L'insonnia mi fece conoscere il sadismo 2.
di
Batacchione.
genere
sadomaso
Al mattino, dopo caffè e dolci secchi, uscii di casa senza meta ma col pensiero fisso di trovare una donna, una ragazza, una qualsiasi che andava bene anche fosse stata una prostituta. Avanzavo verso la pineta in prossimità del mare e, guardando distrattamente tra gli alberi, vedo una stradina dove era ferma un'automobile e vedo ancora meglio, avvicinandomi vicino, che dallo sportello aperto spuntavano fuori gambe femminili. Arrivò lì, scendo dalla mia auto e vedo che in quella parcheggiata in pineta, c'era una ragazza con gli occhi sbarrati come fosse agonizzante, poi osservo meglio ed intuisco subito che è piena di alcoolici o stupefacenti. Che faccio? Il samaritano? L'eroico soccorritore? Oppure mi carico l'agonizzante in macchina per portarmela a casa mia e spupazzarmela nella mia "stanza dei giochi"? Allora: sì oppure no? Decido di lanciare una moneta e al cadere sull'erba, noto che si vede la parte stabilita con il sì; quindi la stendo sul sedile posteriore alla mia auto e vado dritto a casa. Decido prima di vedere se in seguito si sarebbe rinsavita ed allora la stendo sul tavolo della stanza dei giochi e poi le faccio bere un caffè bollente e forte per farle riprebdere coscienza. Dopo l'ultimo sorso vedo che sta spalancando gli occhi e farfuglia chiedendo dove si trovava ed io le rispondo "nella tana del lupo!". Poi richiude gli occhi ed allora decido di spogliarla dei vestiti tutti sporchi di conati di vomito e puzzolenti. La pongo poi di nuovo nel tavolo e faccio scorrere l'acqua calda nel lavandino e, con una spugna la lavo tutta insaponandola e sciacquandola poi, Lei accenna alcune parole ma non capisco nullae, attratto dal suo ulo sodo e bello tondo, inizio a legarle polsi e caviglie ponendola sdraiata a pancia sotto. Passo poi a sculacciarla con leggerezza e lei accenna di quasi divertirsi ed allora intensifico i colpi di mano aperta, poi, dopo avere frizionato le natiche polpose con cotone ed alcool energicamente, proseguo infilandole spilloni lunghi e lentissimamente nelle natiche e lei subito urla per il dolore provato. Decido poi di farle delle iniezioni di salina e poi di acqua distillata e lei si contorce soffrendo moltissimo ed io, di conseguenza, mi ritrovo col mio pisellone gonfio come un pallone e, leccandole l'ano per favorire l'inculata, la sodomizzo velocemente e lei urla sempre di più perchè mentre faccio su e giù nel suo bel culo, continuo a sfilarle e poi infilarle di nuovo spilloni al culo e le grida di dolore, ben attenuate dalle pareti insonorizzate, per non fare sentire rumori da quella stanza fuori di casa.. Dopo che le ho sborrato in culo, tiro fuori il cazzone e lo avvicino alla bocca, intimandole di ripulirmelo tutto ma m'insospettisco nel notare che lei sta spalancando la bocca come se accettasse l'ordine datole ma per mia fortuna mi accorgo che se lo sta infilando in bocca ma ad un certo punto la vedo ossrvarmi in viso e istantaneamente stava quasi per mordemelo tranciandomelo coi denti, così rapidissimamente lo tiro fuori e vado poi a prendere un finto cazzone di legno dove avevo incastonato bochie spigolose che le infilai in culo provocandole urla di dolore immenso e, quando fui certo che il giocattolone non le sarebbe uscito dall'ano, iniziai a scudisciarla e dopo quaranta colpi, mi misi ad ammirare la mia opera: la schiena era piena di strisciate alcune ancora rosso vivo ed altre ben violacee. Poi, per punirla ancora del tentativo di morso al cazzo, pensai bene di scaricarmi in bagno liberandomi della merda che tenevo in pancia. Ripulii poi il water con accuratezza ma mi lasciai il culo smerdato con la decisione che doveva essere lei a ripulirmelo per bene con la sua lingua e glielo ordinai. Lei si oppose ma dovette soccombere perchè la avevo minacciata di marchiarla con un timbro di ferro arroventato dove ci stava la scritta "schiava" e già avevo messo il marchio ad arroventarsi su un fornello elettrico ed allora lei si dovette rassegnare ed iniziò così a leccarmi ogni punto del culo rendendomelo limpido e fresco di pulitura. La feci rigirare ancora a pancia sopra e le fissai le cosce con gli anelli mentre chiaramente lei tentava di liberarsi e le diedi l'illusione che mi era sfuggita dalle mani e tentò di scappare ma la porta della stanza era ben serrata e dovette soccombere nuovamente alla mia volontà. A quel punto le dissi che se si faceva possedere sessualmente, senza ribellarsi, non la avrei più legata ma era libera di muoversi. Chiaro che allettata da sentirsi libera e non legata, subito si sdraiò sul tavolo e, spalancate le cosce, mi disse di essere pronta ad essere scopata come una puttana. La penetrai senza preamboli e senza unguenti ausiliari e lei, al sentire le mie ben generose dimensioni del batacchio, subito si rilassò e si godette così il cazzone che la stava scopando paurosamente e lì non furono più urla di dolore ma di piacere, di godimento ma io non ero proprio soddisfatto nel vederla godere, così interruppi un attimo per prendere un fallo di gomma grosso come un cazzo da cavallo e, anche lì senza lubrificarlo, glielo infilai in culo smuovendolo con fatica nel farlo scorrere in culo perchè chiaramente lei era stretta ma lo strumento era gigante e non mi rimase che spingere forzatamente, ma intanto la penetrai nuovamente in figa col mio batacchione e intanto vedevo colare rivoli di sangue dal culetto martoriato. Dopo che lei svenì dal dolore, non mi rimase che ricaricarla nel bagaglio della mia auto, nuda, dato che i suoi abiti erano inusabili e la riportai dove l'avevo prima trovata. Tornai a casa ben soddisfatto di avere provato l'esperienza di sadico novellino. Certo avrei avuto altre esperienze: il gioco mi intrigava sempre di più al solo pensiero di rifare di nuov tutto.
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