Dopo un lungo viaggio scopo mia madre sei

Scritto da , il 2021-02-11, genere incesti

La sera arriva presto lei chiusa in camera si stava preparando, bussò alla porte lei apre io rimango impietrito era bellissima molto sexi aveva un vestito nero lungo con uno spacco vertiginoso da dove usciva una coscia fasciata da calze nere rette da una giarrettiera nera di pizzo slip neri trasparenti si vedeva la fessura della fica, ma quello che più arrapava era tra tutto quel nero quel pezzo di carne tra le calze e lo slip faceva letteralmente scuotere il cazzo. Mamma sei bellissima, ma il reggiseno non c’è, a cosa serve amore mio sono tenuti su dal vestito legato intorno al collo. Mi avvicino le metto la mano sinistra in mezzo alle gambe le accarezzò la topa lei ebbe un sussulto, amore non continuare sono una corda di violino teso pronta a essere scolara. Puntuali alle otto e trenta suonano alla porta, vado ad aprire, sono loro vestiti sportivamente con camicia e jeans molto stretti che mettevano in risalto il pacco che avevano in mezzo alle gambe. Ci accomodiamo in salotto aspettando mamma che intanto era in camera si fa vedere in cima alle scale fermandosi e facendo uscire la coscia dallo spacco, penso che troia, e bellissima, scende le scale con una classe, presento i miei amici Carlo e Mario, erano rimasti folgorati da mamma, la guardavano con una voglia di saltarle addosso. Ci sediamo lei si mette in. mezzo a loro accavallando le gambe facendo aprire la gonna mettendo in mostra una coscia fantastica. Mangiamo delle tartine con lo spumante eravamo entrati in una piacevole armonia con risate che mettevano in mostra la sua bocca tremendamente attraente ad essere baciata. Lei posa il suo piattino e il calice mentre noi siamo ancora che si parlava mangiando, lei allunga le mani accarezzando i loro cazzi che stavano scoppiando nei pantaloni, cala un silenzio arrapante, dice non vi muovete faccio tutto io, apre i pantaloni abbassando le lampo, saettarono fuori i loro cazzi mostruosamente enormi e lunghi sicuramente un trenta centimetri di carne con cappelle già violace piene di sangue, arrapatissimi rimasero fermi, lei afferro le mazze alla base, dovete vedere il suo sguardo piena di goduria, comincio a fare una sega lentissima come se volesse misurarli prendere atto delle dimensioni che dovevano poi penetrarla. Mentre con una mano accarezza la mazza co Carlo, si abbassa su quella di Mario, lo bacia lo lecca per tutta la sua dimensione, prende un coglione in bocca succhiandolo, poi lecca la cappella calda dal sangue che pulsa velocemente all’interno. Comincia a ingoiarlo piano piano si ferma a metà succhiando poi continua a farlo entrare arrivando a un dito dalla radice, stringe le labbra sulla mazza e comincia il pompino magistrale, non ci volle molto Mario viene con una sborrata esagerata riesce a ingoiare quasi tutto, uscendo dalla bocca con la lingua lecca la cappella, e un dito raccoglie quel poco che non era riuscita a bere. Si alza da un bacio sulla bocca Mario facendo assaggiare il suo sperma inserendo la lingua in bocca. Sorride soddisfatta si gira verso Carlo che intanto aspettava il suo turno , non era rimasto fermo aveva slacciato il vestito e le grosse tette esplosero in tutta la loro bellezza, aveva strizzato con le dita quel bottoncini duri. Le da un bacio e poi accarezzando il petto arrivò al cazzo svettante come un palo, ma di carne, lo bacia, lo lecca prende i coglioni in bocca succhiando, ma lei voleva divorare il membro , sembrava più grosso di Mario aveva la verga tutta nodosa, anche con questo pezzo di carne comincia a ingoiarlo lentamente, senti Carlo che rantolava di goduria era così arrapato che viene subito riempiendola la bocca do sperma, lei con soddisfazione ingoia tutto. Con la lingua pulisce per bene tutto e poi bacia Carlo inserendo la lingua fa così assaggiare il suo sperma. Soddisfatta reclin la testa all’indietro poggiandosi sul divano. Intanto lee accarezzavano quei meloni stando così per una decina di minuti, alzandosi prese le mazze nelle mani dice cari andiamo in camera sul letto e meglio fare l’amore è tu amore di mamma spogliati che voglio Nche il tuo cazzo.

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