Silvia e Pietro fidanzatini 8

di
genere
tradimenti

Ero seduta sul letto, eravamo tornati a casa già da una settimana, un nuovo fine settimana, questa volta a casa, era alle porte strano come in pochi mesi la mia vita fosse cambiata. Tra me e Pietro le cose andarono bene, almeno credo, da quando siamo tornati non abbiamo parlato di quello che era successo. No, non mi ero pentita di quello che avevo fatto e credo che neanche il io ragazzo lo fosse, credo solo che ci serviva il tempo per accettarlo e metabolizzarlo, che poi detta cosi sembra che la cosa ci abbia sconvolto, ma almeno parlando di me non ero sconvolta, amareggiata, pentita o altro, era solo un metabolizzare questo nostro nuovo modo di vivere la nostra intimità.
I giorni sono passati come se nulla fosse accaduto, Pietro ha anche parlato della vacanza, lo ha fatto parlando del mare e della struttura come se avesse tagliato con il bisturi tutto ciò di cui forse dovevamo parlare per chiarirci.
Fatto sta che il pensiero mi girava costantemente per la testa, come un tarlo fisso che ogni qual volta tornava nei miei pensieri.
Strana come funziona la mente, mi affioravano nella mente particolari a cui non avevo fatto caso in qui momenti. Piccoli particolari che mi tormentavano e che mi portavano a riflessioni sempre più strane. Vi starete chiedendo quelle, beh una in particolare, la durata di Pietro, si avete capito, se vi ricordate l’ho scritto, Pietro è solitamente molto veloce a venire, ma quella volta no, non che fosse stato un recordman, ma con delle durate del tutto normali ed anzi, anche meglio del normale. Certo non a livello di Vittorio, ma soddisfacenti. Che dire questo era una cosa che mi poneva delle domande, “era infastidito e per quello non raggiungeva l’orgasmo nei suoi soliti tempi?” ecco a questa cosa ci pensavo e ripensavo.
Sabato sera bissai le proposte degli amici, poi nella settimana eravamo usciti con loro quasi tutte le sere quindi non saremmo passati per asociali. Organizzammo di andare insieme a mangiare una cosa in una città vicina. Non era una novità ci sta una pizzeria con un bel giardino dove si mangia benissimo dove andiamo spesso. La serata fu molto tranquilla e durante il viaggio di ritorno quando poco prima della mezzanotte mi stava per accompagnare a casa, quando solitamente prima delle due non rincasiamo mai, sbroccai.
Fatemi spiegare meglio, ma dico, cazzo abbiamo fatto un’orgia, mi hai visto scopare in tutti i modi un altro e tu non mi chiedi nulla???? Non cerchi un confronto??? Non mi chiedi nulla??? Cazzo ovvio che sbrocco!!!
Ecco e fu quando fermò la macchina e si girò per darmi la buona notte che sbroccai urlandogli “buona notte un cazzo io e te dobbiamo parlare” il suo volto era un’esatta rappresentazione di “che cazzo ho fatto?” o “ecco me lo aspettavo” insomma se avessi una foto della sua faccia in quel momento mi direste “caduto dal pero”.
Gli intimai, si proprio intimai stile minaccia, di allontanarci dal portone di casa mia e di andare da qualche parte a parlare.
Quando arrivammo in un parcheggio isolato poco distante da casa lo aggredii “ma che cazzo hai?” lui si mise subito sulla difensiva dicendo “nulla” ed ecco che gli dissi “ma come dopo quello che abbiamo fatto tu non hai nulla da dire?” credo che interpretò la cosa come un ripensamento o come un pentimento cercando di dire che avevamo scelto insieme e cose simili.
Lo bloccai subito dicendo di si e che non lo incolpavo, ma che era strano il suo modo di fare.
“sei pentita?” ecco cosa gli uscii dalla bocca “io no e tu?” “no” ecco che finalmente entrambe avevamo rotto il muro “e allora perché non parli? Perché non mi hai chiesto nulla ed anzi sembra che fai finta che nulla sia successo?” “ma… non saprei credo che dovresti essere tu a parlare, sei tu che hai assecondato me” “ma ne abbiamo già parlato”….
