Troia come la madre

Scritto da , il 2012-02-01, genere trio

Esco dalla stanza ed incrocio Sara. Indossa la gonna con le calze nere e motivi floreali. Sono ancora eccitato dalla scopata di ieri sera insieme a lei e Pietro. Mi dà un bacino sulle labbra e dice di raggiungere Catia per la colazione. Passando davanti alla porta della cucina saluto Catia e Nando, il suo ragazzo. E' seduta sulle gambe di lui col braccio a penzoloni coperto dal tavolo. Chissà, lo starà toccando dopo avergli raccontato della madre montata da due maschi.
Vado in bagno per sciacquarmi e farmi il bidet. Ho l'uccello ancora duro ripensando a ieri sera.
Torno in cucina ma loro due non ci sono. Sento dei mugugni e gemiti di piacere provenire dalla stanza di Catia. Sorseggio un po' di caffè e mi avvicino alla porta socchiusa. La apro piano e sbircio.
Catia è a quattro zampe sul letto mentre delizia con la lingua il cazzo di Nando supino davanti a lei. Si volta con sguardo incupidito e mi fa cenno di avvicinarmi. Mi siedo sul bordo del letto ed inizio a massaggiarle le natiche, belle sode e ben fatte. Nando è perso nel favoloso bocchino di lei. Le sbaciucchio le chiappe e gliele apro per slinguazzarle il buchetto. Col dorso della mano le accarezzo la passera grondante di umori. Non vedo l'ora di sbatterla alla pecorina mentre si gode la nerchia del fidanzato.
Salgo in piedi sul letto e mi piego un po' appoggiandomi con una mano sulla schiena di Catia. Impugno l'uccello e glielo struscio sulla fica prima di penetrarla. La monto appoggiandomi con entrambi le mani sulla schiena e aggrappandomi ai fianchi. Le sbaciucchio le spalle ma non ce la faccio a baciarla sulla bocca.
Le mie cosce sono indolenzite e mi inginocchio sul letto senza fuoriscire da lei. E' una ventosa. Lei gattona verso Nando per prendere anche il suo uccello. Sfilo il mio già lubrificato dai suoi umori e lo infilo dietro mentre lei impugna quello di Nando e lo risucchia con la passera. Chissà anche per lei la sua prima doppia penetrazione. Troia come la madre.
Non smetto di baciarla sulla schiena e prenderla per i capelli mentre la sbatto forsennatamente.
Vuole girarsi, mi allontana e a gambe aperte verso di me si fa inculare da Nando. Per un po' mi godo la visione e poi le salgo sopra. Guido il mio uccello dentro di lei e cerco le sue labbra, la sbaciucchio, la bacio avidamente. Quanta sensualità, baci appassionati e lei che mi abbraccia forte a sè.
Il portone di casa si apre, forse sta tornando Sara, e se ci vede? Mi lascio andare mentre noto che Catia col volto sta fissando la porta della stanza. Siamo persi tutti e tre. Anche Nando inizia a godere fuori di lei schizzandoci entrambi.
Sento invece Sara da dietro che schiarisce la voce e ci invita a rivestirci, aggiunge anche che dovremo pranzare fuori perchè ha invitato Willy, un amico di colore che Pietro conobbe durante la sua permanenza in Africa.

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