L'insonnia mi fece conoscere il sadismo.

di
genere
sadomaso

Avevo appena preso possesso di una villetta su una collina a nord di Roma, stanco di vivere col frastuono del traffico e lì già pregustavo lunghe dormite in pace. Le dormite ci furono sia pure accompagnate da canti di uccellini notturni che, insieme ad allocchi e civette che mi fecero imparare i loro versi (l' Allocco maschio emetteva un soffiare simile ad un fuu...fufufiu...poi pausa e dopo riprendeva il suo canto. La Civetta si potrebbe tradurre con un "tuttomio" ripetuto più volte.) Riuscivo però a dormire bene rilassandomi pure. Una sera decisi di invitare a cena un mio caro amico che invece di presentarsi con la solita bottiglia di vino, mi regalò alcuni dei suoi CD con film di ogni genere e ciò mi piacque molto. Dopo la mezzanotte lui se ne tornò a casa sua ed io, sopraeccitato dal vino, grappa e spumante, non riuscivo a prendere sonno ed allora...eccoti l'occasione di fare passare il tempo col gurdarmi i film regalatimi. Scelgo, assai incuriosito, uno sul sadomasochismo e lo introduco nel mio P.C.. Quando all'inizio comincio a vedere bellissime donne nude, trattenute da cinghie sui polsi e le caviglie e due uomini sono intenti a frustarle prima per poi sculacciarle e punzecchiarle con spilloni dorati, stranamente ed insolitamente mi eccito da arrivare ad una erezione penile da far paura. Che fare per scaricare la tensione? Una semplice doccia bollente. Poi torno a letto, spengo il P.C. e riesco a dormire. Al mattino, dopo colazione, decido di rinforzare la dispensa ed il frigorifero, così vado dritto in città ed entro nel primo supermercato che trovo sulla mia strada. Girando col carrello tra gli scaffali, m'imbatto, tra le tante donne che anche loro facevano spesa, in una morona, formosa giunonica, alta, simile ad uno dei personaggi del film veduto a letto dopo cena ieri. così, terminata la spesa, mi affianco a lei e di proposito le dò una piccola spinta facendola barcollare ma la prendo per i fianchi evitandole di cadere in terra e lei, sorpresa per la mia veloce abilità, mi fissa un poco per poi ringraziarmi di non averla fatta cadere ed io faccio altrettanto e la ringrazio anch'io per avermi permesso di incontrare una donna così bella come lei ed allora prendo la palla al volo invitandola ad un aperitivo al bar. Lei accetta e, dopo ore di discorsi su ogni genere, decidiamo, scoprendo di essere soli ambedue, di andare insieme a pranzo in una trattoria ed io, dopo il pasto, la invito a vedere il mio bel giardino appena fuori Roma ma lei mi dice di dovere partire per una settimana ed allora ci scambiamo i numeri di telefonino per rivederci in seguito al suo ritorno a Roma. La accompagno alla sua auto e volo a casa. Sistemata la spesa, mi sdraio sul divano e mi metto a scegliere un altro film da vedere sul P.C. . Anche quello è su sadismo ecc. Lo seguo fino alla fine e, d'improvviso mi scatta nel cervello l'eccitazione che mi porta a pensare a crearmi una stanza dove potrei in seguito giocare al sadomasochismo.Faccio il giro delle stanze ancora libere e non ammobiliate ed infine scelgo una nel seminterrato, accanto al garage. Nel bosco che circonda casa mia, trovo dei tronchi abbastanza leggeri che subito sego e, come avevo visto nel film appena seguito sul P.C., creo una stanza di tortura dove piazzo quei trochi dritti in piedi e li copro con stoffa nera che avevo per le tende da finestra, e metto dei cappucci della stessa stoffa nera che mi ero cucito con la cucitrice posta sulla mia scrivania e quei pupazzi sembravano veramente persone che erano lì per aiutarmi a trattenere le mie vittime che avrei legato poi per renderle incapaci di liberarsi ed in seguito seviziate e torturate da me, straeccitatissimo nel pensare a bei culetti punzecchiati da aghi, spilloni, e schiene striate da frustate. Realizzai poi un tavolo con quattro anelli e catenelle robuste agli angoli e fissai sul piano una lamiera per fare scorrere sangue, merda e pipì in caso che la mia vittima si fosse spaventata dalla situazione creatagli, così, in caso di reazione da clistere, le feci e l'urina potevano scorrere via dal tavolo leggermente inclinato ai piedi. Costruii fruste con manici di scopa dove fissai laccetti di cuoio e provai subito a schioccare sul tavolo le mie fruste e frustini. Decisi di andare in città per acquistare spille e spilloni da sarta ed in Farmacia presi scatole di siringhe ed acqua distillata che, iniettata in via intramuscolare, brucia moltissimo provocando dolore insopportabile. A casa arredai la mia stanza di giochi o di tortura...come la avreo dovuta chiamare? Bah! Adesso che cosa mi mancava? Ma la prima materia: la mia vittima da torturare. Cribbio come cresceva in me questo morboso interesse! Ormai però la giornata si era conclusa, così non uscii in cerca di vittime da sacrificare e rimandai tutto al mattino dopo.
scritto il
2022-03-16
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