Mia moglie chiamò una badante 4.

di
genere
etero

Alla sera, quando stavo beatamente godendomi un piatto di misto arrosto fatto da Giovanna, il rompifono squillò e, rispondendo, potei subito riconoscere la suadente e vellutata vocina di Irina che mi voleva comunicare di essere stata accettata e perciò assunta in regola con le leggi da Arrigo che già lei chiamava come se si conoscessero da tempo ed il tutto mi diede molta soddisfazione e lo comunicai subito alla mia mogliettina che gioì anche lei pensando ad irina che era lontana dalla sua patria ma che qui però aveva sua madre. Irina, prima di concludere la telefonata, mi chiese se Sabato ero disponibile per incontrarla e subito glielo confermai, immaginando cosa intendeva fare con me. Concludemmo la telefonata e Giovanna, dopo che ebbe sparecchiato la tavola, si avvicinò a me siedendosi sulle mie gambe e si strofinò col suo meraviglioso culo al mio pacco inguinale ed il batacchio si eresse come una vela al vento. Quindi la presi in braccio e la portai sul lettone palpandole il culo e poi andando con la manolibera alla sua figa che sentii ben intrisa di umori nonostante lo slippino. Allora le sfilai lo slip e lentamente le tolsi tutto quanto aveva indossato poi la baciai prima in bocca poi sul collo, dietro le orecchie e la mordicchiai sotto la nuca e tornai sul collo per scendere ai seni, succhiando così i capezzoli già dritti e duri e le feci pressione coi denti leggermente, senza farla soffrire ma lei gemette chiedendomi poi di leccarle la figa e l'ano per poi incularla senza saliva u gel e simili, così le ciucciai il clitoride succhiandolo a lungo e, dopo averle insalivato abbondantemente l'ano, le chiesi di slinguarmi il cazzo al glande e di seguito la penetrai molto, molto lentamente facendola sospirare, gemere di nuovo ed infine le diedi un colpo deciso nell'incularla da farla gridare ma il suo gridolino fu brevissimo e subito dopo m'incitava ad incularla con più foga ed io lo feci senza esitare e giu, sempre più veloce facendola smaniare poi le dissi che in seguito, dopo che me ne sarei venuto godendo, la avrei posseduta nel culetto con un oggetto che da tempo vedevo in cucina ed immaginavo già dentro il suo bel culo. Le sborrai abbondantemente e, dopo una brevissima pausa, essendo già rieccitato, il batacchio si drizzò nuovamente, così andai alla stanza dove eseguivo dei lavoretti con la mia modesta attrezzatura per il "fai da te" ed avevo sul bancone un mattarello per spianare la pasta fresca al quale ne avevo tagliato una parte, escludendo così l'estremità segata e poi limata per rendere la parte spigolosa arrotondata talmente da potere penetrare dentro il culo della mia bella signora sia pure con dolore, data la sua lunghezza e grossezza...diametro di dodici centimetri e lungo ventinove. Lo unsi ben bene col gel ed altrttanto feci sull'ano di Giovanna che aveva il viso coperto da un asciugamano per non farle vedere cosa le stavo per infilare nel culetto ma dal dilatarsi e stringersi di continuo, intuivo che avea capito cosa le stavo per fare provare. Iniziai quindi ad appoggiarle all'ano il batacchio di legno, ancora più generoso del mio e lo spinsi dentro senza minimamente preoccuparmi se stava sentendo dolore oppure no, infatti la penetrai fino a farlo entrare tutto fino in fondo e lei ad un certo punto si mise a piangere implorandomi di smetterla. Mi fermai dentro di lei, poi lo sfilai fuori lentissimamente e, dopo averla consolata, carezzata, baciata a lungo, andai a vedere come stava il suo culetto ed il forellino si era tramutato in un forellone slargato da potere vedere il budellino dilatato assai. La scena mi eccitò bestialmente e, non volendo farle ulteriore male, la rigirai a pancia sopra e le spalancai le coscione per penetrarla in figa focosamente e, con mia grande gioia, anche lei godette moltissimo come me, dimenticando la dolorosissima recentissima inculata appena subita. IL Sabato finalmente arrivò ed attendevo la telefonata di Irina che arrivò dopo le otto, sapendo lei che mia moglie andava al lavoro uscendo alle otto circa e, confermato che ero solo in casa, arrivò subito dopo e quando la vidi entrare in casa mia, rimasi incantato dal suo culo da sballo e, aiutatala a spolgiarsi senza preamboli, le dissi di mettersi a cosce spalancate per scoparla subito e lei lo fece subito ed altrettanto feci io trovandoci sdraiati io sopra di lei e le infilai il cazzo in figa senza preamboli e scopammo non sò più per quante volte ed infine, dopo che davo dei segni di sfinitezza, riposammo un poco ma la sua avvenente bellezza: alta, formosissima, tutta curve, mi diede nuova carica e le proposi di farsi inculare ma lei mi bloccò subito quasi risentita perchè lì, dietro, era ancora illibata...vergine! Le proposi allora di farsi preparare per ricevere in culo il mio batacchione ma lei, avendo sentito bene in figa quanto sono generoso di dimensioni, mi disse che al massimo potevo infilare un dito nel culo per stuzzicarlo un poco ed allora la feci sdraiare a pancia sotto e le leccai l'ano a lungo facendola smaniare, e gemere un bel pò poi le sgrillettai il clitoride e lei se ne venne schizzando fiumi di umore ed io fui felice di averla fatta godere. Mentre lei mi stringeva baciandomi il cazzo, le infilai in culo l'indice e lo feci andare in su e in giu e lì la sentii prima stringere l'ano dopo si lasciò andare ma sempre guardinga di non essere inculata. Io dovetti desistere ma, dopo una pausa, le infilai indice e Medio e lì lei scattò paurosissima chiedendomi di smetterla e non farlo più. Lascia passare altro tempo, intanto la scopavo per allentarle le difese ma lei era sempre di guardia al suo bellissimo culo che io sempre più desideravo ed arrivai al punto di dirle di farmi provare a penetrarla ma se avesse provato dolore, allora mi sarei arreso ed avrei smesso con gli attacchi a sorpresa. Concludemmo i nostri giochi con un proverbiale sessantanove e ne godemmo insieme beatamente. Lei poi si rivestì per andarsene ma uscendo mi disse che al prossimo incontro forse mi avrebbe donato la sua ultima verginità e mi sorrise, poi prese l'ascensore ed andò via, lasciandomi allibito e con la casa invasa dal suo profumo che mi costrinse a spalancare tutte le finestre con la tramontana che svolazzava in casa mia.
scritto il
2022-03-01
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