Sesso e ricerca scientifica: episodio 1

Scritto da , il 2022-01-08, genere interviste

Vi propongo una nuova rubrica in cui vi illustrerò e commenterò alcune ricerche scientifiche riguardanti la sessualità.

Premetto che, essendo una studentessa di ingegneria, non ho un background medico e sono consapevole che nella sfera sessuale di ogni persona gli aspetti psicologici e soggettivi (gusti e fantasie personali, emozioni, sentimenti, istinto, passione ecc) sono predominanti tuttavia può essere interessante leggere ciò che ci propone la letteratura scientifica e commentarlo insieme senza la presunzione di essere sessuologi e di avere la verità in tasca.
La prima ricerca che vi propongo si intitola “Predictors of Sexual Satisfaction in Women: A Systematic Review” di Diana Rausch e Martin Rettenberger che, analizzando 404 studi riguardanti i fattori determinanti la soddisfazione sessuale delle donne impegnate in relazioni stabili e lunghe, sono giunti alle seguenti conclusioni: i fattori determinanti più importanti per la soddisfazione sessuale femminile sono la soddisfazione del rapporto di coppia e la frequenza dei rapporti sessuali, altri fattori sembrano avere minore importanza e comunque tutti i fattori identificati risentono dell'effetto di alcune variabili tipo lo stress, pensieri distraenti ecc. Commento: tutto sommato ci può stare, le donne hanno un approccio più mentale (non esclusivamente) al sesso, tuttavia non mi convince come molti studi abbiano misurato la soddisfazione sessuale, avere una frequenza dei rapporti alta sicuramente é una buona cosa (segnatevelo!) ma questo non significa che siano soddisfacenti o quantomeno che lo siano totalmente. Magari poi una donna dopo anni di matrimonio dice di essere soddisfatta per non ferire il marito ma in realtà é insoddisfatta oppure pensa davvero di essere soddisfatta della sua vita sessuale ma, dopo aver provato una nuova trasgressione, scopre che in realtà può godere ancora di più. Per quanto mi riguarda i fattori determinanti la mia soddisfazione sessuale durante una relazione stabile sono quelli che mantengono un'eccitazione e un desiderio sessuale sempre attivi e magari che li aumentano nel tempo come ad esempio la qualità della relazione (complicità di coppia, comunicazione di coppia diretta e senza censure, affinità mentale e sessuale, amore testimoniato spesso (frequentemente!!!) da parole e anche piccoli gesti ecc) e caratteristiche individuali (ad esempio capacità di sedurre, capacità di creare situazioni eccitanti. abilità a letto, caratteristiche fisiche e, come dire..., porcaggine da parte dell'uomo). Voi cosa ne pensate?
Ma ora proseguiamo e parliamo di maschietti e dei loro cazzi. Domanda da un milione di dollari: per una donna quanto contano le dimensioni del cazzo? ho trovato alcune ricerche interessanti a riguardo. In primo luogo un sondaggio svolto da Russell Eisenman (2) a cui hanno risposto 50 studentesse dimostrava come per loro fosse più importante lo spessore che la lunghezza del pene, anche il questionari o prodotto da Francken &co (3). riporta risultati simili, ad esempio la maggior parte delle 10 donne che lo hanno compilato riportano come la lunghezza e lo spessore del pene sia poco importante o per nulla importante. Anche per la famosa rivista Nature grosso non significa necessariamente migliore (5). A questo proposito come sono messi i nostri giovani torelli italiani? Ce lo rivela un recente studio di Marina Di Mauro &co (4) che hanno misurato le dimensioni del pene di ben 4685 uomini italiani, a riposo la lunghezza media era di 9,47 cm (2,69 cm di deviazione standard) e la circonferenza media era di 9,59 cm (3,08 cm di deviazione standard), in erezione la lunghezza media era di 16,78 cm (2,55 deviazione standard) e la circonferenza media era di 12,03 cm (3,82 cm di deviazione standard). Nello stesso studio si afferma che l'altezza é correlata alla lunghezza e alla circonferenza del pene cosi come ingrassare porta a una riduzione di tali parametri!!! Tutti a dieta!!! Infine vi dono una curiosità: secondo questo studio (10) le donne che preferiscono i cazzi più lunghi e grossi hanno più probabilità di avere un orgasmo vaginale rispetto a quello clitorideo.

