Tra le foto di mamma 3
di
Isapel
genere
incesti
Nicola era il mio migliore amico.
Condividevamo tutto.
Le prime seghe, i siti porno, le prime esperienze con le ragazze, scambiandoci le reciproche informazioni e progressi.
Un pomeriggio stavamo accingendoci a un giro di seghe sul web, quando lui, al mouse in quel momento, esclamò:
- e questa che cacchio è?
Aveva beccato la cartella intitolata "mamma troia" fra quelle più visitate del mio computer.
Io divenni rosso all'istante, non pensavo, stupidamente, che potesse essere così in vista. Anche se il titolo lasciava poco all'immaginazione.
- vuoi aprirla? Chiesi
- ma sei scemo? È tua mamma!
- non mi dirai che non sia una bella donna. Dissi cercando di darmi un tono, con la sensazione di un impulso osceno crescere dall'interno.
- posso davvero? Chiese in imbarazzo.
- vai vai. Dissi quasi sottovoce.
Doppio click.
Comparve la carrellata di immagini che ritraevano mia mamma in pose erotiche e atti sessuali, scattate fra gli anni 80 e 90, che avevo trovato in casa e provveduto un po' per volta a digitalizzare.
Sentivo l'eccitazione cominciare a salire.
Nicola si soffermò su una foto dei suoi piedi, con un anello al terzo dito.
- ti piacciono i suoi piedi eh?
Cercai di avere un tono ironico per ricacciare in basso il nodo alla gola. Avevo visto, e mi ero masturbato su quello foto tante volte, ma non avrei mai pensato di condividerle con qualcun altro, fosse pure il mio compagno di seghe!
- altroché, ha ancora dei piedi della Madonna.
- allora vedi che ti piace!
- si, ma non è mia mamma, è la tua!
Aveva ragione. Tuttavia non gli avevo mai detto di aver assistito più volte, anche correntemente ai suoi rapporti sessuali. In quel periodo aveva una relazione aperta con un uomo a cui ogni tanto si aggiungeva una collega di lei.
Talvolta anche solo mamma con l'altra donna.
- cazzo, non avevo idea...ma tu cosa ne pensi?
- a me eccita. Non so cosa dirti...
- senti...ti spiace se mi sego un po'? È più forte di me. Chiese.
- solo se posso farlo anch'io. Risposi.
Le immagini di mamma con vari uomini, la sua figa larga e pelosa, varie foto del suo seno, o del collo macchiati di sperma passavano a rotazione sullo schermo.
Ne aveva una raccolta notevole, specie quelle fatte da papà, che da fotografo era un professionista.
Nicola si segava forte, lasciando sfuggire gemiti di godimento, io tenevo il mio cazzo ancora in mano, fermo, sentendolo indurire ad ogni istante.
- si, si, si, porca...
Si lasciò sfuggire, ma subito si tacque imbarazzato, voltandosi verso di me, paonazzo e sudato.
- scusami, ti prego, non volevo...
- continua.
- cosa?
- vai vai, insisti, sai quante volte ho sentito i suoi morosi dirle cose oscene e irripetibili? Sarò anche malato, ma la cosa mi eccita anche di più.
- sei serio? Chiese.
- insulta mia mamma, dai.
Ricominciò a menarsi il cazzo e sommessamente diceva:
- brutta troia, non sapremo mai quanti cazzi ha preso.
- ci sono foto anche con una donna sai? Intervenni
- ah pure una lesbica del cazzo
Gli mostrai la serie di foto di mamma alle prese con un 69 con una sua collega, durante un sedicente "corso di formazione a Verona".
- dio mio, che maiala tremenda, vedi come sforbicia? Chissà che bagnata la sua figa. Continuò Nicola.
Io mi segavo di brutto ascoltando Le sue orrende parole. Ero eccitato da morire. Il cuore impazzito, batteva fin dentro la punta del cazzo.
- fammi vedere sborri su mia mamma
Non era la prima volta che ci segavamo insieme, ovviamente, eravamo abituati a vedere i reciproci uccelli.
- che troia, che maiala, che figa sfondata. Chissà il culo.
- so che l'ha preso almeno due volte, nel culo.
- oddio! Si, si, si!
Stava per venire.
- so anche che ha avuto un cazzo in culo e uno un figa.
- madonnaaaaaaa
Nicola venne con uno schizzo che investì la tastiera del pc.
Io lo seguii a ruota.
Adesso eravamo in due a conoscere il segreto di mamma.
Condividevamo tutto.
