A Confronto episodio 3

di
genere
etero

Paolo

Era ormai troppo tempo che non potevamo stare insieme così nonostante le incertezze atmosferiche prendo e parto per andare da lei.
La avviso del mio arrivo e dopo una manciata di minuti sono li, finalmente a casa sua.
Immediatamente le nostre labbra si attaccano come due calamite, ci guardiamo negli occhi e leggiamo il bisogno, il desiderio reciproco d'amore. Senza neanche parlare ci sentiamo come trasportati da una forza invisibile verso la camera e lei impaziente e vogliosa inizia a spogliarsi.
Via scarpe e maglia, la prendo la faccio girare, le bacio il collo e scendo con le mani infilandole nei pantaloni.
Inizio a farmi spazio tra le sue gambe, scostò le mutandine poi le accarezzo le pieghe carnose e umide fino a sentirla bagnarsi delicatamente.
Le sfilo i pantaloni e subito dopo l’intimo di pizzo bianco. Inizio a masturbarla, le piace, lo si capisce dalle reazioni del suo corpo così insito, spingo un pochino di più e aumento la frequenza quel tanto che basta per trasformare, delicati e confusi vocalizzi, in vere e proprie richieste. Vuole di più vuole essere sbattuta con violenza fino a che vengo sorpreso da uno schizzo al culmine del suo piacere.
Sono felicissimo di essere li con lei e sono eccitatissimo, il mio ometto spinge contro i pantaloni, vuole essere liberato. Ha bisogno di aria e non vede l’ora di godere anche lui.
Mi assento un attimo per spogliarmi e quando ritorno la trovo sdraiata sul letto aspettandomi a gambe aperte. Vederla così mi ridà leggermente di maiala, ma non fa altro che accrescere la mia eccitazione.
Mi butto subito su di lei e la bacio poi scendo sui suoi capezzoli, la mia mano torna a farsi spazio allargando le sue carni non più umide ma grondanti. Un vero e proprio pianto di felicità e mentre la sento tornare a godere mi viene in mente di fotografare il particolare delle mie dita che entrano in lei. Una foto da ammirare nei momenti di lontananza.
Abbiamo entrambi la smania di possederci di amarci completamente, vogliamo sentire i nostri corpi uniti, mi sdraio, ci baciamo, la guardo e le chiedo "quanto sei bella?" dopo di che io sotto e lei sopra inizia a scoparmi a suo piacere.
Le chiedo di andare con calma, vorrei degustare ogni singolo istante di questo spettacolo e vorrei che durasse il più a lungo possibile. Ci proviamo, ma il desiderio è grande e la calma non è mai stata il nostro forte.
La guardo negli occhi, percepisco il desiderio di riversare su di me tutto il suo amore. Mi piace sentir scorrere sul mio corpo il nettare che sfocia dal suo ventre, per ripagarla vorrei farle sentire tutta la passione che ho dentro. Vinta ogni resistenza ci liberiamo dei freni, perdiamo il controllo e come in una volata verso il traguardo esploriamo in una ondata di piacere.
Lei continua a scoparmi ad un ritmo più lento per godere al massimo del momento, quel momento nel quale sento scorrere sul corpo il cocktail inimitabilmente prodotto dal nostro amore. È come raggiungere un traguardo e festeggiare con un bagno di champagne.
Ci rinfreschiamo e ci sdraiamo di nuovo a letto per coccolarci, parliamo di vari argomenti fino a quando non mi accorgo che il tempo è volato.
Le dico che sarebbe bello fare un ripasso prima di lasciarci così giusto il tempo di guardarci negli occhi stuzzicarci quel tanti che basta per far riprendere l'ometto e di nuovo siamo pronti anche se soltanto per una sveltina.
Un filo di olio per una piccola lubrificata e ho di nuovo lei, come prima, sopra di me che si appropria della mia appendice, di nuovo sveglia, ma visibilmente paonazza . La sento appropriarsi del mio corpo e sento la cappella sfregare con vigore le calde pareti del suo fantastico rifugio.
I movimenti sono sempre più veloci, la sento ansimare e godere sempre più forte.
Dopo qualche minuto inizio a sentire il sangue affluire con forza, i bordi della mia cappella sono ipersensibili a qualsiasi contatto, lei grida, mi eccita ancora di più, sto per venire ancora ma a quanto sento anche lei e sull'orlo dell'orgasmo, diamo le ultime spinte e di nuovo insieme raggiungiamo il paradiso dei sensi.
Questa volta è davvero giunto il momento di lasciarci, mi do di nuovo una rinfrescata e mi rivesto.
Ci salutiamo e parto.
Più tardi trovo sul mio telefono dei piacevoli regali.
Alcune foto che mi ricordano un bellissimo particolare della mattinata e più tardi anche un breve video a conferma che lei durante la giornata ha continuato a pensarmi.

