Il Camionista
di
Alexxxxxxxx
genere
gay
Quella sera d'estate stavo rientrando a casa da un concerto, finita la musica me ne andai, salutai gli amici e mi misi al volante della mia macchina. Presi l'autostrada e dopo un quarto d'ora che ero seduto mi scappava una pisciata indescrivibile. Avevo visto le indicazioni per una piazzola d'emergenza, era bella grande e allora decido di fermarmi. Avevo parcheggiato davanti ad un camion, sembrava essere vuoto o probabilmente l'autista stava dormendo. Poco più in là c'era un'altra macchina parcheggiata ma poco mi importava, dovevo assolutamente svuotarmi. Ero sceso dalla macchina e me lo ero tirato fuori non appena avevo raggiunto l'altro lato dell'auto. Quella pisciata Sembrava non finisse più e mentre me lo sgrullavo cominciava a risvegliarsi e a diventare barzotto. Cominciava ad essere più di una sgrullata di cazzo, ci stavo proprio giocando ma ad un certo punto vedevo una figura apparire dal fondo del camion. Mi guardava mentre mi toccavo e allo stesso tempo si avvicina lentamente con la mano posata sul suo cazzo. Io ormai ero stato visto e ho pensato tra me "se vuole guardare faccia pure, se vuole partecipare meglio ancora". Lui si avvicinava sempre di più e quando è arrivato ad un metro da me mi disse se volevo giocare col suo "amico". Era un bell'uomo, alto, muscoloso, abbronzato e rasato. Non me lo feci ripetere due volte, ero già in tiro, gli misi la mano sul pacco e sentivo proprio qualcosa di molto interessante da palpare. Lui a quel punto si stava già sganciando i bottoni per tirarlo fuori. Era enorme, aveva una bella forma a banana verso l'alto. Era già nella mia mano senza che stessi capendo cosa stava succedendo. Mi disse "che aspetti, succhiato!".Mi inginocchiai, e iniziai a lavorarlo bene con la lingua così da potermelo ficcare in bocca bello lubrificato. Nel frattempo spunta un altro tipo ma mi accorsi della sua presenza perché vidi apparire un paio di piedi mentre pompavo quel bel cazzone grosso e turgido. In tempo zero senza neanche capire chi fosse il secondo arrivato, mi vedo apparire an altro bel cazzo di fronte a me. E ormai che c'ero mi sembrava giusto pomparli in modo alternato. Erano gustosi, diversi ma grossi entrambi. Mentre uno era in bocca l'altro mi sbatteva sul viso, quando l'altro usciva lo prendevo in mano e mi ficcavo in bocca quello che mi picchiava sulla faccia. Non avevo tempo di prendere fiato che la mia gola era piena di cazzo di continuo. Il secondo arrivato dopo 5 o 10 minuti si è eccitato così tanto da sborrarmi in bocca senza neanche avveritre. Se lo fece ripulire ben bene e ci salutò. Il camionista allora mi disse di seguirlo nel boschetto adiacente alla piazzola così ci saremmo divertiti di più. Io gli andai dietro e dopo un paio di minuti di camminata mi disse di fermarmi. Si spoglio' completamente e io feci altrettanto. Mi fece appoggiare con le braccia sul tronco di un albero e cominciò a baciarmi il collo, poi la schiena, poi le chiappe e infine arrivò al mio culo. Mi lavorò il buco per un bel po', sembrava gli piacesse tanto, leccava fuori, spingeva la lingua dentro, strusciava la sua barba di qualche giorno sul mio buco facendomi godere tantissimo. Mi mise due dita nel culo dopo che le aveva lubrificate con la sua saliva, erano enormi anche quelle, scorrevano a fatica e io sentivo un po' di dolore misto a godimento puro. Cercavo di non pensare al dolore ma a rilassarmi e adesso le dita erano arrivate fino in fondo al mio culo. Gemevo tantissimo, tanto che ad un certo punto mi mise una mano sulla bocca e mi disse "fai piano che se passano gli sbirri allora si che sono cazzi e l'unico cazzo che devi prendere ora è il mio!" Tirò fuori le dita e mi appoggiò il cazzo in mezzo alle natiche, sembrava già che avesse trovato la strada giusta. Cominciò quindi a sputare sul suo cazzo e me lo sbatte' dentro per metà. Io godevo come una cagna, lo tirava tutto fuori e poi lo rimetteva dentro in continuazione e io ormai ero a pecora, talmente piegato in avanti che toccavo il terreno con le mani. Non passò molto che era tutto dentro di me, lui faceva dei versi di godimento estremi e mi diceva "sei piccolino ma sei una troia da paura, hai tutto il mio cazzo che ti sbatte dentro, ti ho spanato il culo!" io non capivo un cazzo volevo solo che quel momento non finisse mai. Ma lui si staccò e mi disse che adesso me lo avrebbe ficcato dentro ancora di più. Eravamo faccia a faccia adesso e mi prese con le sue mani possenti per le chiappe, mi sollevò da terra e mi impalo'sul suo grande cazzone, era così forte che il lavoro lo faceva tutto lui, io rimbalzavo su quell'asta enorme di carne dura, su e giù senza sosta. Mentre mi penetrava ci baciavamo energicamente, mi leccava come se fossi un gelato, mi spuntava in faccia e poi leccava tutto, io non capivo più niente ero così su di giri che mi sentivo quasi anestetizzato. Nel frattempo mi pompava ancora il culo, stavamo godendo come due maiali e a forza di strusciare il mio cazzo contro il suo corpo sentivo che ero vicino a venire, la mia eccitazione stava salendo di continuo e lui godeva sempre di più. Io non riuscivo a resistere oltre e a quel punto cominciai a gemere sempre di più finché non sborrai sulla sua pancia e sul petto. Mi disse "sei venuto eh? Sentirai tra poco dove ti sborro io, tanto lo so che vuoi il culo farcito, sei un mangia cazzi, chissà quanta sborra avrai preso in vita tua!" Adesso mi scopava sempre più forte, sentivo quel cazzone sempre più grosso e le sue urla aumentare sempre di più, era giunto il momento, mi stava sborrando dentro. Era un fiume in piena. Finalmente mi rimise con i piedi per terra, ci abbracciammo, ci baciammo alla luce della luna e con le nostre lingue avevamo ripulito i nostri cazzi gocciolanti a vicenda.Finito tutto, due chiacchiere, una sigaretta, qualche bacio ancora, un ultimo abbraccio e un arrivederci. Una scopata davvero fantastica!
7
voti
voti
valutazione
3
3
Continua a leggere racconti dello stesso autore
racconto precedente
Al fiumeracconto sucessivo
Il primo incontro al buio
Commenti dei lettori al racconto erotico