All’improvviso l’amica

Scritto da , il 2021-01-08, genere etero

Qualche settimana fa, assieme ad alcuni amici ed alla mia fidanzata, abbiamo organizzato una scampagnata primaverile fuori città: tutto era stato organizzato all’improvviso poco prima del weekend e, stranamente, tutti i partecipanti erano liberi da altri impegni e hanno dato la loro approvazione senza tante storie.
Si era deciso per un pic-nic in collina, le colline del chianti distano solo un’oretta da noi e sembravano la meta ideale.
Poichè saremmo stati in 7, decidemmo per partire con due macchine. La prima macchina si offrì di farla Michele, mio amico da sempre e compagno di classe dalle elementari fino a fine liceo, con a bordo Elena, la mia ragazza, che abitava poco distante da lui e altri due nostri amici, Marco e Federica, mentre la seconda la organizzai io, caricando Martina, una compagna di Università di Michele, e Francesca, mia compagna di studi di Università sin dall’inizio e amica fedele.
Partimmo di buona mattina e, poichè Francesca abitava ad una ventina di Km da casa mia in direzione opposta alle colline, decise di lasciare la macchina da me, mentre con gli altri ci trovammo direttamente in piazza al paese per la partenza.
Io mi chiamo Matteo, sono un ingegnere fresco di magistrale in ingegeria meccanica e Francesca l’ho conosciuta per caso il primo anno di facoltà: era una delle poche ragazze iscritte ad ingegneria e da subito diventammo ottimi amici. Ha sempre giocato a pallamano ed ha un fisico abbastanza asciutto e atletico, con poco seno ma un sedere niente male, ma non è proprio una strafiga…diciamo che non è un cesso, ma un paio di occhialoni che la fanno sembrare più secchiona di quanto non sia e la sua avversione per gli abiti sexy, fanno si che non sia sessualmente troppo appetibile ecco…Onestamente non mi ha mai ispirato desideri “strani” e forse è anche per questo che siamo diventati così amici, visto che non ci sono mai stati secondi fini da parte di nessuno dei due, inoltre siamo entrambi fidanzati da anni con i rispettivi partner e spesso usciamo tutti e quattro insieme per qualche serata.
La scampagnata passa tranquilla, nonostante la giornata primaverile fosse fin troppo calda: per essere solo l’inizio di maggio, le temperature superavano i 25 gradi. Dopo il pranzo siamo partiti per una passeggiata di qualche km per i colli e siamo tornati a metà pomeriggio super accaldati e sudati fradici.
Verso sera ripartiamo in dirittura di casa, sempre suddivisi nelle due macchine e io saluto la mia ragazza, Michele e gli altri che partono con lui in auto. Lungo la strada del ritorno lasciamo Martina lungo la strada a casa della Nonna e quindi il resto del viaggio, circa mezz’ora, siamo solamente io e Francesca. Come al solito si parla un po’ di tutto, lei infatti è una ragazza molto schietta e sincera e spesso parliamo (e sparliamo) anche dei nostri rispettivi partner.
Lei e il suo ragazzo Mirco non danno davvero l’impressione di essere una coppia focosa, nè lei ha mai mostrato atteggiamenti piccanti o ammiccanti (non ha davvero l’asria di essere una ragazza particolarmente maiala nemmeno nell’intimità) e per questo abbiamo sempre discusso di tutto o quasi senza pudori e senza secondi fini.
Decidiamo di cenare con un kebab d’asporto che appena arrivati a casa divoriamo. Lei, con molta lungimiranza, si era portata una cambio e avendo due bagni le chiesi se volesse farsi una doccia rinfrescante con calma prima di tornare a casa. Accettò molto volentierim così le lasciai il bagno principale, mentre io andai nel bagno secondario.Finita la doccia andai in camera, che si trova di fronte al bagno principale, e mi buttai sul letto in mutande e canottiera e, nell’attesa che Francesca finisse la doccia per entrare in bagno a prendere il resto del pigiama, mi misi a giocare con il cellulare.
Dopo qualche minuto sentii la porta del bagno aprirsi e uscì Francesca con legato in vita l’accappatoio che le avevo prestato mentre finiva di pettinarsi i capelli appena asciugati.
Le dissi che se voleva cambiarsi con calma me ne sarei andato in salotto, ma mi disse di non preoccuparmi, visto che tanto gli slip li aveva già indossati e che, testuali parole “con le tette che ho basta che ti giri un attimo e mi metto la maglietta del pigiama, almeno quando arrivo a casa sono già pronta per dormire”. Ridemmo entrambi e mi girai verso l’altro lato del letto per permetterle di vestirsi.
Dopo qualche secondo sentii cadere l’asciugamano a terra e attesi il suo permesso per voltarmi.
Lei non disse niente ma all’improvviso la sentii girarsi verso di me sul letto e disse: “sai cosa? adesso ti faccio un pompino…”
Io realmente colto alla sprovvista e convinto anche di avere capito male le dissi: “come scuusaaa???”.
E lei molto tranquillamente rispose: “Ma si…perchè no…”
Mi girai di scatto e la vidi: non aveva messo la maglietta e il suo seno, piccolo ma con due capezzolini chiari e ritti che mi guardavano, era li in bella vista. Aveva i capelli castano chiaro raccolti in una coda e gli slip non erano altro che un tanga molto sottile. Non portava gli occhiali e Io la guardai con gli occhi sgranati, non feci in tempo a dire altro che lei mi abbassò di colpo le mutande.
