Attrazione, amore od ossessione?

di
genere
incesti


Quel giorno sarebbe venuto a pranzo mio cugino e speravo sempre che all’ultimo minuto chiamasse per avvertire che aveva del lavoro da finire, e che sarebbe venuto un’altra volta. Continuavo a chiedere a mia madre se fosse possibile mandare via un ospite da casa senza risultare dei maleducati. Anche se era il mio cugino preferito, sapevo che il suo umore dopo la rottura con la sua ragazza non me l’avrebbe reso particolarmente simpatico, avrebbe rovinato la giornata sia a me sia a mia madre. Rabbia e depressione non sono mai una buona combinazione. Eppure la chiamata che tanto speravo di ricevere non arrivò mai, sentii benissimo invece il suono del citofono. In pochi secondi lui era dietro la porta di casa. Fui comunque affettuosa e lo salutai con due baci sulle guance. Era la terza volta che veniva a pranzo da noi dopo la brutta rottura con la fidanzata, con la quale era anche pronto a fare il grande passo; forse i loro dieci anni di differenza facevano sì che loro si trovassero in due fasi diverse della loro vita.
Mentre mangiavamo parlai poco e evitai anche di ascoltare le sciocchezze che Lorenzo stava dicendo, parole dettate dal dolore, in un altro momento non sarebbe mai stato capace di ripeterle.
Avevamo mangiato tanto ed io, appena lui fosse andato via, mi sarei coricata a dormire un po’ per la mia solita pennichella pomeridiana. Quel giorno mamma propose a mio cugino di rimanere a riposarsi prima di mettersi alla guida, avrebbe dormito con me sul mio letto di una piazza e mezza. Non era per nulla inaspettata questa disposizione, era già capitato che dormissimo insieme. Quell’anno avevo 13 anni e lui 34, e la situazione mi sembrava normale. Lui venne in camera mia dopo avere preso un caffè.
C’entravamo benissimo in due nel letto, io con il mio fisico minuto e lui con il suo fisico asciutto e tonico. Ero stesa a pancia in su con il volto rivolto verso il soffitto. Non mi ricordo di cosa parlammo sul momento. Tutto d’un tratto mi diede un bacio sulla guancia sinistra. Era diverso dai soliti che ci scambiavamo. Mi girai leggermente verso di lui. Mi baciò allora la fronte. Trattenni il fiato. Allora un bacio sul naso. Infine uno sull’angolo dalla bocca. Nel silenzio della stanza si sentivano i nostri respiri pesanti. Mi allontanai leggermente da lui, per pochi secondi fissai il soffitto e poi ritornai a guardarlo.
Lui ricominciò daccapo: un bacio sulla guancia, uno sulla fronte, uno sul naso e uno sull’angolo della bocca. Questa volta rimasi ferma, aspettando la sua prossima mossa.
Il mio primo bacio fu molto delicato e percepivo tutta la sua dolcezza nei miei riguardi. A quello seguirono altri baci, sempre sulle labbra, via via più passionali. A causa dell’emozione non stavo quasi respirando e il mio battito stava accelerando.
Appena schiusi leggermente le labbra, avvertii la sua lingua che gentilmente entrava nella mia bocca. Mi facevo guidare da lui e muovevo la mia lingua in unisono con la sua. Inizialmente ero goffa, ma presto capii come fare. La sua lingua era più dura della mia e sapeva di caffè, in quel momento non mi importava del sapore della bevanda amarognola.
Amavo quando mi mordicchiava il labbro inferiore e cercavo di imitarlo facendo lo stesso con il suo labbro. I nostri corpi erano appiccicati eppure sentivo la necessità di averlo più vicino, la sua mano era sulla mia schiena e mi stringeva forte a sé. Passammo un’oretta circa a baciarci. Non pensavo fosse così bello baciare una persona.
Non mi ero proprio accorta dello scorrere del tempo. Cercammo di ricomporci e come se nulla fosse accaduto ritornammo in cucina, dove trovammo mia madre. Sentivo le labbra leggermente doloranti per i piccoli morsetti che mi aveva tirato, speravo che il gonfiore non si notasse molto. Andai in bagno a fare pipì e abbassati pantaloni e slip mi resi conto di quanto fossi bagnata sotto, con dei baci avevo raggiunto un livello di eccitazione impressionante, neanche quando mi masturbavo vedendo porno mi eccitavo tanto. Mentre mi lavavo le mani mi guardai le labbra leggermente gonfie e desideravo che queste tornassero a toccare quelle di mio cugino. Lorenzo andò via poco dopo e così finì quella giornata.

Quello è stato l’inizio della nostra storia, una storia non convenzionale.
Non ci siamo fatti dichiarazioni d’amore e non ci siamo mai ritenuti impegnati l’una con l’altro. Nonostante gli incontri e le varie vicende che ci hanno coinvolto personalmente ognuno è andato avanti per la propria vita. Da quel giorno sono passati 6 anni e entrambi abbiamo incontrato persone di cui ci siamo innamorati, eppure il nostro rapporto rimane e rimarrà speciale. Qualcuno potrebbe pensare che lui si sia approfittato di me perché ha 21 anni più di me, a volte l’ho pensato anche io, ma non mi pento di nulla di quello che abbiamo fatto o vissuto insieme. Molte persone non conoscendo la mia storia non capiranno.
Anche se non abbiamo nessun legame di sangue, la nostra parentela ci assicura che tra di noi nulla cambierà, l’affetto che proviamo l’un per l’altra sarà sempre quella, l’unico elemento che si è aggiunto è l’attrazione fisica. Forse, se fossimo stati cugini di sangue ma coetanei, il mio senso di colpa sarebbe stato minore. Infatti questo nasceva soprattutto dal fatto che lui fosse molto più grande di me.
È da ricordare che tutti gli avvenimenti di cui scriverò sono da collocare nei 6 anni in cui la nostra storia si è sviluppata e un vero e proprio rapporto sessuale è avvenuto poco dopo il compimento dei miei 18 anni (quest’anno ne compio 20).
di
scritto il
2022-03-27
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