Schiava di un prete ceduta ad una setta satanica come sacrificio sessuale (Sottomissione, dissacrazione, pissing, zoofilia)

Scritto da , il 2022-04-18, genere dominazione

Scritto di un vero sacerdote cattolico in collaborazione con una slave, per contatti: imperium@hotmail.it

Le sette degli adoratori di satana ogni anno organizzano rappresentazioni sacre con l'intento di dissacrarle e renderle blasfeme. Queste cose, come sacerdote, le ho studiate perchè la chiesa indaga molto su questi fenomeni, per combatterli. Ebbene, io ho dato in affitto ai membri di una di queste sette la mia schiava. L'ho data a loro per una notte intera in cambio di una somma di denaro. Come sapete, il cristo è stato tradito per 30 denari e io l'ho consegnata a loro per 3000 euro, dandogli la facoltà di farle di tutto...
Loro usano fare i riti satanici in chiese sconsacrate e cimiteri abbandonati, quindi dopo che gliel'ho consegnata e ho avuto i soldi, le hanno infilato un cappuccio in testa e fatta salire in auto. Ne ho poi ricevuto un racconto dettagliato che pubblico qui.
Dopo aver guidato per un bel po' l'hanno fatta uscire dall'auto e le hanno levano tutti i vestiti. E' notte fonda e l'aria è fredda e pungente, Erica resta completamente nuda (eccetto il cappuccio), è scossa dai brividi di freddo, è terrorizzata ma una parte di lei è anche eccitata dalla situazione, ha i capezzoli turgidi e dritti e anche il clitoride è duro. Quando le levano il cappuccio si trova davanti ad un cancello arrugginito e scardinato, lungo i lati ci sono dei muretti diroccati e, oltre il cancello, scorge delle croci pendenti sopra tombe mezze rotte e sollevate dal terreno erboso dissestato, pieno di buche. Gli adepti indossano delle lunghe vesti rosse mentre uno solo ha la lunga vesta nera, il loro sacerdote. Con un tono di voce lento, cerimonioso e inquietante dice che, prima che la vittima sacrificale varchi la soglia del luogo sacro, devono valutare che ne sia degna e così alcuni membri iniziano a toccarle sommariamente i fianchi e le cosce, le tastano le spalle, le mammelle gliele premono come per mungerla poi la perquisizione diventa più molesta e invasiva, uno di loro le apre a forza la bocca, le tira fuori la lingua, la esamina poi infila le dita nel palato, Erica ha i conati di vomito, lui ridendo dice che dovrà sopportare parecchi cazzi in gola quindi gliela deve controllare per bene.
Nello stesso momento sente altre mani divaricarle le natiche e le dita entrarle nel buco del culo, tirarle le labbra della fica e affondargliele nella vagina, il tutto con modi rudi e senza alcuna delicatezza.
Lei è continuamente scossa per le folate di vento freddo che le sferzano la pelle nuda, trattiene il respiro e ha spasmi di dolore per quelle manate sgarbate sul suo corpo e le dita che le usano violenza infilate negli orifizi. Tutto questo le procura una strana eccitazione e sente i primi umori gocciolarle lungo le gambe. Dopo averla frugata a dovere le mettono un collare e la fanno piegare fino a che si ritrova a quattro zampe sulla strada sterrata.
La tirano per il guinzaglio fino ad una lastra tombale di marmo, costringendola a distendercisi sopra, le allungano le braccia sopra la testa, con una corda le legano i polsi alla croce di cemento, la legano anche per le caviglie fissando le corde ai due lati così è costretta a tenere le cosce non solo aperte ma spalancate, con la fica anch'essa aperta e offerta in modo osceno alla vista e alle mani di tutti gli adepti che, eccitati ed esagitati, riprendono a palpargliela, a infilarci le dita dentro e scoparla spingendole e ritraendole, poi sente anche dei dolorosi e violenti pizzichi al clitoride e alle labbra dischiuse, alternati a delle bramose, violente succhiate e a piacevoli leccate. Sente diverse bocche affondare bramose nella sua fica, alcune di queste hanno tutto intorno una barba pungente che le sfrega la vagina arrossandola, riceve anche sputi. Delle dita gliela divaricano e più persone, a turno, ci sputano dentro. L'hanno bendata ma Erica sente decine di mani che la toccano senza ritegno nè garbo, è consapevole di essere totalmente in balia di questi esaltati satanisti, si dimena, inarca la schiena, si morde le labbra, cerca di soffocare gemiti e ansimi ed è sconvolta nel constatare che tutto questo la stia eccitando...
