Il culo di mio marito

Scritto da , il 2012-04-26, genere etero

Prenderlo nel culo era ormai una consuetudine. Con mio marito avevamo cominciato questa pratica da un po’ di tempo ma non subito mi ero concessa, all’inizio avevo timore del dolore, ma dopo varie insistenze del mio partner, mi ero concessa. La prima volta non fu molto soddisfacente, tra paure e inesperienza non godetti a pieno, ma non mi arresi.
Ora questa pratica fa parte del nostro bagaglio sessuale, scopiamo e quasi regolarmente mio marito mi incula. Ultimamente la cosa mi ha dato un po’ fastidio, soprattutto per il fatto che da per scontato che il mio sfintere e a sua disposizione, sempre, in ogni momento.
L’altra sera stavamo andando a letto, mio marito si è avvicinato con il suo solito sorriso, sapevo già cosa mi aspettava, ha iniziato a toccarmi il seno succhiandomi i capezzoli. Io ho lasciato fare, poi ho allargato le gambe e gli ho spinto la testa fra le mie cosce dicendogli: “Leccamela”.
Non ha perso tempo, è sceso tra le mie gambe e ha iniziato a leccarmi e sgrilletandomi la fica. Ho iniziato a mugolare, con la lingua il mio lui ci sa davvero fare.
Dopo un po’ si è alzato e mi ha detto: “Ora tocca a te” e mi ha messo davanti il suo uccello.
Carlo è un bell’uomo di quarant’anni fisico atletico e soprattutto un arnese niente male. Gli ho preso il cazzo con la mano ho iniziato a segarlo e poi ho avvicinato le labbra, e successivamente ho fatto scomparire il suo bel cazzo dentro la mai bocca. Ho iniziato a pomparlo prima piano e poi sempre più velocemente.
Carlo ansimava, si è sdraiato mentre io continuavo il mio pompino, sentivo il cazzo sempre più grosso in bocca. Finito la pompa, mi sono alzata e mi sono seduta sul suo cazzo, volgendo le spalle a lui. Ho preso il suo cazzo e me lo sono inserito dentro la fica iniziando a salire e scender sulla sua asta. Carlo mi aiutava con le mani e intanto mi incitava a continuare in questo movimento.
Dopo qualche minuto Carlo mia ha detto: Mettiti a pecora”
Io ho ubbidito poggiando i bracci sul letto e mettendo in alto il mio culo. Carlo si è messo in ginocchio e ha continuato a scoparmi la fica. Mentre mi scopava ho iniziato sentire il suo pollice vicino al mio buchetto. Ho contratto un po’ i muscoli, allora lui è uscito dalla mia fica e da dietro ha iniziato a lubrificarmi il buco con la lingua. Sentivo la sua punta che cercava di esplorare il mio culo, allargando le mie chiappe e inserendo l’indice. Una volta capito che ero pronta si è alzato, mi è messo sopra di me e mi ha sodomizzata. “Che meraviglia Rosa – mi disse – il tuo culo è proprio una meraviglia ti inculerai in ogni momento.” Sinceramente a trentacinque anni ho semrpe un bel culo, un po’ grosso ma sempre un bel vedere.
“Fai piano – dissi – altrimenti mi fai male.”
Come se non mi avesse sentito continuò a pompare sentivo la sua voracià nell’incularmi: “Prendilo tutto, so che ti piace – continuò – ora ti vengo dentro.”
Furono le sue ultime parole poi senti il suo sperma dentro di me. Tolse il cazzo dal mio buco e mi bacio sulla bocca. Io mi rilassai adagiandomi sul letto sentivo lo sperma colare tra le mie cosce, chiusi gi occhi e mi addormentati.
La mattina mi alzai, sentivo la doccia, Carlo era in bagno. Andai anch’io nella stanza, vidi mio marito che si stava asciugando nudo, con l’uccello floscio.
“Stamani non è molto in forma – dissi sorridendo – ha fatto le ore piccole ieri sera?”
“Dovresti saperlo, come sta il tuo culetto – mi rispose in senso di sfida – tutto bene?”
Questa risposta un po’ beffarda mi fece venire un’idea. Sessualmente eravamo una coppia affiatata e abbastanza aperta. Mi sedetti sul bordo della vasca, Carlo era di spalle che si lavava i denti. Mi alzai avvinandomi e iniziai a strisciare le tette sulla sua schiena prendendo con la mano destra il cazzo di Carlo e iniziando a menarlo. “Vuoi il bis?” mi disse.
“Lasciami fare – risposi – e soprattutto rilassati.” Iniziai mordendogli l’orecchio da dietro, a baciarlo sul collo, a leccargli la schiena tenendo sempre il cazzo in mano. Piano piano scivolai sempre più giù e inizia a baciarli le chiappe. Sentii un fremito lasciai il suo cazzo e allargai le natiche iniziando a leccargli il suo buco di culo. Quasi spontaneamente reclinò un poco la schiena e allargò le gambe. A quel punto potevo vedere lo scroto ciondolare, così inizia a leccargli sempre da dietro lo scroto, il perineo, fino ad arrivare la culo. Carlo continuava a rimanere appoggiato al lavandino senza dire niente, incuriosito.
Mi alzai avviandomi al suo orecchio e gli dissi: “Continua a rilassarti tesoro – intanto con il medio toccavo il suo buchetto vergine – lasciami fare.”
Non una parola da parte sua. Tornai a leccargli il culo e poi inizia a inserire prima una falange, poi due, infine tutto il mio indice dentro il suo culo. Lo segavo con la sinistra e con il dito della destra lo penetravo.
“Torna in camera” gli dissi .” Come ipnotizzato Carlo ubbidì. Presi dall’armadietto del bagno un vibratore fattomi acquistare dallo stesso Carlo qualche tempo prima e mi diressi in camera. Carlo era sulla schiena nudo, mi avvicinai, gli alzai le gambe e iniziai a leccargli nuovamente il culo; poi inserii il medo e inizia a fargli una sega. Lui mi guardava esterefatto.
“Mettiti a pecora” dissi.
Avevo il controllo della situazione, parlavo con decisone. Carlo si mise a novanta, io gli allargai le gambe e gli dissi sculanciandolo “ti faccio il culo”. Lui non disse niente annui solamente.
Lubrificai bene il buco e poi presi il vibratore e iniziai a inserirlo nel culo. Quando sentivo troppa resistenza mi fermavo per poi riprendere. Lo sfintere cedette ben presto e una volta del tutto inserito iniziai a muoverlo.
Mi misi sotto di lui e presi in bocca il cazzo di Carlo, mi sembravo di mungere, in pochi tempo mi riempii la bocca della sua sborra.


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