Il filmino

Scritto da , il 2021-11-09, genere incesti

Mia moglie Anna seguiva con crescente partecipazione il filmino che stavo vedendo a letto sabato notte sul mio tablet. Una mamma carina ma molto normale, i seni nudi che escono da una camiciola aperta, abbracciata e accarezzata da un ragazzo che si intuisce essere il figlio. Il filmino continuava come si può immaginare, lei che si lascia fare, la mano del ragazzo che si infila sotto la gonna, dopo un pò le sfila le mutandine, la spoglia, carezze prima timide ma poi più intense e penetranti, le dita che scompaiono nella figa. Anche lei gli stringe il pisello bello duro per poi iniziare a succhiarlo dolcemente. Non sono completamente nudi in un gioco di vedo e non vedo per gli spettatori ma molto esplicito e entusiasmante per i due protagonisti. E poi lei dice, voglio sentirti dentro Diego, rendendoci partecipi del momento magico in cui i due sessi si fondono.

Diego è anche il nome di nostro figlio e in quel momento sento come un sussulto di Anna.

- Quanto piacerebbe al nostro Diego avere una mamma così, dico per sentire la sua reazione.

- Non me lo dire, se fino adesso non ho mai dato troppo peso alle sue provocazioni concedendogli poco o niente, questo filmino mi fa venire altre voglie… sai, chinata per dargli la buona notte qualche sera fa, mi ha dato alcune leccatine sul collo e poi mi ha chiesto facciamo lingua lingua come quando ero piccolo. Non baci ma passargli la lingua sulle labbra, sentire spuntare la punta della sua e intrecciarle è stato molto sensuale. Lo sentivo eccitato, mi premeva l’inguine contro ed ho cercato di allontanarlo ma una volta messa la mano invece di spingerlo via ho lasciato che si appoggiasse e gliel’ho stretto sopra il pigiama. L'ho sentito subito pulsare e venire e avrei voluto farlo godere senza barriere. Mi ha sussurrato che bello che è stato, ci sarà ancora?

Stavo zitto e mi ha messo la mano sul cazzo che ne aveva proprio bisogno. E ci sarà ancora?

- Se me lo permetti potrei fare con lui quello che tu hai tanto desiderato con la tua mamma e non è accaduto. Potrei andare a trovarlo in camera sua domani mattina che è domenica quando è ancora semi addormentato. Lo sveglierò piano e voglio cuocerlo a fuoco lento. Andrò con questa camicia da notte, chiusa potrebbe andare bene anche in un collegio di suore ma con qualche bottone aperto non vi lascia indifferenti. Ancora di più se un seno spunta fra due bottoni chiusi e uno slacciato. Ne sbottonerò qualcun altro per vedergli luccicare gli occhi e sento già le sue mani sui seni. E infilerò la mia sotto il lenzuolo e sotto il suo pigiama.

- Ho voglia di accarezzarlo, godermi il suo cazzo come adesso faccio con il tuo ma anche la sua sorpresa nel lasciarmi guardare cercando posizioni perché non riesca a togliere lo sguardo da quello che fino a quel momento gli è sempre stato negato. Voglio farlo morire con la bocca, perché mi piace ma anche perché non venga subito quando sarà il momento. Credo sia realizzare il tuo sogno ma anche di tanti altri figli di essere succhiati dalla mamma e anche di qualche mamma, non tutte, avere il proprio ragazzo contro il proprio corpo nudo, sentirne il sesso impaziente, accoglierlo mentre si fa strada, tenerlo dentro, stringerlo stretto e lasciarsi possedere. Anche se non sa che il posseduto è lui.

Poi lo coccolerò e non sarà difficile fargli venire di nuovo voglia partendo dal collo e dalla schiena scendendo e risalendo piano piano, sfiorandolo con le dita, con il fiato caldo e la punta della lingua. Anche li dove piace tanto anche a te. E poi gli chiederò di mordicchiarmi leggermente i capezzoli, toccarmi dove vuole, mangiarmi. Sono i momenti che immagino saranno i più eccitanti per lui, aprire piano piano le gambe offrendomi alla sua bocca e alle sue mani per poi dirgli voglio sentirti dentro Diego…

Fra la sua mano, le sue parole e i miei vecchi fantasmi stavo proprio per venire.

-Adesso voglio farti quello che farà Diego.

Ed è stato veramente una scena molto erotica vederla girarsi, piegare le ginocchia, le gambe divaricate che si alzavano, la figa umida aperta e sentire una mano che mi guidava dentro e l’altra appoggiata sulle natiche che mi tirava contro. Io non ho resistito a lungo e lei neanche.

E forse per questo, alzandosi dopo un poco, mi ha detto vado a vedere se per caso è ancora sveglio…

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