Condividere una casa 6

Scritto da , il 2021-09-13, genere dominazione

Da un po' di tempo avevo cambiato lavoro e il luogo dove dovevo recarmi ogni giorno distava molto lontano dalla mia attuale casa. Ho pensato piu' volte a cambiare casa ma la situazione che stavo vivendo era troppo bella e non volevo perderla, non per colpa mia. Per arrivare a lavoro dovevo prendere un treno che inpiegava 1 ora e mezzo circa, non esattamente dietro l'angolo per non parlare del costo del viaggio, i mezzi pubblici sono abbastanza cari. Di pendolari sul treno se ne incontrano, ma non è esattamente il posto dove riuscire a fare incontri interessanti, è tutto aperto, non ci sono piu' le cuccette di una volta. Molte persone fanno solo qualche fermata poi scendono altre rimangono per tragitti piu' lunghi ma dormono il piu' delle volte e di donne da ammirare solo in rare occasioni. Un giorno presi un treno diverso che partiva 10 minuti prima, invece delle 6 alle 5:50, è capitato per puro caso che mi svegliassi prima e completassi tutta la mia routine mattutina in tempo per prederlo. Senza far alcun rumore per non infastidire i miei coinquilini e la mia Dea, percorro la trada che mi porta alla stazione ed attendo il treno in piedi con le altre poche persone pendolari di quell'ora. Giocando col telefonino e non curante delle persone intorno, sollevo lo sguardo dal piccolo schermo attirato dal rumore di passi decisi ed inconfondibilmente femminili, scarpa con tacco di una donna molto alta. Mi guardo intorno e vedo di spalle una donna decisamente alta con stivali neri al ginocchio, zeppa come se non bastasse giá il suo statuario corpo, capelli castano chiaro, si gira e riesco a vederne il volto, carnagione abbronzata sguardo severo intorno ai 40 anni ma tiratissima, non bellissima ma molto curata. Una borsetta, molti bracciali e le mani grandi ma proporzionate e curate, riuscivo a vedere lo smalto perfetto sulle dita. Entra nel treno ed io provo a seguirla ma si va a sedere in una zona dove tutti i posti sono giá occupati e non potevo rimanere in piedi a fissarla..anche se avrei voluto. Passano le stazioni e vedo che è sempre li seduta. Arriva la mia di fermata e lei è ncora seduta. Diversi pensieri passano per lamia testa, sará una meteora? la riverdo'? a che stazione sara´scesa? ma avra`dei piedi grandi..chissa some sono? in cuor mio spero siano brutti cosi ci tolgo il pensiero ma raro per una donna cosi curata. Durante il viaggio di ritorno inutile anche cercarla tra la folla se anche fosse sullo stesso treno ma l'indomani provo di nuovo a prenderlo allo stesso orario. L'indomani mi reco in stazione con qualche minuto di anticipo nella speranza di rivederla ma non la vedo, il treno sta per arrivare, mancano pochi minuti, e solo allora sento l'inconfondibile suono dei passi di decoltè nere classiche e vestitino leggero che le fasciava il corpo statuario e lasciava le cosce scoperte un po', molto tonificate si vedeva che si tiene allenata. Era distante da me ed entra in una carrozza diversa dalla mia. I gironi passano e capisco che anche Lei percorre una distanza molto lunga per andare a lavoro. Sempre molto curata e le avro' visto indossare diverse paia di calzature tutte rigorosamente con zeppe o tacchi molto alti. In diverse occasioni ho avuto modo di apprezzare sempre da distanze non ottimali sia le calzature che il dorso dei suoi piedi, il dorso molto bello e qualche volta potevo intravedere, in base alla posizione in cui si