Fantasie di una figlia
di
FamFantasy
genere
incesti
Il nostro primo racconto a quattro mani: siamo una coppia e ci piace terribilmente fantasticare di incesti e abbiamo deciso di condividere con Voi le nostre fantasie che spesso vorremmo che fossero realtà. Si accettano commenti e suggerimenti (savia.elena19@gmail.com
Era il giorno del mio 18esimo compleanno e mi preparavo a trascorrere la serata con gli amici di classe: per l'occasione volevo vestirmi sexy e valorizzare il mio corpo di ragazzina per questo sono andata a fare shopping in un bel negozio di intimo prima e poi a prendere un vestitino.
Sono una bella ragazza e da sempre ho gli occhi addosso dei miei compagni di classe: 1,65, 52kg, una terza di seno e taglia 42: entro nel negozio di intimo e mi provo un bel corpetto nero e una brasiliana che mi calzano a pennello soprattutto abbinate alla gonna corta e le scarpe con il tacco che avevo già adocchiato.
Il pomeriggio passa lentamente, mi preparo e fantastico sulla serata nel locale con gli amici e su con chi avrei trascorso la serata: era il mio 18esimo compleanno e volevo festeggiarlo come si deve lasciandomi finalmente andare.
Erano quasi le 8 ed ero sola a casa bella che pronta: scarpe con il tacco, gonnellina linguinale, il corpetto che avevo preso al negozio il pomeriggio e avevo osato ancora di più usando finalmente degli autoreggenti che avevo preso alcuni giorni prima ma che non avevo mai osato indossare per la vergogna. Mio padre era uscito con gli amici e mia mamma era costretta fuori per lavoro nonostante fosse il mio compleanno.
Mentre aspettavo i compagni di classe che mi venissero a bussare ecco un messaggio sul gruppo: Marco avvisa tutti che purtroppo è risultato positivo al tampone, mettendo tutti in agitazione per eventuali complicazioni per i contatti avuti con noi.
Scoppio in un lungo pianto, il giorno del mio 18esimo compleanno finisce così reclusa in casa: mentre continuo a piangere entra in casa mio padre che di stucco mi vede il trucco sciogliersi sul mio visto. Gli racconto tutto e come prima cosa mi porta di corsa a fare il tampone in farmacia che fortunatamente esce negativo: tanta la fretta che non mi ha dato neanche il tempo di cambiarmi.
Sollevato dall'esito del tampone ritorniamo a casa e a quel punto nota il mio abbigliamento e io noto in lui uno sguardo diverso...
"Come sei carina, sei diventata proprio una bella donna", mi dice e poi aggiunge "questo abbigliamento non lo avevo mai visto, se hai andata a fare compere con il regalo che ti ho fatto stamattina"?
Gli racconto tutta la mia giornata e l'attesa che avevo per quella serata che desideravo speciale come ogni ragazza che compie 18 anni e che purtroppo vede il suo sogno infrangersi all'improvviso, lui non si scompone e mi dice "questa sera festeggi, nessuno puo rovinare il compleanno alla mia piccola donna".
A quel punto invece di tornare a casa mi porta al ristorante: vino, chiacchiere, risate, finalmente mi sento felice dopo per non farmi mancare nulla mi porta in un localino a ballare complice il vino mi sento su di giri e vestita come ero gli occhi di tanti si posano su di me.
Anche mio padre inizia a guardarmi con ancora più intensità per tutta la sera anche se non mi viene da ballare con lui ma resto nelle sue vicinanze: fatte le 2 torniamo verso casa.
In macchina il suo sguardo si posa sulle mie gambe coperte dagli autoreggenti, noto che il suo sguardo non si stacca da li nonostante stia guidando e la cosa mi mette in imbarazzo anche se, complice il vino e l'alcool confesso che mi provoca non poco piacere.
Arrivati a casa, stanca morta ringrazio papà per la splendida serata e mi dirigo in cameretta ma sento ancora il suo sguardo su di me: una volta in camera mentre sto per svestirmi sento una presenza davanti alla porta, è lui che mi fissa intensamente.
"Papà che succede?" non parla è diventato muto, ma non mi stacca gli occhi di dosso facendomi imbarazzare ancora di più tanto da farmi diventare rossa: "papà che hai così mi fai paura"...
A quel punto entra in camera e mi prende per i polsi non è in lui "voglio farti il regalo che meriti" mi dice, io provo a liberarmi ma non ci riesco e non capisco cosa intenda oppure non voglio capirlo.
"Papà che fai gli urlo" mentre mi stringe a se da dietro ma lui non risponde mi tiene per un braccio e con l'altra mano mi stringe a se da dietro.
