Un pomeriggio di fine marzo a Roma

di
genere
gay

Frequentavo il terzo anno di liceo, avevo preso l'abitudine, almeno una volta a settimana, di andare al cinema. Anche quel pomeriggio di fine marzo, un mercoledì, mi ero organizzato per prendere il bus e arrivare al primo spettacolo, la ragione è che non potevo rientrare più tardi delle diciannove, altrimenti erano questioni infinite con i miei genitori. Quindi infilai un soprabito e preso il bus arrivai al cinema che il film era appena cominciato. Entrato in platea mi trovai un posto e mi concentrai sul film. Alla fine del primo tempo, si accesero le luci, mi guardai in giro, c'era pochissima gente, pensai che era normale a un primo spettacolo infrasettimanale di un cinema di seconda visione. Le luci si spensero e cominciò il secondo tempo. Dopo un certo tempo, sentii qualcuno prendere posto nel sedile accanto al mio, ma non ci feci neanche caso, dopo un po di tempo sentivo la gamba del vicino appoggiarsi alla mia, spostai la gamba, dopo pochi minuti sento ancora sulla mia coscia la pressione, questa volta decisa, dell'uomo che mi sedeva accanto, mi voltai per guardarlo, nel buio del cinema non riuscivo a distinguerne bene i lineamenti. Sembrava un tipo corpulento, grosso, infagottato in un cappotto, che gli nascondeva in parte il viso. Mi rimisi tranquillo con la pressione di questa gamba che continuava a premere sulla mia coscia. Subito dopo tutto avvenne in maniera fulminea. La mano del tizio accanto me era tra le mie cosce e mi aveva afferrato il membro, che per reazione era diventato duro. Mentre il tizio avvicinata la sua bocca al mio orecchio mi sussurrava di lasciarlo fare. Era la prima volta che mi accadeva un fatto simile. Da una parte la voglia di fuggire, dall'altra una specie di paralisi che mi teneva fermo al mio posto mentre quella mano mi teneva il pene duro e rigido. La bocca sussurrava al mio orecchio, Tiralo fuori, fammelo vedere, mentre armeggiava con la zip dei pantaloni. Così, senza che potessi muovere un solo muscolo, mi slacciò la cintura, tirò giù la zip mi infilò la mano nelle mutande, con perizia, senza farmi male tirò fuori il pene. Intanto la voce continuava a dare ordini. Mi sussurrava, copriti con l'impermeabile, subito dopo diceva, che bella fava che hai, mentre mi masturbava.
Mi sentivo ipnotizzato, incapace di reazione tra sorpresa, emozione e piacere. La voce continuava a ordinare, vicinissima all'orecchio, vedi la tenda rossa a destra, adesso mi metto li vicino, vieni anche tu dopo qualche minuto. Vidi che si alzava, facendosi strada tra i posti prese il corridoio ne percorse qualche metro e si fermò vicino alla tenda bordò che copriva l'uscita di sicurezza. Lo vedevo corpulento, in attesa, quasi invisibile nel buio.
Approfittai subito dell'occasione per riabbottonarmi, con cautela per non dare troppo nell'occhio. Attesi un po di tempo, mentre pensavo se darmi alla fuga oppure andare dallo sconosciuto. Mi alzai, anch'io passai la fila di posti e ci fu un momento di esitazione, mi voltai in direzione del tendone, sentivo gli occhi dello sconosciuto su di me, fu così che scesi il corridoio e mi avvicinai al tizio appoggiato, che adesso mi pareva più alto e molto più grosso. Inaspettatamente fulmineamente mi prese per un braccio e scivolammo dietro il tendone. C'era in quel punto uno spazio tra la tenda e le porte di sicurezza, dietro le quali si sentiva la gente passare sul marciapiedi. Ero appoggiato al muro tra la tenda e la porta, l'uomo si abbasso, con destrezza mi abbassò i pantaloni e le mutande fino alle scarpe, mi prese in bocca il membro e cominciò a succhiarlo mentre mi teneva le palle dentro la sua mano gigantesca. Dopo un po mi girò e cominciò a leccarmi il sedere, mi leccava l'ano mi carezzava le natiche. Appoggiato al muro non lo vedevo, mi accorsi che si era alzato poi sentii il suo pene premere sul mio ano. Tutto questo era per me assolutamente sconvolgente, cose simili non le avevo mai neanche pensate. Continuavo a sentire il suo pene premere. Poi la sua saliva colarmi lungo il solco, tra le natiche, mi aveva sputato nel culo e non reagivo. Subito dopo ancora la pressione del sull' ano. Adesso sentivo che entrava, fu un attimo, era dentro. Fu un'emozione fortissima, nuova, mai provata, mi possedeva e senza rendermene conto spingevo in fuori il culo. Fu un attimo, un grugnito di piacere e venne. Il tutto sarà durato non più di cinque minuti. Mi ricomposi anch'io, la figura scura parlò ancora per dirmi che sarebbe venuto allo stesso posto alla stessa ora i tre giorni seguenti, mi avrebbe atteso. Uscì dalla tenda velocemente e furtivamente come vi era entrato. Uscii anch'io e ancora incerto sulle gambe e incredulo mi avviai verso la fermata del bus.
di
scritto il
2022-08-12
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