Vita di coppia 3

Scritto da , il 2021-07-21, genere tradimenti

Appena svegliati, essendo sabato, iniziammo a raccontarci le nostre sensazioni della sera precedente. Laura era ancora eccitata e mi disse che era stato meraviglioso, mai goduto tanto in vita mia. Un po’ geloso, dissi che mi era piaciuto molto, soprattutto sentirla godere in quel modo, anche se ci sono rimasto male perché lei si era “dimenticata” di me. Immediatamente mi si accoccolò tra le braccia e baciandomi, mi chiese scusa. Si era lasciata trasportare dalle sensazioni di piacere ed era uscita di testa.
Scopammo con foga, quasi la violentai. La penetrai con forza, dandole colpi sempre più forti e profondi. Dopo poco le riempii la gnocca di sborra e mi accasciai sopra di lei, che mi abbraccio con tenerezza ed amore, ma sicuramente non le era piaciuto. Il we trascorse tranquillamente tra i soliti lavori casalinghi e momenti di relax. La vita riprese normalmente e quasi mi dimenticai della notte di sesso con Aldo, quando una sera mentre stavamo guardando un porno e ci stavamo masturbando, comparve un attore con un cazzo gigante, simile a quello che tanto aveva fatto godere Laura, e lei con uno strillo di sorpresa, lo additò e si mise a raccontare di quanto era stato bello farsi scopare da Aldo. Ad un certo punto mi chiese se avevo più sentito Aldo.
Io- non lo più sentito, perché?
L- così, nessun motivo particolare solo mi è tornato in mente il suo cazzo e rise
La cosa mi colpi’, e non favorevolmente. Decisi che dovevo capire come stavano le cose. Ripensai a tutta la situazione è la cosa non mi piaceva molto, mi sentivo sminuito come maschio e mi tornarono alla mente le parole di Aldo “il mio cazzo da assuefazione” e decisi che dovevo fare qualcosa. La sera, davanti alla tv, giocando con il cellulare, richiamai l’attenzione di Laura su una sua amica di cui avevo il numero Angelica
Io- che fine a fatto la tua amica Angelica? Non l’abbiamo più vista e le mostrai l’agenda telefonica
L- si è trasferita a Roma, non ricordi? E guardò il cellulare con interesse
Io- già è vero, l’avevo scordato e posai il telefono sul tavolino e mi recai in bagno.
Quando tornai il cellulare non era come l’avevo lasciato, sicuramente Laura aveva letto sull’agenda il numero di Aldo, che si trovava subito prima di Angelica. Per alcune settimane cercai di capire se mia moglie aveva fatto qualcosa per contattare il suo grosso cazzo, ma non approdai a nulla e mi convinsi che ero un visionario geloso e rincoglionito. Come si dice che ha pensare male si fa peccato ma raramente si sbaglia, accadde un fatto insolito. Un pomeriggio, che avevo scordato il cellulare a casa e non ricordando il numero di Laura le telefonai sul fisso in ufficio. La sua collega, dopo le solite frasi di rito, mi disse che mia moglie non era in ufficio e che aveva preso un permesso per il pomeriggio. Feci finta di ricordare e mi congedai. La cosa mi colpi’ ma decisi di aspettare la sera e vedere che succedeva. Laura non fece il minimo cenno al permesso, anzi mi raccontò cose successe nel pomeriggio in ufficio. La cosa mi sconcertò ma feci finta di nulla e la serata prosegui normalmente. A letto tentai un approccio ma per la prima volta, con una banale scusa si rifiutò e subito si mise a dormire. Ormai ero certo avevo le corna.
Dovevo esserne certo e mi misi ad indagare, ma non arrivai a nulla, finché mi venne un’idea. Notai che circa ogni decina di giorni Laura era nervosissima, poi la sera successiva calma e rilassata. Uno di questi pomeriggi mi appostai davanti al portone di casa di Aldo, verso le 14 uscì e prese l’auto. Lo seguii con il mio scooter ed arrivato davanti al suo ufficio indovinate chi c’era ad aspettarlo? Laura. Si baciarono e salirono in casa.
Il mondo mi crollò addosso. Che dovevo fare?
Girai per la città senza meta, dovevo sfogarmi. Andai dove le puttane battevano, ne scelsi una ed andammo a casa sua. Mi sfogai raccontandole per grandi linee i fatti, la zoccola si dimostrò migliore di mia moglie. Mi spogliò e si mise ad accarezzarmi il corpo, soffermandosi sui capezzoli, poi scese sulle palle, me le avvolse con le mani e prese a succhi armi il cazzo che divenne d’acciaio tanto era brava. Poi fece una cosa che difficilmente le puttane fanno: mi diede un bacio dolce e profondo. Dimenticai Laura, Aldo e tutto quanto. La presi e la misi supina sul letto, le andai sopra e con tutta la dolcezza di cui ero capace, la penetrai e la scopai a lungo senza profilattico e con tutto l’ardore di cui ero capace. Le venni sul suo splendido seno con una sborrata infinita che mi lasciò senza forze, ma molto sereno e rilassato. Ora avevo le idee chiare.
Rimasi con lei, la invitai a cena in un bel ristorante e poi tornammo a casa sua e scopammo ancora e si fece anche inculare, fu meravigliosa e le diedi tutti i soldi che si era più che meritata ed uscii. Accesi il cellulare e vidi tutte le chiamate ed i msg di mia moglie e sorrisi. Con lo spirito leggero tornai a casa.
Quando entrai Laura mi venne incontro tempestandomi di domande su dove ero stato, che avevo fatto, con chi ecc.. mi sedetti sul divano ed aspettai che finisse
L- allora vuoi parlare? Dimmi che è successo, ero in ansia
Io- può essere, ma non ci credo molto
L- che dici, sei impazzito?
Io- no, non sono impazzito, ma sono stato in via…..oggi alle pomeriggio
ebbe un attimo di incertezza, poi
L- ed allora che vuol dire, alzando la voce
Io- vuol dire questo
E le mostrai le foto in cui baciava Aldo
Lei sbianco e si mise a piangere bofonchiando qualcosa di incomprensibile, avevo la morte nel cuore, ero innamorato di quella donna ma con uno sforzo incredibile dissi
Io- io vado in albergo, domani non voglio trovarti a casa, che è mia.
Ed uscii sbattendo la porta lasciandola distrutta sul divano

Fine III parte

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