Sesta rima: storia d'un sesso letterario e rusticano

di
genere
poesie

Mortali corpi congiunti in amplesso
ravvivano in calor l'estinta vampa
per via di gesti e blandizie. Ah! pel vezzo
più dolce s'è or racceso e desto il membro:
cazzo di carne flessuosa che d'ambra
coglie il color dal sol nell'aria vasta.

Fedel compagna, a la campagna vasta
avvezza, ed a' suoi modi, nell'amplesso
di carnali passioni infisse in ambra,
è donna, è mano: appiccatrice, vampa
infiamma ed arde laddove il suo vezzo
smuove le braci. ed i coglioni, al membro.

Pur, non doma l'incendio, in lui, nel membro
sorto, omai, oh! neppur la bocca. Vasta,
la coltre annebbia il piacer d'ogni vezzo,
sicché gl'impazza la voglia d'amplesso
nuovo; d'unione più forte che vampa
e fuoco freni, e li congeli in ambra;

d'intreccio penetrante: gemma d'ambra
da incastonar su d'un gioiello. I' il membro
dico gemma: montato d'alta vampa
lì sul gioiello: ch'è la fica vasta.
Lei, colma e ricca, ma insazia, in amplesso
spinge e riceve amor, god'rioso vezzo.

Affonda e poi sprofonda in sessual vezzo,
pervade e impingua; e poi con lingua d'ambra
il cul dissoda in quel contorto amplesso
che vuole labbra e genitali e il membro
tutti e le poppe fra lor miste in vasta
profusion p'appagar d'umor la vampa.

Si placa un poco, si smorza la vampa
infin, al tanto bruciar vinta. Vezzo
lieve a sollievo allor viene, ch'è vasta
brezza nell'aere; e il bel tramonto d'ambra
tinto poi giunge a titillo del membro,
il qual pago sen giace in dolce amplesso.

Così lieto permàn l'amplesso; e vampa
attende, e vezzo, ch'a breve quel membro
scuota e poi scotti ancor nell'ambra vasta.
scritto il
2021-01-28
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