Le prime seghe, i siti porno, le prime esperienze con le ragazze, scambiandoci le reciproche informazioni e progressi.
Un pomeriggio stavamo accingendoci a un giro di seghe sul web, quando lui, al mouse in quel momento, esclamò:
- e questa che cacchio è?
Aveva beccato la cartella intitolata "mamma troia" fra quelle più visitate del mio computer.
Io divenni rosso all'istante, non pensavo, stupidamente, che potesse essere così in vista. Anche se il titolo lasciava poco all'immaginazione.
- vuoi aprirla? Chiesi
- ma sei scemo? È tua mamma!
- non mi dirai che non sia una bella donna. Dissi cercando di darmi un tono, con la sensazione di un impulso osceno crescere dall'interno.
- posso davvero? Chiese in imbarazzo.
- vai vai. Dissi quasi sottovoce.
Doppio click.
Comparve la carrellata di immagini che ritraevano mia mamma in pose erotiche e atti sessuali, scattate fra gli anni 80 e 90, che avevo trovato in casa e provveduto un po' per volta a digitalizzare.
Sentivo l'eccitazione cominciare a salire.
Nicola si soffermò su una foto dei suoi piedi, con un anello al terzo dito.
- ti piacciono i suoi piedi eh?
Cercai di avere un tono ironico per ricacciare in basso il nodo alla gola. Avevo visto, e mi ero masturbato su quello foto tante volte, ma non avrei mai pensato di condividerle con qualcun altro, fosse pure il mio compagno di seghe!
- altroché, ha ancora dei piedi della Madonna.
- allora vedi che ti piace!
- si, ma non è mia mamma, è la tua!
Aveva ragione. Tuttavia non gli avevo mai detto di aver assistito più volte, anche correntemente ai suoi rapporti sessuali. In quel periodo aveva una relazione aperta con un uomo a cui ogni tanto si aggiungeva una collega di lei.
Talvolta anche solo mamma con l'altra donna.
- cazzo, non avevo idea...ma tu cosa ne pensi?
- a me eccita. Non so cosa dirti...
- senti...ti spiace se mi sego un po'? È più forte di me. Chiese.
- solo se posso farlo anch'io. Risposi.
Le immagini di mamma con vari uomini, la sua figa larga e pelosa, varie foto del suo seno, o del collo macchiati di sperma passavano a rotazione sullo schermo.
Ne aveva una raccolta notevole, specie quelle fatte da papà, che da fotografo era un professionista.
Nicola si segava forte, lasciando sfuggire gemiti di godimento, io tenevo il mio cazzo ancora in mano, fermo, sentendolo indurire ad ogni istante.
- si, si, si, porca...
Si lasciò sfuggire, ma subito si tacque imbarazzato, voltandosi verso di me, paonazzo e sudato.
- scusami, ti prego, non volevo...
- continua.
- cosa?
- vai vai, insisti, sai quante volte ho sentito i suoi morosi dirle cose oscene e irripetibili? Sarò anche malato, ma la cosa mi eccita anche di più.
- sei serio? Chiese.
- insulta mia mamma, dai.
Ricominciò a menarsi il cazzo e sommessamente diceva:
- brutta troia, non sapremo mai quanti cazzi ha preso.
- ci sono foto anche con una donna sai? Intervenni
- ah pure una lesbica del cazzo
Gli mostrai la serie di foto di mamma alle prese con un 69 con una sua collega, durante un sedicente "corso di formazione a Verona".
- dio mio, che maiala tremenda, vedi come sforbicia? Chissà che bagnata la sua figa. Continuò Nicola.
Io mi segavo di brutto ascoltando Le sue orrende parole. Ero eccitato da morire. Il cuore impazzito, batteva fin dentro la punta del cazzo.
- fammi vedere sborri su mia mamma
Non era la prima volta che ci segavamo insieme, ovviamente, eravamo abituati a vedere i reciproci uccelli.
- che troia, che maiala, che figa sfondata. Chissà il culo.
- so che l'ha preso almeno due volte, nel culo.
- oddio! Si, si, si!
Stava per venire.
- so anche che ha avuto un cazzo in culo e uno un figa.
- madonnaaaaaaa
Nicola venne con uno schizzo che investì la tastiera del pc.
Io lo seguii a ruota.
Adesso eravamo in due a conoscere il segreto di mamma.
7
voti
voti
valutazione
3
3
Continua a leggere racconti dello stesso autore
racconto precedente
Tra le foto di papàracconto sucessivo
Ho visto mamma
Commenti dei lettori al racconto erotico