trovava, l'arco interno del piede preciso e proporzionato dallo spazio laterale tra la calzatura ed il piede. Un forte dubbio sulle dita, con quei tacchi tutti i giorni e la statura, saranno rovinati specie portando un 4-42 minimo. Ormai avevo preso l'abitudine a posizionarmi dove con maggiore probabilitá l'avrei vista arrivare, all'altezza della carrozza dove sarebbe entrata, ma non era mai la stessa e lei arrivava quasi sempre all'ultimo minuto. Un giorno non la vedo in stazione, prima di salire a bordo mi guardo in torno, tiro un sospiro e salgo a bordo. Mi siedo nel primo posto disponibile. I posti sono disposti per 2 come nei bus su due file ed ogni tanto ci sono 4 posti 2 di fronte all'altro senza nulla che li divide (senza il solito tavolino tipo eurostar). Mi siedo in uno di questi sedili con i posti anche di fronte a me cosi da avere piu' spazio visto che sono liberi tutti e 3, sia i 2 di fronte che quello di fianco a me. Prendo il telefonino per continuare a leggere i tweet del giorno quando sento il suono che aspettavo, i passi di Lei, forti, decisi, sempre piu' vicini. Si su uno dei posti liberi di fronte a me, quello piu' laterale cosi da non avermi davanti e poter accavallare le gmbe in tutta libertá. Ho il cuore in gola e sicuramente saro' arrossito. Ero emozionatissimo. Stavo per trascorrere i 90 minuti piu' belli mai vissuti su quel treno. alzo lo sguardo un attimo per guardarle il viso e noto che mastica in maniera poco elegante una gomma ma è bella e curatissima come sempre. Non riesco a guardarla e abbasso lo sguardo, non saprei come potrei reagire se incontrassi il suo sguardo. indossa un vestitino bicolore ed appoggia sulle game un cappottino. Poggia la borsa sul sedile di fianco a lei ed accavalla le gambe. Ai piedi indossa finalmente una calzatura piu' aperta, con una zeppa altissima, un modello di sandalo che lascia scoperto il dorso ed uscire sia alcune dita del piede che il tallone avendo un semlice laccetto a fasciare il tallone. Non solo posso vedere finalmente quasi tutto il piede ma ho tutto il tempo per ammirarlo e...non sapere che sperare. La gamba accavallata allontana da me il piede in aria e va verso il corridoio della carrozza, ma ho piena visibilità del piede piantato a terra. Smalto azzurro/verde posto in maniera perfetta su ciascuna delle dita di cui ho visibilitá. Nessuna traccia o impronta di inestetismi. Il piede è perfettamente proporzionato e curato. Anche il tallone curato anche se in generale potevo notare che la pelle sia delle dita che del tallone era un po' secca....ci vorrebbe giusto un po' della mia saliva per idratarli alla perfezione. Rimango li a gurardarli, del piede in aria della gamba accavallata riesco ad ammirarne la forma ed il tallone che si stacca dalla suola, acne se non slaccia mai il laccetto che fascia il tallone. Del piede posizionato a terra, le dita bellissime ed il dorso con quelle vene tutte da adorare leccare e baciare. Il treno a quell'ora non è mai affollato ed ero confidente che nessuno avrebbe preso i posti di fianco sia a me che Lei. Sentivo che non sarebbe rimasta con la stessa gamba accavallata tutto il tempo, prima o poi avrebbe cambiato posizione, ed il momento arrivo'. Accavalla l'altra gamba ed ora ho piena visibilità della gamba ed il piede all'altezza del mio ginocchio. Quasi immediatamente, forse per non urtarmi con la punta (anche se mi avrebbe fatto molto piacere) o per stare piu' comoda, tira su la punta del piede ed appoggia la