Francesca

Mi sveglio, ma è troppo presto, non è neanche l'ora di prendere la pillola, quindi sto sul letto e controllo il sito del meteo, niente precipitazioni...bene, poi piano piano la luce si fa sempre più chiara tra le fessure della persiana, mi alzo, controllo il tempo dal portoncino, è sereno, c'è il sole! Evviva!!!
Mi spoglio ed entro in doccia, voglio essere perfetta ai suoi occhi....mi scrive dandomi il buongiorno, felice rispondo che si preannuncia veramente un buon giorno. Lui mi scrive che dalle sue parti il cielo è parzialmente coperto, prendo il messaggio come uno scherzo...infatti poco più tardi mi scrive che sta arrivando ed io corro ad accoglirlo.
Mi dice che realmente da lui piovigginava, ma ormai è qua, dopo tutto questo tempo è qua...abbiamo avuto altri incontri fugaci nell'attesa che potessimo vederci con calma. È sempre bello appartenerci, ma ovviamente non è lo stesso di quando sappiamo di avere un ora intera per noi (che poi a scriverlo adesso un ora non è niente). Dopo tutto quel tempo distanti un ora ci sembra un tempo meraviglioso, qui io e lui ,lontani da tutti, il mondo fuori e noi dentro...lo voglio. Il primo bacio per dirgli “finalmente sei qui”. In camera è tutto pronto, la musica è accesa, mi porto avanti, non c'è tempo da perdere, inizio a spogliarmi, voglio il contatto dei nostri corpi, voglio che mi prenda e mi faccia sua.Non mi lascia fare da sola, si avvicina mi tira verso se e mi fa girare, sento le sue labbra baciare la mia pelle, sento una parte di lui già su di giri spingere contro la mia schiena. Le sue mani scendono sul mio corpo, passano sotto i pantaloni, spostano gli slip fino ad accarezzare la mia carne. Mi tocca delicatamente ed io sento il desiderio crescere all’impazzata, fa scendere i miei pantaloni ed io lo aiuto sfilando sia loro che le mie mutandine bianche di pizzo. Con un piede a terra e un ginocchio appoggiato sul letto mi tocca penetrandomi sempre più insistentemente fino a farmi schizzare di piacere. Ho sorriso quando l'ho sentito scostarsi di scatto per non essere colpito. Decide di andare in bagno a spogliarsi, mi è sembrato un tempo lunghissimo, lo aspettavo impaziente e finalmente è qui nudo davanti a me con tutto il suo desiderio di possedermi in evidente stato di eccitazione
Viene verso me, mi bacia, bacia e succhia i miei capezzoli, li succhia mentre la sua mano ha ripreso a giocare con le mie labbra carnose e bagnate ,poi le sue dita mi penetrano ancora,mi chiede se può fotografare,io sono già nel limbo, annuisco senza nemmeno capire.
Paolo si sdraia e si prepara per essere cavalcato, felicemente mi metto sopra di lui, i nostri occhi si fissano, sono felice quando mi chiede:
"quanto sei bella?" perché rivedo il suo sguardo mentre lo diceva, amo quando mi guarda ancora incredulo e stupito, come se fosse la prima volta che mi vede. Mi eccita ancora di più. Mette qualche goccia d’olio su di me ed anche su di lui e finalmente entra in me. Sento che la sua eccitazione è già alle stelle, lo sento pulsare ad ogni mio movimento sempre di più, mi dice che dobbiamo fare con calma, proviamo a stare quasi fermi, ma anche il più piccolo spostamento, anche millimetrico crea un gran piacere. Leggo in lui la voglia esplosiva e penso, ma chi se ne frega del tempo, voglio godere di te, con te e per te subito, aumentiamo il nostro ritmo fino a riversare il nostro amore l'uno nell'altro, io lo so che per il suo essere uomo conta anche la tempistica, invece per me conta il quanto lo sento ed io lo sento, lo sento così tanto che continuo a farmelo e a venire. Ad ogni mia spinta e ritorno sento il suo sperma accarezzarmi, solleticarmi e continuo a godere, fino a quando non decido che per il momento posso accontentarmi .Prima lui, poi io andiamo in bagno a rinfrescarci confesso che ogni volta che torno dal bagno e lo vedo li sul mio letto, la mia mente sogna.
Ci mettiamo l’uno di fianco all’altro abbracciati e chiacchieriamo...perdiamo la cognizione del tempo, poi basta uno sguardo e una mezza parola per capire che è ora di rimpossessarsi l'uno dell’altro, ritorno su di lui a cavalcioni un pochino d’olio ed è di nuovo magia, facciamo l’amore e ancora esplodiamo insieme di gioia, ancora ci siamo donati e impadroniti delle rispettive essenze. È giunta l’ora di separarci, lui va in bagno a rivestirsi, io mi rivesto in camera e penso ad alcune sue espressioni mentre si faceva l'amore. A volte sembra voler dire qualcosa, mi chiedo se non trova le parole o se preferisca tacerle, chissà che non sia solo frutto della mia immaginazione, ma non importa, io ho i suoi occhi che parlano.
Lo accompagno di sotto,un bacio mentre si prepara ad andare, un altro, perché già mi manca e dietro di me sento già il rumore del suo allontanarsi. Torno su, lui è ancora dentro me.
Rimango tutto il giorno a casa, ripenso al momento insieme ed al desiderio non svanito di lui. Decido di stuzzicarlo a distanza e gli invio prima delle foto, poi un video, perché lui è perennemente il mio desiderio più grande.



di
scritto il
2022-01-28
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