Provo a dimenarmi ma nulla mi blocca e ad un certo punto lo sento: sento il suo cazzo contro il mio culo fasciato dalla gonna: subito mi sale la paura voglio scappare ma nulla lui continua a stringermi a se mentre con la mano inizia ad alzare la gonna scoprendo il mio monte di venere coperto dalla brasiliana nera comprata il pomeriggio.
Non so più che fare ormai mi tiene bloccata e la paura crescente in me mi fa sentire un calore tra le gambe: a quel punto mi vede con la gonna alzata gli autoreggenti la maglia il bustino con la schiena scoperta e papà perde completamente la testa: mi prende di forza e mi spinge contro la scrivania, io non riesco ad opporre più resistenza mi sento stremata, non si è fermato neanche davanti alle mie lacrime anche se sento un eccitazione latente crescere e che aumenta quando sento che si sta slacciando i pantaloni dietro di me mentre con l'altro bracco mi tiene con la testa ferma sulla scrivania.
Ad un certo punto accade ciò che non avrei mai immaginato: lo spinge dentro in un attimo senza alcuna pietà come se non fosse più in lui a quel punto urlo di nuovo "che fai, fermatiiii non possiamo bastaaaaa" ma lui niente è come un toro scatenato che ha perso ogni freno inibitore.
"Zitta e godi che lo volevi da oggi pomeriggio" io non lo volevo, non avrei mai immaginato ma a quel punto inizio a provare piacere a sentirlo dietro di me spingerlo con una violenza inaudita mentre mi tiene la mano sulla testa ancora schiacciata contro la sciuvania.
Inizio a bagnarmi e non mi dimeno più anche se le lacrime mi avvolgono ancora il volto: lui lo spinge forte è enorme, non come quello di un mio compagno di classe che avevo provato alcuni mesi prima.
Inizio a godere ed ansimare, papà se ne accorge e a quel punto non ci vede più: "ecco godi troia, lo sapevo che ti sarebbe piaciuto" a quelle parole ho un orgasmo così forte da farmi tremare le gambe e cadere a terra, mio padre a quello spettacolo mi prende di peso e mi butta sul letto e mi schizza tutto sul viso e sul corpetto.
A quel punto preso dall'alcool e dall'eccitazione crolla sul mio lettino in un sonno profondo mentre io stremata, distrutta e ancora sconvolta per quello che era successo resto sul letto accanto a lui ancora tutta bagnata e sporca dello sperma di mio padre.
Cosa abbiamo fatto? E soprattutto perchè mi è piaciuto così tanto? Crollo in un profondo sonno con queste domande senza risposta... (continua)
Era il giorno del mio 18esimo compleanno e mi preparavo a trascorrere la serata con gli amici di classe: per l'occasione volevo vestirmi sexy e valorizzare il mio corpo di ragazzina per questo sono andata a fare shopping in un bel negozio di intimo prima e poi a prendere un vestitino.
Sono una bella ragazza e da sempre ho gli occhi addosso dei miei compagni di classe: 1,65, 52kg, una terza di seno e taglia 42: entro nel negozio di intimo e mi provo un bel corpetto nero e una brasiliana che mi calzano a pennello soprattutto abbinate alla gonna corta e le scarpe con il tacco che avevo già adocchiato.
Il pomeriggio passa lentamente, mi preparo e fantastico sulla serata nel locale con gli amici e su con chi avrei trascorso la serata: era il mio 18esimo compleanno e volevo festeggiarlo come si deve lasciandomi finalmente andare.
Erano quasi le 8 ed ero sola a casa bella che pronta: scarpe con il tacco, gonnellina linguinale, il corpetto che avevo preso al negozio il pomeriggio e avevo osato ancora di più usando finalmente degli autoreggenti che avevo preso alcuni giorni prima ma che non avevo mai osato indossare per la vergogna. Mio padre era uscito con gli amici e mia mamma era costretta fuori per lavoro nonostante fosse il mio compleanno.
Mentre aspettavo i compagni di classe che mi venissero a bussare ecco un messaggio sul gruppo: Marco avvisa tutti che purtroppo è risultato positivo al tampone, mettendo tutti in agitazione per eventuali complicazioni per i contatti avuti con noi.
Scoppio in un lungo pianto, il giorno del mio 18esimo compleanno finisce così reclusa in casa: mentre continuo a piangere entra in casa mio padre che di stucco mi vede il trucco sciogliersi sul mio visto. Gli racconto tutto e come prima cosa mi porta di corsa a fare il tampone in farmacia che fortunatamente esce negativo: tanta la fretta che non mi ha dato neanche il tempo di cambiarmi.
Sollevato dall'esito del tampone ritorniamo a casa e a quel punto nota il mio abbigliamento e io noto in lui uno sguardo diverso...
"Come sei carina, sei diventata proprio una bella donna", mi dice e poi aggiunge "questo abbigliamento non lo avevo mai visto, se hai andata a fare compere con il regalo che ti ho fatto stamattina"?
