre il viso e mi tappa la bocca. Lui spinge forte, mi chiava con rabbia senza dire una parola. A un certo punto mi tira uno schiaffo molto forte sulla guancia, poi un altro e un altro ancora. Ci prende gusto finché non divento tutto rosso. Mi mette le mani al collo e inizia a spingere il cazzo dentro di me in modo ancora più forsennato, con rabbia animale e selvaggia. Provo tantissimo dolore, piango e non riesco a dire niente perché sono paralizzato. Possibile che Alessandro, il mio migliore amico da una vita, etero e fidanzato, mi stia violentando con tutta la foga che ha in corpo? Alla fine, con un grugnito, mi viene dentro svuotandosi le palle completamente. Mi schizza dentro la sua sborra come una scarica di proiettili e mi riempie la pancia di crema densa e calda. Mi ha inseminato e io non ci posso credere. Quando ha finito mi si butta addosso mezzo morto. Affanna e fa respiri pesanti per riprendersi dallo sforzo. Il suo cazzo dentro di me si sta lentamente sgonfiando. Io sono immobile, le gambe avvolte intorno ai suoi fianchi. Non riesco a smettere di tremare. Dopo un po’ lui si alza, si veste e senza neanche guardarmi o dirmi nulla scappa via.
Per una settimana intera non si è fatto sentire né vedere. Ho provato a mandargli messaggi e a chiamarlo più volte, ma era sempre irraggiungibile. Io ero confuso, non capivo nulla di quello che era successo, ma volevo a tutti costi parlargli, dirgli che era tutto a posto, che per me non cambierà mai nulla tra di noi perché gli voglio troppo bene e sono pronto a perdonargli qualsiasi cosa. Ora, al colpo della disperazione per il suo reiterato silenzio, sono sotto casa sua e tengo il dito incollato al citofono fino a quando non è costretto ad aprirmi.
Mi accoglie in casa senza alzare lo sguardo verso di me neanche una volta. È scuro in volto e silenzioso. Non so quanto tempo abbiamo passato in silenzio, imbarazzati entrambi nel trovarci l’uno di fronte all’altro dopo quella sera e non avere la più pallida idea di cosa dire. Alla fine, è Alessandro a superare la sua reticenza e a rompere il ghiaccio. Quella che segue penso sia la conversazione più intima e sincera che abbiamo mai avuto da quando ci conosciamo.
“Ho sbagliato a farlo. Non so cosa mi sia preso.”
“È tutto a posto. Davvero.”
“Non sono gay.”
“Puoi essere sincero con me. Nessuno ci vede.”
“Sono geloso di te. Non voglio che altri maschi ti ronzino intorno.”
“Perché?”
“Non lo so”
“Ti è piaciuto?”
“Cosa?”
“Scoparmi a quel modo.”
“È stato uno sfogo. Avevo bisogno di farlo.”
“Tu mi vuoi, Ale?”
“Non sono gay. Te l’ho già detto…”
“Ma mi vuoi? Lo rifaresti?”
“Penso di sì. Mi è piaciuto prenderti con la forza. Eri così indifeso. Per me è come proteggerti.”
“Mi sentivo protetto. Anche se mi stavi costringendo sapevo che eri tu e la cosa mi faceva sentire al sicuro. Pensavo: è Alessandro che lo sta facendo, non può capitarmi nulla di male. Ho sempre desiderato essere scopato da te.”
È vero. Tremavo come una foglia mentre mi scopava, ma quando ho sentito il suo seme schizzarmi dentro e riempirmi è tutto cambiato. Mi ero tranquillizzato, mi sentivo al sicuro. Mi sentivo completamente suo.
“Davvero?”
“Sì, ma non avevo il coraggio di avanzare proposte. Sei il mio migliore amico, fidanzato con una ragazza, per giunta.
“Lo vuoi ancora, dopo quello che ti ho fatto?”
“Ancora di più.”
Alessandro mi guarda, serio. Subito dopo si abbassa la zip dei jeans e con un cenno mi dice di mettermi in ginocchio.

scritto il
2022-11-21
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