Comunque per coloro che fossero dubbiosi riguardo la propria dotazione consiglio le seguenti letture:

-https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/25487360/

-https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/31171853/

-https://www.tandfonline.com/doi/full/10.1080/0092623X.2020.1787279

Commento: personalmente io faccio parte di quella minoranza di donne che ritiene che le dimensioni siano importanti, importanti si ma comunque non fondamentali. Voglio dire indubbiamente farsi penetrare (soprattutto il culetto) da un cazzo di 15 cm con una circonferenza di 8 cm (quindi relativamente sottile) o farsi penetrare da un cazzo di 25 cm con una circonferenza di 15 cm non é la stessa cosa, le sensazioni che si provano sono diverse e anche a livello estetico un cazzo grosso fa comunque la sua porca figura tuttavia la soddisfazione sessuale, come detto, dipende da tanti fattori quindi anche un cazzo normale o poco sotto la media può soddisfare tranquillamente una donna. Personalmente non considero solo il cazzo ma valuto l’uomo in generale poi se é ben dotato meglio! Comunque annoto che nei racconti erotici tutti gli uomini sembrano avere misure ben sopra la media...

Un’altra interessante ricerca è quella condotta da Daniel Romero-Gamboa &co. (6) riguarda gli effetti collaterali relativi alla depilazione intima e alla falsa credenza secondo la quale le parti intime depilate sarebbero più igieniche. Infatti, anche se la depilazione genera un senso di igiene e di sensualità, a quanto pare i peli pubici hanno un importante funzione nel prevenire le infezioni intrappolando letteralmente gli agenti patogeni impedendogli quindi di entrare nel corpo (soprattutto nella donna), oltre a questa hanno anche altre funzioni come il riscaldamento dei genitali, l’indicazione del raggiungimento della maturità sessuale, la riduzione dell’attrito tra i corpi durante il rapporto sessuale preservando quindi la pelle da irritazioni e di disperdere i feromoni. Quindi la depilazione, soprattutto quella totale e se fatta frequentemente (9), potrebbe aumentare il rischio di infezioni oltre alle complicanze relative alla procedura della depilazione stessa (irritazioni cutanee ecc). Queste nozioni sono confermate anche in questo riassunto della letteratura (8) che tratta il tema della prevenzione e del trattamento delle complicanze della depilazione.

Commento: lo scrivo subito: io mi depilo integralmente, mi piacciono uomini e donne depilati e non ho cambiato idea leggendo queste ricerche quindi il mio scopo non é quello di convincere i lettori a non depilarsi e tantomeno deridere chi si depila. Semplicemente, secondo me, quanto ci dice la letteratura scientifica va interpretato cosi: sappiamo che culturalmente la depilazione intima va di moda e che piace a molti, scegliete liberamente se e come depilarvi, basate la vostra scelta sulle vostre preferenze estetiche e non sul falso mito della maggiore igiene e sappiate che la depilazione può comportare degli effetti avversi quindi siate coscienti di questo e fate tutto ciò che potete per prevenirli e trattarli, un pò come viene detto in questa ricerca (7). 

Se l’esperimento é piaciuto scriverò altri episodi.

Riferimenti.

1)https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/34099432/

2)https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/11415468/

3)https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/12429149/

4)https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC8243978/

5)https://www.nature.com/articles/nature.2013.12770

6)http://www.scielo.org.co/scielo.php?script=sci_arttext&pid=S0121-03192019000300027

7)https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/31103484/

8)https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/28784212/

9)https://sti.bmj.com/content/93/3/162

10)https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/23006745/

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