Sente i loro cazzi duri strofinarsi sulla sua faccia, le viene ordinato di tirare fuori la lingua e leccare alla cieca. Due mani le girano la faccia su un lato e un cazzo le entra prepotente in bocca e si spinge fino in gola. La scopa deciso poi si placa e si lascia spompinare dalle sue succhiate. Tutti notano che è una brava succhiatrice, la insultano e bestemmiano dio ridendo mentre si alternano nella sua bocca. Riceve in bocca cazzi di ogni dimensione, grandezza e diametro, spingono la sacca scrotale sulla sua faccia, la costringono ad imboccare i loro coglioni, a succhiarli e leccarli, lei perde il conto di quanti cazzi ha ricevuto in bocca, di alcuni ha dovuto ricevere anche la sborra, le hanno ordinato di ingoiarla senza fartene scappare neanche una goccia perchè è sacra, è la sborra di satana!
Mentre assaporava quei cazzi ha sentito un corpo pesante sdraiarsi su di lei, è il sacerdote satanista che le ha impalato il suo cazzo nella fica e stantuffa con foga, tutti gli adepti intorno a loro due lo incitano a profanare la cagna sacrilega e lui continua, la scopa fino a venire e la riempie con la sua sborra poi è di nuovo il turno degli altri adepti che si sdraiano su di lei e le impalano dentro i loro cazzi e la scopano e mentre uno di loro la scopa gli altri si eccitano a torturarla. Le hanno legato le tette, le hanno legate strette alla base facendole così gonfiare fin quasi a scoppiare, ha dolori lancinanti alle mammelle rosse, i capezzoli sono gonfi, enormi e anneriti ma esageratamente sensibili, basterebbe che glieli sfiorassero per farla sussultare e farle percorrere la schiena dai brividi ma loro non si limitano a quello e glieli schiaffeggiano, glieli stringono fra le dita sconquassandola di dolore e goduria allo stesso tempo.
Le torture non sono finite, "Stai allegra, bella cagnetta, è notte fonda e devi ancora soddisfare satana per bene!" Annuncia un adepto, con una voce crudele, che fa rabbrividire. La sua fica è diventata una cloaca, una voragine da cui fuoriescono colate di sborra vischiosa e un odore acre e pungente si diffonde nell'aria. Erica è distrutta, è stata stuprata da una decina di persone, legata, schiaffeggiata e costretta a ingoiare tutti i loro cazzi e la loro sborra, ne ha lo stomaco pieno, è disgustata ma ancora pervasa da una eccitazione che non riesce a trattenere, al punto che squirta umori come una fontana oscena.
Viene slegata dalla lapide e costretta a mettersi a quattro zampe sul terreno infangato, un adepto riaggancia il guinzaglio al collare e tirandolo inizia a girare fra le tombe costringendola a quel macabro tour, durante il giorno ha piovuto molto e ci sono pozzanghere disseminate nel cimitero, l'adepto fa in modo che lei ci vada sopra e in poco tempo le sue mani, le ginocchia e i piedi ne sono inzuppati.
La "passeggiata" si conclude davanti ad una grande croce di legno, rovesciata (è il simbolo dell'anticristo). Resta accovacciata ai suoi piedi mentre gli adepti intonano delle litanie blasfeme, ad un tratto il loro vociare s'interrompe e si sente l'ansare fremente di un cane, Erica sta per voltarsi a guardarlo ma il capo satanista le intima di stare immobile. "Tu, cagna, ora avrai l'onore di essere scopata, posseduta dal cane di satana!"
Il sangue le si gela nelle vene ma dalla fica sente irradiarsi un assurdo calore. Resta sbigottita, scioccata, eppure il pensiero di ciò che le sta per succedere la eccita... Il pensiero di essere ora una vera cagna, di essere posseduta da un grosso alano nero e di esserlo davanti a degli sconosciuti le ha messo in circolo un'adrenalina pazzesca e avverte il tuo brodo gocciolarle senza freni e rigarle le cosce.