Cazzo non vi farò una cronaca di tutto il discorso a tratti sconclusionato a tratti smielato con dichiarazioni d’amore ecc…
Ok così chiarimmo e decidemmo che dovevamo parlare, qualsiasi cosa e non solo di quel genere dovevamo parlare.
Parlammo per ore tanto che rincasai alle tre passate. Tornai a casa con delle certezze, che ci era piaciuto ad entrambe, che lui si eccitava da matti, che in due non era geloso, che per durare tanto si era masturbato più e più volte durante il fine settimana, e che gli piaceva essere umiliato in certe occasioni.
Parliamoci chiaramente non mi svelò nulla di particolare e molte delle cose me le aveva già dette, ma ora avevamo la sicurezza di averle fatte certe cose e non solo desiderate.
Eravamo solo una coppia che vivevamo la nostra sessualità in maniera diversa da molti altri.
Messa nel letto mi sentii tranquilla di ripensare a quello che avevamo fatto senza preoccupazioni e questo mi diede la libertà di ripensare a quello che mi era piaciuto con conseguente piacere solitario notturno.
Nuda nel letto ripensai al pompino che avevo fatto a Vittorio dietro al bancone della reception mentre dall’altra parte ci stava Pietro e di come fummo interrotti da un tipo che entrò per chiedere informazioni ed io accucciata sotto al bancone chiuso non smisi di tenerlo in bocca per i pochi minuti che il tipo entrò.
Il pomeriggio dopo avevo casa libera cosi dissi a Pietro di venire da me.
Quando venne era strano, intendiamoci non strano come nei giorni prima, era uno strano eccitato.
Appena ci sedemmo sul divano mi saltò letteralmente addosso, mi spogliò in due secondi tanto che io rimasi nuda mentre lui ancora aveva tutto addosso, mi fece stendere ed inizio a leccarmi la figa direi più che leccare a divorare la mia figa.
“Ehi che ti prende?” “ho una cosa da farti vedere” “che cosa??” prese il suo cellulare dalla tasca e dopo pochi secondi me lo diede, “premi play” era un video.
Mi diede il cell in mano e si rituffò tra le mie gambe, era un video di un minuto scarso, ero io con il culo in alto che gli chiedevo di inculami mentre Vittorio era sotto di me.
“Che stronzo ci hai ripreso?” “Si scusa, me era troppo eccitante e poi sono stato accorto a non riprendere il viso. Tranquilla Vittorio mi ha visto” “e questo video chi lo ha?” “solo io tranquilla” mentre parlavo i video continuava ad andare avanti.
Pietro era una furia, mi stava portando all’orgasmo in pochissimo tempo.
Nel video gli ripetevo di incularmi e che era un cornuto, capisco perché lo eccitava tanto.
Lasciai cadere il cell sul divano, gli afferrai la testa affondando con le mie dita nei suoi capelli e lo spinsi ancora di più sulla mia figa ed ecco che mi portò all’orgasmo.
Serrai le gambe e lui non smise ed ecco che appena l’orgasmo iniziò a scemare che Pietro ebbe la forza non solo di ricominciare con forza a leccarmi, ma ad affondare due dita nel mio sedere, un altro orgasmo fu immediato e poi un altro ancora, fu pazzesco. Sapevo di riuscire ad avere più orgasmi di seguito, ma tre non mi era mai successo.
Mi ci volle abbastanza tempo per riprendermi.
“Ti eccita così tanto?” “si da impazzire” afferrai il suo cellulare e cercai Vittorio, e decisi di inviargli il video. Prima di farlo riguardai il video per assicurarmi che non si vedessero i visi.
INVIA, quando ho premuto il tasto una scarica mi partii come fosse stato una piccola scossa dei miei orgasmi.
Ecco la risposta di Vittorio -Whaoo spero di rifarlo e la prossima volta spero che riusciremo a fare la doppia-.
