Dominazione giovanile

Scritto da , il 2022-02-08, genere gay



Era il 1998, 18 anni appena compiuti e tanti desideri, tra cui farmi la patente, come la maggior parte delle famiglie non eravamo benestanti, così i miei genitori mi dissero che se volevo la patente sarei dovuto andare a lavorare l'estate per guadagnare i soldi necessari.
Decisi allora di andare a chiedere al padre di un mio amico "Mirko" che aveva un bar se per la stagione estiva cercasse qualcuno, effettivamente ero nel posto giusto nel momento giusto! Ci accordammo sugli orari e sul salario per poi iniziare lo stesso weekend.
Devo aprire una piccola parentesi su Mirko il mio amico figlio del titolare, con lui c'era un rapporto un po' particolare, siamo andati a scuola assieme e mentre molti miei compagni mi prendevano in giro chiamandomi gay o finocchio lui era incuriosito e a volte è capitato che "giocassimo" assieme nello sgabuzzino della palestra o nei boschi vicino casa, niente di spinto ci masturbavamo uno di fronte all'altro, ogni tanto lui si avvicinava e mi metteva alle strette contro un muro e si avvicinava per baciarmi così tanto da sentire il suo respiro, io restavo senza fiato, con il desiderio che mi assaliva, ogni fottuta volta però indietreggiava e non lo faceva.
Il primo sabato di luglio del 98 iniziai la mia prima stagione e la mia prima avventura nel mondo della sottomissione che all'epoca non conoscevo.
Le prime settimane al lavoro filavano lisce, il lavoro mi piaceva e con Mirko c'erano qualche fugaci palpatine.
Verso fine Luglio arrivarono in zona per le vacanze estive alcuni amici di Mirko che ovviamente stazionavano quasi in bar alternano qualche puntatina in piazza.
Una sera lavorativamente fiacca il padre di Mirko si ritirò a casa prima dell'ora di chiusura lasciando il compito di chiusura a Mirko.
Erano le 22:00 circa quando se ne andò, Mirko e i suoi amici erano in saletta da qualche ora, mentre io ero a pulire il bancone Mirko mi chiama per ordinare un giro, mi presentai con penna e blocchetto e mi misi di fianco a Mirko che era capotavola, inizio a prendere le ordinazioni ma Mirko davanti a tutti mi tocca il sedere, diventai rosso dalla vergogna gli tolsi la mano e per nascondere il disagio dissi: "dai almeno aspetta che siamo soli!" dalla vergogna non ebbi il coraggio di guardare i tre amici ma sentii sghignazzare alla mia battuta.
Tornai qualche minuto più tardi con il vassoio e le birre, ancora prima di darmi il tempo di appoggiare il vassoio sul tavolo che Mirko tornò all'attacco, questa volta non petei ribellarmi avendo il vassoio in mano, lui continuò dicendo: mmmm che culetto!
(Effettivamente all'epoca ero magro e complici la bici e le camminate fisicamente non ero messo male)
Di nuovo gli dissi: "dai non siamo soli! Basta!"
Lui rispose: "guarda che qui tutti noi apprezziamo, non parliamo di altro!
Restai letteralmente a bocca aperta, un po' compiaciuto e un po' imbarazzato, dopo pochi secondi servii le birre e tornai a finire di pulire, erano ormai le 23 quando arrivò Mirko a dirmi che ormai chiudeva il bar, abbassò le serrande, chiuse la porta a chiave e ritornò verso di me:
"Dai, ora basta, prenditi da bere e vieni in saletta con noi! Anzi va porta anche un'altro giro per noi"
Eseguii, preparai tutto e mi presentai con le bibite, Mirko esclamò: "eccolo! Vedete come è servizievole! E ora il padrone sono io visto che mio padre non c'è!!!"
tutti e tre risero tranne Mirko che si alzò e si mise alle mie spalle, io con ancora il vassoio in mano iniziai a sentire le sue mani toccarmi il sedere, poi scivolare lungo i fianchi fino ad arrivare sul pacco, ebbi un momento di sbandamento, non potevo negare che mi piacesse essere toccato se pur imbarazzato che lo stesse facendo davanti ai suoi amici, Mirko si accorse che barcollavo e mi rimproverò di stare attento di non rovesciare le birre, i tre guardavano la scena piuttosto attentamente chi guardandomi il pacco chi la mia faccia poi imbarazzato abbassai lo sguardo, Mirko mi ordinò: "spogliati", "no dai" cercai di replicare, così pensò bene di sfilarmi la maglietta, "ecco! Se non lo fai tu lo faccio io!". Disse, poi "ora i pantaloni". Avevo capito che lo avrebbe fatto luì, così slacciai i pantaloni e li feci cadere, mi comprii il pacco con le mani "Hey! che fai! Ti vergogni!? Togli quelle cazzo di mani".
Gli altri ammiravano la scena, io mi sentivo umiliato ad essere in slip di fronte a loro, non ho fatto neanche a tempo a rendermi conto che sentii le mani di Mirko sui fianchi e poi in un attimo mi trovai con gli slip abbassati, svelto cercai di coprirmi ma Mirko mi prese i polsi e me li tirò dietro la schiena lasciando che gli altri guardassero e ridessero mentre facevano commenti. "sei un bastardo!" gli dissi, "ahhhh non sai quanto" rispose ridendo, "dai voltatati e fai vedere il culetto ai miei amici" mi prese e mi girò, i commenti di apprezzamento non tardarono ad arrivare ed erano molto spinti, mi abbassai per prendere gli slip e udii dei mugolii e poi qualcuno disse "bel buco stretto ragazzi!" Mi rivestii senza voltarmi guardando Mirko con un'occhiataccia ma lui sembrò indifferente, me ne andai così senza salutare ignaro che sarebbe stato solo l'inizio.
Pensai a ciò che era successo tutta la notte, la vergogna era tanta, le domande anche, ma soprattutto quello che mi preoccupava di più era di superare l'imbarazzo e l'arrabbiatura il giorno dopo con Mirko

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