Il cane di Satana è impaziente, gli arriva il l'odore di femmina in calore, da lontano cerca di fiondarsi su di lei con una foga tale che due adepti faticano a tenerlo per la catena. Ringhia, abbaia e scalpita, è davvero un indemoniato che vuole montare la sua cagna. Mentre si avvicina ad Erica lei sente il suo ansare farsi più minaccioso, intenso, rabbioso, e la sua eccitazione cresce insieme al terrore di quell'alano che ringhia con furore e che lei aspetta rannicchiata, a quattro zampe, su una pozzanghera. Quando il cane le è vicino, il sacerdote le ordina di accarezzargli la protuberanza fra le zampe e lei obbedisce, la afferra e la smanetta fino a vedere sguainare il cazzo, un palo color rosa, nodoso e striato da venuzze rosse. Un adepto la prende per il collo e le spinge la testa sotto il ventre del cane ordinandole di tirar fuori la lingua e leccarglielo, il ribrezzo e l'eccitazione sono a un livello tale che ha i sensi sballati, è consapevole che ormai non hai più freni inibitori e si lascia andare, non si limita solo a leccargli quell'asta pulsante e carnosa ma, di sua iniziativa, gli prendi in bocca quel che riesce a farsi entrare, è in preda ad un delirio bestiale e inizia a succhiare con sempre più foga mentre la sua gola si riempie di un'acre sperma canino!
Dopo il pompino al cane è il momento della monta, la bestia finalmente può fiondarsi sulla sventurata Erica, le sale sulla schiena con le zampe davanti, le sue unghie affondano nella carne lacerandole la pelle, in poco tempo ha la schiena rigata di sangue, prova un bruciore tremendo per fortuna alleviato dal fango che ha addosso e che agisce da blando medicamento. Il grosso cane si esibisce in una serie di colpi di bacino nel tentativo di penetrarla; delle raffiche non vanno a segno e i colpi picchiano sulle sue natiche. "Cagna, servi il tuo signore e padrone! Fai in modo che il suo membro ti entro dentro e ti insemini!" Il tono del capo della setta non ammette repliche, mentre è continuamente scossa e spintonata dalle zampe e dall'anca dell'alano Erica allunga un braccio dietro la schiena, gli afferra il cazzo scalpitante e se lo spinge nella fica aperta e gocciolante, offerta e invitante. Quel bastone carnoso le entra tutto e una serie di stantuffate potenti la sfondano oscenamente!

Questa è la testimonianza scritta direttamente dalla protagonista:
"Sono lì completamente aperta, guardata esposta da uomini che si menano il cazzo, ogni tanto sento degli schizzi addosso, ora per l'eccitazione mi sto pisciando addosso, I liquidi colano per le gambe ed entrano nella pozzanghera fangosa, sento l'odore e lo sente anche il cane enorme enorme che si avvicina eccitato. Sarò sua e di Satana il mio padrone che può disporre di me. La sua immagine mi compare come una visione ed a lui sale la mia preghiera di devozione e schiavitù incondizionata. Mentre scrivo mi sento sua e vorrei il suo cazzo nella mia bocca e che lui sentisse leggendomi nel cervello che la mia anima gli appartiene. Satana alza la testa satanica ed il cane scatta, in un attimo è su di me, sono sua, sento gli artigli che mi prendono le tette che si gonfiano, i capezzoli si induriscono, desidero con tutta me stessa donarmi, alzo il culo e mi espongo al massimo, vari getti di sperma mi colpiscono, quelli degli uomini intorno a me. Il cazzo ha trovato la strada della mia figa e me la sfonda, si ingrossa dentro di me la sua palla, io grido e sto godendo ininterrottamente, voglio essere ingravidata dal Dio degli inferi, voglio le sue torture!"

La scena che tutti gli adepti hanno sotto gli occhi è di una aberrazione indicibile: la donna impiastrata di fango dalla testa ai piedi, acquattata a terra con la faccia e le mani che affondano nella melma, le mammelle strette dalle corde e ormai violacee che pendono oscene e che, ad ogni movimento, le procurano fitte lancinanti e un perverso piacere; la schiena segnata da graffi insanguinati delle unghiate del cane, il culo in aria e gli orifizi offerti al suo cazzo spaventosamente enorme, dalla sua fica aperta come una galleria sgorga copiosa la sborra canina insieme alla pipì di Erica che cola lungo le cosce, l'alano ha scaricato tutto il suo furore nella vagina della donna e adesso le assesta delle leccate che sembrano schiaffi dati con una lingua grossa quanto una bistecca.
