La mia vicina di cabina mi saluta sempre

Scritto da , il 2022-07-08, genere tradimenti

L’avventura continua!
Ieri sono arrivato al lido alla solita ora, Gloria era seduta dal tavolino difronte alla sua cabina, era bellissima, il sole metteva in risalto i suoi splendidi occhi verdi dal taglio orientale.
Solo a vederla il mio piccolo fratellino ebbe un sussulto ricordando quello che era successo due giorni prima.
“Ei,Marco, Nuotatina dopo? O ciulatina?”
Rimasi per un attimo sorpreso dalla seconda domanda, ma risposi di getto…
“Vada per la seconda!”
Lei si alzó e si diresse verso la sua cabina e accertandomi che non ci vedesse nessuno la seguii.
Chiusi la porta e non le diedi il tempo di togliersi la mutandina del costume che la feci mettere a pecorina.
Le scostai idi lato la parte posteriore della mutandina e iniziai a leccarle il buco del culo.
Lei tra i vari mugolii di piacere disse: “Come sei audace!”
A quelle parole le infilai due dita nel buco del culo e due nella figa, facendole una doppia penetrazione che la fece impazzire, era bagnatissima, i suoi umori mi volavano sulla mano ad un certo punto urlo soffocato uscì dalla sua bocca.
“Ora sta a me, siediti sulla pancetta e lasciami fare”
Mi slacció i pantaloncini e li sfiló via lasciandomi in mutande, si inginocchió e con la lingua percorse tutta la lunghezza della mia asta ancora coperta dalla stoffa delle mutande.
Il cazzo era diventato di pietra, voleva uscire fuori e le lo liberó.
Volle farmi impazzire dando dei colpetti di lingua sulla cappella,; volevo che me lo succhiasse ma lei ritardava appositamente l’azione.
Stavo impazzendo dalla voglia di un pompino, alla fine mi accontentó, come un illusionista fece sparire il cazzo dentro alla sua bocca.
Io allargai le gambe per lasciare strada alla sua mano che in un attimo raggiunse il mio ano, io sono eterno convinto ma questo massaggio prostatico lo accettavo molto volentieri.
Con un dito nel culo e il cazzo nella sua bocca stavo raggiungendo l apoteosi.
Ma come lAltra volta Gloria voleva divertirsi ancora un po’, si alzó di scatto e si impaló dandomi la schiena.
Con quel culo saltellava su e giù come una gazzella, praticamente si stava scopando da sola; ad un tratto si fermó e cambiò buco riprendendo l’azione di prima.
Stavo godendo come un pazzo, avrei voluto infilarglielo contemporaneamente in ogni buco, stavo quasi per sborrare e glielo dissi.
“Porco, riempimi il culo di sborra!”
Dopo alcuni istanti le innondai l ano della mia calda sborra, le a quel punto aumentó il ritmo della scopata facendomi venire nuovamente senza fuoriuscita di sborra.
Una cosa assurda, non so se voi l’ abbiate mai provata questa sensazione.
Alla fine lei si alzò e mi fece mettere in piedi e mi baciò, eravamo sudati da far schifo…
“Marco, non sei male come giocattolo”
Queste erano state le sue parole prima che uscissi dalla cabina.


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