suola della scarpa sul bordo del sedile di fianco al mio a pochi centimetri dalla mia gamba. Era li, il suo bellissimo piede in tutta la sua bellezza, la bellissima estramitá. Il sangue mi puslava alla testa, sentivo che il tempo stava trascorrendo rapido ed io volevo, dovevo, fare qualcosa, si ma cosa?! Allora continuando a guardare lo schermo del mio cell tenevo la testa bassa e di tanto in tanto giravo gli occhi per ammirare quello spettacolo. Lei era intenta a guardare lo schermo del suo telefonino in tutta calma con degli auricolari alle orecchie, sentivo della musica uscire ad un volume ace abbastanza alto ma non altissimo. Con una mano tengo il telefono e l'altra la appoggio sul sedile di fianco al mio, proprio dove la suola della Sua scarpa è poggiata. La suola era sporca ma il suo colore originale era sul marroncino chiaro-paglia come la zeppa altissima. Potevo vedere che la scarpa era pulita ma con della polvere sui lati dove la pelle della scarpa si cuce con la zeppa e tra la suola gommata e la zeppa. La scarpa è un po' consumata, la suola interna aveva appena i segni delle dita appena accennati ma comunque visibili. il dorso del piede adesso spinto verso la gamba era bellissimo, le vene, il colore della pelle ed i muscoli delle dita dei piedi tirati erano apprezzabili in tutta la loro bellezza. La mia mano inizialmete era poggiata con tutto il palmo aperto dul sedile, ma ero distannte dal piede, dovevo avvicinarmi. Erano passate solo 2 stazioni, avevo ancora molto tempo ma volevo fare qualcosa. mi sposto con il busto piu' in avanti e sposto la mano sul bordo del sedile quasi ad aggrapparmi.facendolo strofino leggermente l'esterno del palmo sulla zeppa della scarpa di Lei facendo fina di niente e Lei non ne ne accorge, o fa finta di nulla. Fatto sta che poco dopo batte la suola della scarpa sul bordo del sedile dove era poggiato un paio di volte e quando si ferma è un po' piu' distante dalla mia mano di qualche centimetro. Dovevo fare qualcosa, nel treno c'erano solo un paio di persone ed erano distanti da noi. Solo un tipo era vicino sui sedili paralleli ai nostri ma era poggiato al finestrino e dormiva. Mi faccio coraggio:
io: "Belle scarpe, ma non sono scomode?" chiedo toccando con un dito la zeppa nella sua lunghezza e fissandola.
Lei:"Scusi?" togliendosi un auricolare dall'orecchio.
io:"mi perdoni, dicevo belle scarpe, ma sono comode da indossare?"
Lei:"Per me si, io le trovo comode"
io:"hanno una zeppa molto alta" continuando a toccarla "bellissime! scusi se lla sto toccando, sono ancora mezzo addormentato, chiedo scusa"
Lei:" se me le vuole pulire con le sue mani faccia pure"
io:"mi sembra che non ce ne sia bisogno, sono pulitissime"
Lei:" Ma che dice, non vede qui e qui..." mette il piede a terra e gira e rigira il piede per mostrare punti diversi in cui sia la scarpa che avevo vicino che quella poggiata a terra avevano tracce di polvere o pioggia e terriccio seccato, ma davvero piccole macchioline.
io:"bhè il viaggio per me dura almeno un'altra ora, sono a Sua disposizione, Lei scende prima?"
Lei:"Anche per me" si piega in avanti e slaccia la fascetta che passa dietro al tallone per tenere il piede nella scarpa, di entrambe le scarpe, incrocia le gambe e poggia i piedi sul sedile di fianco al mio. Le bellissime estremitá smaltate erano nude e difianco a me, smaltate benissimo e potevo vedere le piante di entrambe bellissime tutte da massaggiare. prendendo le scarpe con una mano mele porge.