"La possessione carnale è avvenuta! Ora hai in te il seme del male, la sborra di satana! Bene, cagna, ora sei pronta per l'ultimo atto!" Pronuncia il sacerdote satanico. L'alano gradisce quel corpo che ha posseduto bestialmente e scodinzolando lecca tutti gli umori che quella fica e quel culo rilasciano, poi viene legato ad una lapide da dove assisterà alla conclusione della oscena cerimonia.
Un adepto dà uno scossone al guinzaglio che ha al collo Erica, la insulta e bestemmia mentre la trascina fino ad una grande croce di legno distesa per terra, lei è sempre più degradata ma eccitata, questa esperienza da incubo che per tutti sarebbe traumatizzante l'ha invece resa consapevole di ciò che vuol davvero essere: la sposa, amante e cagna del diavolo. Si sente la più immonda delle peccatrici e ne è fiera, ama satana e vuole appartenergli dandosi a lui con ogni oscenità. Viene fatta distendere sulla croce e legata poi, tramite corde, carrucole e contrappesi, la croce viene innalzata rovesciata in modo che sia crocifissa a testa in giù. Mentre avviene questa operazione il sacerdote della setta recita con fervore delle litanie blasfeme e le chiede con tono solenne se accetta satana come suo nuovo dio, se accetta di piegarsi al suo potere e dominio, se accetta di compiere atti blasfemi in suo onore ovunque si troverà, specialmente in luoghi sacri, lei urla convinta il suo "accetto" ad ogni sua richiesta, intanto la croce si innalza dritta e lei si ritrova a testa in giù, con i capelli che toccano il terreno impiastrato e le mammelle violacee e gonfie che sembrano caciotte, ancora strette dalle corde, che la forza di gravità fa pendere e toccarle la faccia. Crocifissa a testa in giù vede sfilarle davanti tutti gli adepti che, uno alla volta, le si avvicinano e le orinano addosso lasciando partire dai loro cazzi lunghi getti di piscio che le fanno una vera e propria doccia. In poco tempo quelle copiose spruzzate le levano di dosso gran parte del fango, viene lavata col piscio e ne emana tutta la puzza, è comunque soddisfatta di precipitare sempre più nel degrado e nell'umiliazione, ora che ha accettato in pieno la sua appartenenza al diavolo. Il rito della crocifissione blasfema continua con gli adepti che, sempre uno alla volta, la colpiscono con delle cordicelle, urla ad ogni sferzata e spruzzi di umori tornano a colarle addosso. Il suo compito ora è bestemmiare dopo ogni colpo che riceve, intanto gli stessi adepti che la frustano si smanettano frenetici attendendo ognuno il proprio turno per eiaculare sulle sue ferite, i loro cazzi le sono puntati addosso e partono getti di sborra vischiosa sulle strisce rosse che le corde le lasciano sulla pelle. Alla fine dell'osceno giro è completamente ricoperta di sborra che le scorre su tutta la pelle graffiata e cola fino a gocciolarle dai capelli e cadere nella grossa chiazza di pipì che si è formata ai piedi della croce capovolta. Resta crocifissa per il resto della notte, sempre umiliata, palpeggiata e costretta a offrire la sua bocca ad ogni capriccio degli adepti, obbligata anche a leccar loro l'orifizio anale quando questi avvicinano i culi alla sua faccia e si divaricano le natiche. E' ormai l'alba quando, come ultima umiliazione, viene slegata e lasciata a terra, nel fango, senza degnarla del minimo gesto di pietà e considerazione, tutta la nottata è stata ripresa dai cellulari, tutte lo oscenità di cui è stata protagonista sono state documentate, in ogni foto scattata e ogni filmato girato Erice è ben riconoscibile e la setta userà quel materiale per ricattarla obbligandola ai più indecenti atti, trovando in lei una ormai consapevole accettazione e procurandole un perverso eccitamento.

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