“ho inviato il video a Vittorio” Pietro mi guardò con aria confusa.
-Ehi sono Silvia, sei libero per una telefonata? -
-Ciao, se mi dai 5 minuti vado in stanza –
Mi alzai dal divano, guardai Pietro, “su dai cornuto spogliati che ho anche io una sorpresa per te”
Si spogliò in pochi secondi restando in piedi completamente nudo, era vistosamente eccitato, mi sedetti e gli chiesi di leccarmi i piedi, la mia intenzione era quella, ma poi vidi l’isola della cucina e mi venne un’altra idea.
L’isola della cucina è fatta con il ripiano grande ed una sorta di alzata centrale, mi alzai e salendo sullo sgabello stile bar mi sedetti sull’alzata dell’isola appoggiando i piedi sul ripiano più basso.
Ordinai a Pietro di venire, e non se lo fece ripetere due volte. Squillò il cellulare, Pietro non sapeva ciò che avevo scritto, fece come ad afferrare il cellulare che ancora avevo in mano, ma lo guardai e gli dissi “tranquillo è per me, tu lecca”.
Risposi al telefono ed iniziammo con i classici convenevoli che si fanno, come stai, che fate di bello ecc..
Ma alla domanda cosa fate gli dissi che Pietro era ai miei piedi a leccarmeli perché era un cornuto che si eccitava con i video di me e lui che scopavamo.
Solo in quel momento Pietro capì con chi stavo parlando.
Mi disse che avrebbe voluto essere lì, risi dicendo “certo lo immagino”. Pietro si distolse, ma gli rispinsi la faccia sul mio piede con l’altro “tu lecca” lo dissi in maniera perentoria.
Continuavo a parlare con Vittorio a telefono poi la sua proposta di una video chiamata, “lo chiederei a Pietro, ma tanto so che a lui non da fastidio se mi diverto con te, tanto lui ha da leccare i miei piedi”.
“sono venuto” guardai Pietro interdetta, “da solo senza toccarti?” “si sono troppo eccitato”.
Ecco che squillò il cell, risposi, ero ancora allibita di quanto fosse eccitato Pietro al punto di venire solo sentendomi al cellulare con un altro.
“Sai Pietro è appena venuto solo perché parlavo al telefono con te e ti ho detto che mi stava leccando i piedi” girai la camera, Pietro salutò e si scambiarono i saluti.
“Dai su continua a leccare”, gli spiegai dove mi ero messa e cosa avevamo fatto, gli spiegai di quanto Pietro mi avesse fatta godere con la lingua sul divano e quanto mi eccitasse quello che stavamo facendo mentre lo dicevo mi toccavo i seni.
“Ti vedo eccitato, ti stai masturbando?” alla sua risposta affermativa gli dissi che volevo vederlo, Pietro posizionò il telefono poggiandolo da qualche parte per inquadrarsi totalmente.
Si vedeva lui sul bordo del letto nudo e con le gambe aperte con il suo splendido cazzo duro al centro stretto nel suo pugno.
“mmm peccato sei lontano”
“si infatti”
“quel cazzo merita di più che una sega, vero cornuto?” girando lo schermo
Pietro aveva il mio piede in mano e stava succhiando le dita del piede.
“vedi quanto è bravo? Io parlo del tuo cazzo e lui mi lecca i piedi” parlando con Vittorio
“Pietro ha un bel cazzo Vittorio?” rispose mentre con la lingua continuava a leccare,
“e allora perché non glielo dici?” girai lo schermo
“si è un bel cazzo”
“non devi dirlo a me, devi dirlo a lui, è suo non mio”
“hai un bel cazzo” lo interruppi dicendogli “fagli i complimenti”
“complimenti hai un bel cazzo” scoppiai a ridere, bravo il mio bimbo ubidiente.
“E per aiutare questa sega cosa devo fare?” “toccati un po' per me”
Iniziai a far scorrere le mie mani sul mio corpo soffermandomi sui miei seni, afferrando i miei capezzoli e tirandoli un po', poi pian piano giunsi alla mia figa, la aprii per fargli vedere com’ero bagnata “sono bagnatissima” “e allora masturbatati anche tu” “tutto merito del tuo cazzo”.