Lei:"Tenga, se vede altro pulisca pure"
io:"inizio subito" prendo le scarpe dalle sue mani e me le poggio sulle gambe. prendo il pacchetto di fazzoletti e ne tiro fuori uno. Inizio a pulire la scarpa destra, passa il fazzoletto nei punti da Lei indicati soprattutto nelle cuciture e tra la suola e la zeppa. Sento ancora il calore del piede lasciao dentro la scarpa. Per guardare bene dove pulire ho il volto vicino alla scarpa, ne sentivo il divino profumo e pulivo ogni millimetro. LEi ogni tanto tirava su lo sguardo per guardarmi ma non commentata. Una macchiolina tra la zeppa e la pelle della scarpa non andava via e stavo per bagnare il fazzoletto con la mia lingua ma prima di farlo meglio chiedere.
io:"Mi scusi, Le da fastidio se uso la mia saliva sul fazzoletto? c'è una cosa che non va via."
Lei:" faccia pure"
io:" vedo che dentro è un po' consumata, pulisco?"
Lei:"Si, se riesce anche la suola" e accenna un sorriso o ghigno, forse mi prendeva in giro, ma io la prendo alla lettera ugualmente.
pulisco anche l'interno della scarpa con un altro fazzolettino e grattando dove neccesario con le mie dita per togliere qualsiasi traccia di usura dove possibile. Poi, prima di passare all'altra calzatura tenendo ferma la scarpa tra le gambe la giro per tenere la suola rivolta verso l'alto ed inizio a strofinare un altro fazzoletto contro per pulirla. Lei mi fissa a questo punto un po' sorridente dondolando i piedi a destra e sinistra muovendo le dita insieme. Io osservo i movimenti delle Sue estremitá mentre pulisco la suola etrema della scarpa che stavo pulento.
Lei:"Ti pacciono i miei piedi?"
io:"Veramente belli, bellissimo smalto!" totalmente emozionato.
Lei:" Finisca di pilire le scarpe che magari le lascio toccare i miei piedi prima di rimettermi le scarpe" ridacchiando
io:"Grazie, allora mi sbrigo!" sorridendo quasi a far credere che per me fosse solo un gioco, ma Lei aveva capito tutto.
Lei:"Ma solo se fará un ottimo lavoro, quindi non sia approssimativo, faccia un lavoro come si deve"
io:"Certo, Signora..Le posso chiedere come si chiama?"
Lei:"Va bene Signora"
io:"ok Signora" e torno a pulire la suola per poi ricominciare a pulire l'altra scarpa con la stessa cura e precisione. con questa il calore del piede che poco prima la calzava giá non si sentiva piu', ma piu' strofinago e grattavo via le macchie dall'interno della scarpa, più riuscivo a senrite il profumo che quei piedi meravigliosi avevano lasciato impresso nella pelle della scarpa. La Suola della scarpa sinistra era un po' piu' sporca dell'altra scarpa, un po' a fatica ero riuscito a pulire per bene anceh questa.
io:"Signora, ho finito" tenend le scarpe inpiedi sulle mie gambe mantenendole diritte con le mani.
Lei:"Le poggi qui" indicando il sedile di fronte al mio, di fianco a lei. Poggio le scarpe dove lei indicato. e Lei inizia a guardarle.
Lei:"non male, secondo me non è la prima volta che pulisce scarpe, vero? Guardi, li vede i miei piedi?"
io:"si, certo sono bellissimi!"
Lei:"ah ah,mi fa ridere, perchè non me li lecca cosi me li pulisce ed idrata un po' visto che specie le dita sono un po' secche e poi" poggiando con forza i piedi nudi a terra "mi sa che sono anche un po' sporchi" e rimne fissa a guardarmi ripoggiandoi piedi nudi sul sedile di fianco a me e masticando con piu' insistenza la gomma in bocca tenendo un sorrisino stampato sul volto."va a finire che se metto le scarpe adesso rovino tutto il bel lavoro che hai fatto"
io girando gli occhi in torno per controllare che nessuno guardasse :"prego Signora, a Sua disposizione" e mi poggia un piede slla gamba. il tallone è poggiato sul mio ginocchio. Avevo tutta la pianta del piede davanti a me, ora era un po' grigia per la sporcizia raccolta quando ha poggiato i piedi nudi a terra. Il tallone era un po' secco in qualche punto ed anceh un po' la pelle attorno alle unghie bellissime e curate. Preso dall'emozione, prendo il piede della Signora tra le mani, la guardo, Lei continua a fissarmi. Guardo il piede, le bellissime dita, socchiudo la bocca, avvicino il volto alla punta del piede, tiro fuori la lingua e accarezzo con lalingua la punta dell'alluce mentre accolgo le dita del Suo piede nella mi bocca. Lei mi sfila il piede dalle mani e dalla bocca quando avevo l'alluce e due tida del suo piede in bocca e stavo per chiudere le labbra per succhiarle bene.