Gli racconto tutta la mia giornata e l'attesa che avevo per quella serata che desideravo speciale come ogni ragazza che compie 18 anni e che purtroppo vede il suo sogno infrangersi all'improvviso, lui non si scompone e mi dice "questa sera festeggi, nessuno puo rovinare il compleanno alla mia piccola donna".
A quel punto invece di tornare a casa mi porta al ristorante: vino, chiacchiere, risate, finalmente mi sento felice dopo per non farmi mancare nulla mi porta in un localino a ballare complice il vino mi sento su di giri e vestita come ero gli occhi di tanti si posano su di me.
Anche mio padre inizia a guardarmi con ancora più intensità per tutta la sera anche se non mi viene da ballare con lui ma resto nelle sue vicinanze: fatte le 2 torniamo verso casa.
In macchina il suo sguardo si posa sulle mie gambe coperte dagli autoreggenti, noto che il suo sguardo non si stacca da li nonostante stia guidando e la cosa mi mette in imbarazzo anche se, complice il vino e l'alcool confesso che mi provoca non poco piacere.
Arrivati a casa, stanca morta ringrazio papà per la splendida serata e mi dirigo in cameretta ma sento ancora il suo sguardo su di me: una volta in camera mentre sto per svestirmi sento una presenza davanti alla porta, è lui che mi fissa intensamente.
"Papà che succede?" non parla è diventato muto, ma non mi stacca gli occhi di dosso facendomi imbarazzare ancora di più tanto da farmi diventare rossa: "papà che hai così mi fai paura"...
A quel punto entra in camera e mi prende per i polsi non è in lui "voglio farti il regalo che meriti" mi dice, io provo a liberarmi ma non ci riesco e non capisco cosa intenda oppure non voglio capirlo.
"Papà che fai gli urlo" mentre mi stringe a se da dietro ma lui non risponde mi tiene per un braccio e con l'altra mano mi stringe a se da dietro.
Provo a dimenarmi ma nulla mi blocca e ad un certo punto lo sento: sento il suo cazzo contro il mio culo fasciato dalla gonna: subito mi sale la paura voglio scappare ma nulla lui continua a stringermi a se mentre con la mano inizia ad alzare la gonna scoprendo il mio monte di venere coperto dalla brasiliana nera comprata il pomeriggio.
Non so più che fare ormai mi tiene bloccata e la paura crescente in me mi fa sentire un calore tra le gambe: a quel punto mi vede con la gonna alzata gli autoreggenti la maglia il bustino con la schiena scoperta e papà perde completamente la testa: mi prende di forza e mi spinge contro la scrivania, io non riesco ad opporre più resistenza mi sento stremata, non si è fermato neanche davanti alle mie lacrime anche se sento un eccitazione latente crescere e che aumenta quando sento che si sta slacciando i pantaloni dietro di me mentre con l'altro bracco mi tiene con la testa ferma sulla scrivania.
Ad un certo punto accade ciò che non avrei mai immaginato: lo spinge dentro in un attimo senza alcuna pietà come se non fosse più in lui a quel punto urlo di nuovo "che fai, fermatiiii non possiamo bastaaaaa" ma lui niente è come un toro scatenato che ha perso ogni freno inibitore.
"Zitta e godi che lo volevi da oggi pomeriggio" io non lo volevo, non avrei mai immaginato ma a quel punto inizio a provare piacere a sentirlo dietro di me spingerlo con una violenza inaudita mentre mi tiene la mano sulla testa ancora schiacciata contro la sciuvania.
Inizio a bagnarmi e non mi dimeno più anche se le lacrime mi avvolgono ancora il volto: lui lo spinge forte è enorme, non come quello di un mio compagno di classe che avevo provato alcuni mesi prima.
Inizio a godere ed ansimare, papà se ne accorge e a quel punto non ci vede più: "ecco godi troia, lo sapevo che ti sarebbe piaciuto" a quelle parole ho un orgasmo così forte da farmi tremare le gambe e cadere a terra, mio padre a quello spettacolo mi prende di peso e mi butta sul letto e mi schizza tutto sul viso e sul corpetto.
A quel punto preso dall'alcool e dall'eccitazione crolla sul mio lettino in un sonno profondo mentre io stremata, distrutta e ancora sconvolta per quello che era successo resto sul letto accanto a lui ancora tutta bagnata e sporca dello sperma di mio padre.
Cosa abbiamo fatto? E soprattutto perchè mi è piaciuto così tanto? Crollo in un profondo sonno con queste domande senza risposta... (continua)
7
voti
voti
valutazione
3
3
Continua a leggere racconti dello stesso autore
racconto sucessivo
Fantasie di una figlia - Il giorno dopo
Commenti dei lettori al racconto erotico