Iniziai a giocare con il clitoride, allargai le gambe per far in modo da mostrare quanto fossi eccitata, e lo ero, lo ero veramente.
Ero ipnotizzata dalla vista della mano sul cazzo di Vittorio, gli chiesi di andare piu piano cosi da lasciarmi vedere bene il suo movimento.
Più andava avanti e più si disegnavano smorfie di piacere sul suo viso poi mi accorsi che il mio ragazzo si era staccato dal mio piede e rivolgendomi a lui “che fai?” avendolo beccato con il cazzo in mano, “no tu non puoi tu devi godere dei miei piedi” fece una faccia interdetta, “avvicinati” si mosse verso di me “appoggialo sul marmo” non ci arrivava, ma corse a prendere una cuscino e ci riuscì.
Vittorio continuava a masturbarsi in cam mentre io con il sedere appoggiato sul rialzo dell’isola avevo obbligato al mio ragazzo a mettere il suo cazzo sul marmo dell’isola.
Poggiai la mia pianta sul suo cazzo, poi girai la cam per far vedere a Vittorio quello che stavo facendo, “vedi, oggi lui può godere solo dei miei piedi”, poi rivolgendomi a Pietro “su che aspetti ora puoi strusciarlo” il mio ragazzo iniziò a fare avanti e dietro con il bacino “bravo scopati la mia pianta del piede” per agevolare lo sfregamento spostai il piede e feci cadere della saliva sul suo piede.
“Cornuto sei contento?” “si, si lo sono” sorrisi, era troppo carino quando stava godendo sia fisicamente che mentalmente, non credevo di spingermi a tanto, ma ora che lo avevo fatto capivo il piacere fin dove poteva arrivare.
Tornai a masturbarmi per Vittorio, quella sensazione così strana di avere il cazzo di Pietro sotto al mio piede era strana, ma devo dire anche molto eccitante.
Vittorio continuava a toccarsi guardandomi e ripetendomi che voleva scoparmi o che voleva un pompino insomma anche lui era molto eccitato e non aveva alcun freno, Pietro invece stava quasi per venire, lo capii dal tipo di spinte che dava “e no non puoi venire, non prima di me” dicendo spinsi il piede schiacciandolo sul marmo, “ora ti calmi ed aspetti che sia venuta prima io” vidi una mossa di dolore sul suo volto, si fermò per alcuni minuti.
Finalmente mi concentrai su me stessa e sul mio piacere. Guardavo lo schermo con Vittorio che stava per sborrare, e guardavo il cazzo di Pietro fermo sotto al mio piede.
Andai in estasi quando Vittorio si avvicinò alla cam per farmi vedere da vicino il suo orgasmo, dopo che venne ci vollero pochi minuti per raggiungere anche io l’orgasmo. Fu intenso, pazzesco, forse anche troppo visto che nella foga schiacciai forse troppo forte il cazzo di Pietro.
Salutai Vittorio con la promessa che mi sarei allenata per accogliere entrambe nei miei buchi la prossima volta e chiusi la videochiamata.
Pietro era ancora li in piedi con il suo cazzo.
“bene, ora hai un minuti per venire” lo guardai spingere il suo cazzo sotto la mia pianta mentre facevo ad alta voce il conto alla rovescia. Eiaculò a trentadue secondi dalla fine.
Dopo essere venuto sul marmo cadde in ginocchio. Ero in estasi, mi sentivo una dea, passai le dita dei piedi nel suo sperma, e feci dondolare il mio piede davanti al suo viso, “pulisci da bravo”. Leccò tutto senza protestare.
Scesi dall’isola soddisfatta.
“Su dai che dobbiamo fare una ricerca cosi posso iniziare ad allenarmi per la prossima volta che saremo tutti e tre insieme”
Per consigli e suggerimenti Eli83bn@libero.it
di
scritto il
2022-06-30
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