Lei:"ah a ah, ma che fa? davvero mi lecca i piedi sporchi? ah ah, le devo fare una foto mentre ha il mio piede in bocca e mandarlo alle mie amiche ah ah!"
io:"La prego, non lo faccia, mi vergognerei troppo"
Lei:"Faccio in modo che non sia riconoscibile, non si preoccupi"
mi riavvicina il piede con fare piu' deciso, ed io lo riprendo tra le mani e mi infilo il dito grande smaltato tutto in bocca e lo succhio. Mentre è in bocca lo accarezzo con la lingua accuratamente inumidita con la mia saliva e idrato ed accarezzo ogni millimetro, specie attorno l'unghia smaltata dove avevo vistro un po' di secchezza, cosa che tra l'altro riuscivo anche a sentire sotto la lingua mentre leccavo. Ripeto l'operazione con ciuascuna delle dita. Proprio quando ho il dito piu' piccolo infilato in occa mi chiede di abbassare la testa per farmi la foto. Passo la lingua tra le dita del piede strofinando bene la lingua per pulire tutto ed ingoiare qualsiasi cosa vi sia depositata, poi apro bene la bocca ed infilo tutte insieme le tida del meraviglioso piede nella mia bocca. Lei scoppia a ridere
Lei:"fattene fare un'altra di foto cosi fai proprio ridere!".."pero' plisci che tra un po' sono arrivata, mancano una ventina di minuti e non hai ancora pulito l'altro piede.
io:"si signora"
Lei:"io pero' sto scomoda, mettiti a terra!"
mi siedo a terra e Lei mi mette i piedi praticamente in faccia, quello che ho tra le mani ne lecco la pianta in tutta la sua lunghezza dal tallone alle dita passando per l'arco ed il lato del piede. Tengo il tallone in bocca immerso per qualche secondo per idratarlo bene e pulirlo a fondo. L'altro piede è poggiato l talllone sulla mia spalla e le dita sul bordo del sedile dove ero seduto. è in pratica attaccato alla mia guancia e collo. Appena finisco con un piede, lo poggio sulla mia spalla, e prendo l'altro tra le mani, ma faccio in modo che le gambe si incrocino cosi da non far pensare che possa essere intenzionato a vedere tra le Sue Gambe. Prendo l'altro piede tra le mani e parto subito con una lunga leccata dal tallone alle dita e sento tutto lo sporco attaccarsi alla mia lingua. Continuo a leccare e succhiare singolarmente ogni singolo dito del piede, soffermandomi sul tallone e le bellissime dita. appena finisco prendo il piede e lo bacio sul dorso senza accorgermene.
Lei:"oooh che dolce! Mettimi le scarpe che ala prossima devo scendere"
Prendo le scarpe dal sedile gliele calso stando attendo a non far toccare le divine estremitá a terra. Soffio tra le dita dei piedi della Signora per essere sicuro che non siano umide della mia saliva. Gesto che mi sembra Lei apprezzi. si alza mentre io sono ancora li a terra e se ne va dicendomi
Lei:"Ciao, buona giornata"
Proprio quado le va via vedo che il tipo che prima era addormentato al finestrino mi guarda un po' disgustato, ed io mi ero reso conto di non essere sceso alla mia fermata e dovevo capire dove ero finito.

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