Il dildo

di
genere
etero

Il pomeriggio di una di quelle domeniche inutilmente roventi, stupidamente accidiose, nelle quali non te la senti di prendere la macchina ed affrontare un'ora di coda per andare al mare e due per tornare né di andare alla piscina a pochi minuti da casa per trovarti poi tra musica alta, urla e bicchieri appiccicaticci di granite troppo dolci. Non fa per noi, non oggi. È da stamattina che ciondoliamo stancamente per casa, tempo dilatato che raccoglie il nulla, ed abbiamo passato ore nudi a letto a leggere e dormire. Sul fianco, ti guardo mentre sfogli poco convintamente una delle tue riviste che a volte per coscienza ti imponi di finire ogni settimana. Profumi di cotone e di sole, conosco la tua pelle centimetro per centimetro, potrei dipingerla se solo sapessi farlo; con il dorso della mano ti sfioro il fianco, senza una volontà, senza un'intenzione che non sia semplicemente quella di cercare un contatto che dia presenza, ma al tocco delle unghie hai un fremito, un brivido leggero che si diffonde come aria smossa da un battito d'ali. Mi avvicino e dove prima sono passate le mie unghie appoggio ora le mie labbra, piano, e mi sta venendo voglia di altro, di giocare col tuo corpo, di farlo fremere e vibrare col mio e per me, egoisticamente di farti credere di regalarti piacere quando quello che sto facendo è cercare puramente il mio. Smetto, per un attimo mi guardi perplesso chiedendoti cos'abbia in mente. Datti un momento e quella rivista cadrà dalle tue mani, credimi... Apro il cassetto del comodino, ne prendo uno dei nostri giocattoli... Nostri perché condividiamo anche quelli, il dildo che sto lubrificando mentre ti guardo negli occhi piace tanto a me quanto a te. Hai uno sguardo decisamente più interessato, ora, forse pensi il dildo sia per te... Sono carponi su di te, da lì tu vedi il mio culo ed il mio fiore bagnato mentre con la testa mi avvicino ai tuoi piedi; bella visione, lo so, tu sei già eccitato ma io devo ancora iniziare il mio gioco... Volto lo sguardo verso di te per coinvolgerti ancora di più, per farti eccitare ancora di più, per vederti morire d'attesa, e mentre ti guardo appoggio quel dildo lubrificato al mio culo e lo premo poco, quel poco che serve perché entri del tutto lasciando fuori solo la base. Tu non sai dove guardare, il tuo sguardo passa dai miei occhi che cercano i tuoi al mio culo ora pieno del dildo con cui vorresti giocare, ma te lo nego. È il mio gioco, ora. Lo accendo e mentre le prime vibrazioni mi danno i primi brividi lungo la schiena tu mi vedi stringere le natiche per sentirlo ancora più in me, più in profondità, per sentirmene più piena, come se fossi tu. Mi giro, sono ai piedi del letto, ora, sempre carponi, con i tuoi piedi davanti al mio volto. Ed un dildo che vibra in me e mi eccita, e tu lo sai. Ti bacio la pianta dei piedi come quando inizio a massaggiarteli, li adoro come adoro ogni parte di te, indistintamente. Li bacio con lentezza, con tutto il tempo, entrambi, e tra i baci aggiungo un paio di morsi leggeri ai tuoi alluci. Ti allargo le gambe ed inizio a risalire... Voglio baciarti centimetro per centimetro come a volte tu fai con me ed a ruoli invertiti rispetto ad ora ti vedo scalarmi piano ed il mio piacere straripa richiamandoti. E non c'è angolo che io non baci, non trascuro i malleoli, non salto le caviglie, mi fermo sulle ginocchia, e rallento sulle cosce. Mentre ti bacio le mie mani scorrono più in alto, cercano i tuoi fianchi, graffiano il tuo addome, trovano il tuo cazzo e lo sfiorano, lo stuzzicano, lo saggiano. Io con quel dildo sto impazzendo, ho bisogno di te. E tu stai iniziando a non resistere, a volere di più. Risalgo, ti annuso, mi piace il tuo odore. Mi eccita il tuo sudore di maschio pulito, sa di te. Ti lecco il perineo, ma ora per un attimo gioco sporco... Scendo un istante al tuo culo, lo lecco, ci infilo la punta della lingua, so che ti piace, so che la mia lingua nel culo ti fa impazzire quasi quanto il dildo sta facendo con me, per un momento proviamo le stesse sensazioni, siamo uniti anche in quello... Proseguo, il tuo cazzo è gonfio, mi chiama, ha già aspettato molto ed io, crudele, ti avevo detto di non toccarti. Nonostante mi piaccia guardarti mentre lo fai, nonostante io adori sapere che lo fai per me, ma non oggi, oggi gioco io... Lo lecco nella sua lunghezza mentre ti guardo, lo bacio, riverente, mentre arrivo alla vetta, bacio e titillo il frenulo, il tuo glande è lucido, lo bacio con l'amore con cui si dovrebbe sempre baciare il cazzo dell'uomo che si ama. Le labbra si schiudono, lo avvolgono, e mentre tu entri nella mia bocca e la lingua lo accarezza io cerco di trattenere un orgasmo che sta crescendo impellente ad ogni vibrazione. Non ne posso più, alle mie labbra, alla mia lingua si aggiungono le mie dita, ho bisogno di sentirti venire e di venire con te. Un paio di movimenti ancora e sento i muscoli delle tue gambe irrigidirsi, le tue mani tra i miei capelli e finalmente sul palato gli schizzi del tuo piacere e con il tuo il mio che libero come una belva da una gabbia troppo stretta, possente mi sconquassa, mi possiede, continua a montare e mentre ingoio il tuo sperma mi sfioro il clitoride e questo basta a farmi venire ancora, felice, stravolta, con in bocca il tuo sapore e sulle dita il mio... Spegnilo tu il dildo, per favore... Ma lascialo lì per ora...
di
scritto il
2022-06-12
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