Anna la puttana 2
di
emilio52
genere
incesti
Sedurre mio nipote Fabrizio è un'idea folle, forse sono solo alla ricerca di uno svago, di qualcosa che mio marito Giorgio non è più in grado di darmi e che io non ho il coraggio di cercare fuori da queste mura. Nella mia mente un turbine di pensieri e alla fine la voce del lato oscuro della mia coscienza mi conforta "in fondo è stato solo un gioco, un attimo di debolezza che non si ripeterà, stai tranquilla Anna, tu sei una brava moglie e madre, non sei una puttana" Il rientro di Giorgio dal lavoro non fa che accrescere l'imbarazzo che aleggia nella casa, una cena veloce poi mentre loro si trasferiscono in salotto per un film alla tele. Io vado in bagno mi faccio una doccia, indosso il solito accappatoio annodato e li raggiungo. Giorgio è praticamente sdraiato nella sua poltrona, Fabrizio è sul divano ed io non ho molta scelta, mi siedo accanto a lui cercando di mantenere tra noi una distanza che impedisca ai miei pensieri di rincorrere le oscenità che iniziano a fare capolino nella mia mente . Come al solito, dopo 10 minuti di un film impegnato e noioso Giorgio si addormenta. Siamo di nuovo soli su quel divano. I nostri sguardi sullo schermo ma i pensieri sono altrove, mi tornano alla mente i flashback di lui che si tocca, della mia eccitazione, le sue foto sul mio corpo seminudo. Torna la voce dentro me "è solo un gioco Anna, non hai fatto nulla di male" Cancello i pensieri spero che questa serata finisca presto!!! Dopo qualche minuto di imbarazzante silenzio Fabrizio mi chiede gentilmente un bicchiere d'acqua, vado in cucina e quando torno me lo ritrovo seduto esattamente al centro del divano, potrei alzare il tono della voce in modo da svegliare Giorgio, potrei chiedergli di scostarsi un po', potrei inventare una scusa e andare in camera, ma non faccio nulla, lo guardo e sorrido, quella puttana che sto imparando a conoscere si sta eccitando, mi siedo vicino a lui, le cosce si toccano, i nostri corpi all'unisono si spingono l'uno contro l'altro, le nostre mani cercano il calore dell'altro, appoggio la testa allo schienale e chiudo gli occhi, sento la sua mano che scosta l'accappatoio dalle gambe, risale, mi accarezza, scioglie il nodo e scosta i lembi, sotto sono completamente nuda, ascolto quella voce oscena dentro me "hai tanta voglia Anna, non avere timori, allunga una mano, toccalo, ti può dare il piacere che ti manca da troppo tempo, dai allarga la gambe, mostragli la passera, fallo impazzire". La sua lingua sul mio seno, il capezzolo turgido dentro la sua bocca, il mio sussurro "succhia, mordi piano e succhia, così..." le sue dita dentro la figa, stringo la sua mano, mi alzo e lo trascino con me, entriamo in bagno, la stoffa mi brucia sulla pelle, me ne libero, sono nuda, nuda e puttana, lui si spoglia frenetico, ha un bel cazzo, gli volto la schiena appoggio il viso sulle fredde piastrelle, lui si spoglia, mi strofina il cazzo tra le chiappe, mi piego un po', passo una mano tra le gambe, gli palpo la sacca gonfia delle palle, risalgo l'asta fino alla cappella, muovo il culo verso il suo bacino, appoggio il glande alle labbra della figa e sussurro " spingi caro, lo voglio" lo sento entrare, sfrega contro il clitoride, guidati dall'istinto ci muoviamo all'unisono, le sue mani stringono le tette, i capezzoli tra le sue dita, qualche secondo di vertigine, lo sento vibrare dentro di me, sto per godere, mordo la mia mano soffocando i gemiti, lui esplode dentro e io..."godo Fabrizio.... godo... ahhhh.... ahhh....siiii.. riempi la mia figa...lascialo dentro....ancora un po' ti prego..dai...siiii" Faccio fatica a staccarmi, poi lentamente ci rivestiamo, ci scambiamo il primo bacio, le lingue si cercano, le sue mani avide mi palpano il culo, lo tocco, è ancora pronto, la mia voglia non è sazia ma sento la voce di Giorgio che.."Fabrizio Anna dove siete finiti?" Socchiudo la porta e .."sono in bagno Giorgio, Fabrizio è andato a dormire, dammi cinque minuti" il corridoio che dal bagno porta in salotto è buio, sull'altro lato le scale per le camere, accostati al muro ci stringiamo, apro l'accappatoio, sento il calore del cazzo umido dei nostri umori sulla pelle a fatica mi stacco da lui e raggiungo quel cornuto di mio marito continua
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