Io rimasi letteralmente di sasso con le mutande abbassate.
Ero impietrito: “Fre ma cosa ti viene in mente!”
Lei molto tranquillamente rispose: “Mah è tanto che ci conosciamo, perchè non provare…”
“ma Fre, cosa fai? siamo entrambi findazati, non….”
Lei subito ribattè: “beh mica lo devono sapere, siamo solo noi….non mi dire che non ci hai mai pensato…e poi è solo per curiosità…”
“mah…io…si ma…” – io ero davvero sorpreso. Qualche pensierino ce lo avevo fatto, ma solo all’inizio della notra amicizia, come qualunque ragazzo con una ragazza, ma poi effettivamente non ci avevo mai davvero provato.
Lei: “sai con Mirco ultimamente è un po’ fiacca…e l’altra notte per caso ho sognato che te lo ciucciavo…così ho pensato, perchè non provare?”
Io ero allibito, ma a quelle parole il cazzo cominciava a drizzarsi…
“ooh…meno male” e così dicendo me lo prese in mano, si abbassò e me lo prese in bocca.
Lì cominciai a non capirci più niente, ma il colpo di grazia arrivò quando, dopo aver cominciato a succhiarmelo avidamente, risucchiando con la bocca quando se lo sfilava dalle labbra, cominciò a titillare con la lingua la cappella e mi iniziò ad accarezzare sotto le palle con la mano libera. Cominciai a gemere, Lei allora rallentò il ritmo e si fermò, si staccò e continuò a segarmi guardandomi negli occhi. Io la guardai senza parole e lei mi disse: “ti sei convinto?”.
Io ero ancora perplesso, ma obiettivamente non ci stavo capendo più niente.
Lei allora si mise a pecora sul letto e ricominciò a succhiarmelo con foga, infilando la mano libera dentro il tanga e cominciando a masturbarsi.
Io vedevo le stelle: al contrario di quanto avessi mai pensato, era una maiala assatanata, ed io ho un certo criterio di paragone in quanto la mia ragazza è una vera dea del sesso e non si tira indietro davanti a nulla.
Continuava a succhiare con foga e nel frattempo si era infilata due dita nella figa e stava gemendo.
All’improvviso si staccò dal mio cazzo, si alzò e mi guardò negli occhi: aveva un viso che trasudava voglia e desiderio. Si voltò dandomi le spalle, poi si tolse lentamente il tanga dandomi bella vista del suo culo e delle grosse labbra completamente depilate, umide quasi gocciolanti e gonfie di piacere.
Lì persi ogni tipo di freno inibitore e le saltai addosso, tenendola a pecorina e cominciando a leccarle le grandi labbra e la figa, arrivando fino al suo buchino posteriore. Lei gemeva e si contorceva ma io continuavo imperterrito a leccarle le labbra e ad infilare la lingua nella sua figa.
All’improvviso la sentii fremere e gemere più forte e sentii la sua vagina pulsare attorno alla mia lingua, mentre la mia bocca si riempiva dei suoi umori. Stava venendo ed era scossa dall’orgasmo, così io mi staccai, ma lei allungò una mano e mi tiro verso il suo viso, ficcandomi letteralmente la lingua nella mia bocca, ancora piena dei suoi umori. Ci baciammo con foga, poi lei si staccò, si passò una mano sulle grandi labbra, come a raccogliere le ultime gocce, e assaporandosi due dita disse “mmmmhh…mi piace sempre assaggiare il mio sapore, se poi lo posso fare dalla bocca di un altro tanto meglio” e cominciò di nuovo a baciarmi con passione, mentre con una mano mi prese il cazzo e me lo menava distrattamente.
Poi si fermò all’improvviso, e quasi con fare colpevole disse: “cazzo aspetta un attimo…arrivo subito” e corse in bagno.
Io restai di nuovo di sasso, nudo e immobile sul letto, chiedendomi cosa stesse succendendo, ma non feci in tempo a realizzare nulla che lei ricomparve sulla porta della camera indossando un paio di vertiginose decoltè in pelle nera con tacchi a spillo alti almeno 12-14cm…si, io ho una vera perversione per le scarpe con il tacco.
“Mi sono ricordata che una volta mi hai raccontato di questa tua fissa con la tua fidanzata, e così ho pensato ti potessero interessare”.
Non ho nemmeno mai pensato che Francesca avesse un paio di tacchi, figurarsi un paio di scarpe così sexy e arrapanti.
In quel momento rimasi seduto sul letto, con il cazzo eretto e con la bocca spalancata senza riuscire a dire niente, ma ancora una volta fece tutto lei.
Tornò a inginocchiarsi sul letto, diede qualche veloce leccata alla cappella lucida e poi con un movimento deciso e fluido si impalò sul mio cazzo. Era così fradicia che il cazzo scivolò dentro all’istante e senza fatica. Io godevo come un matto mentre lei cavalcava il mio cazzo e gemeva di piacere.
Con le mani la strizzavo ovunque: prima le tettine e i suoi capezzolini, che leccavo e mordicchiavo, poi le palpavo le chiappe e le allargavo il culo e infine andavo ad accarezare e ad impugnare quelle scarpe magnifiche che le incornicicavano i piedini.
Continuavo a leccarle i capezzoli e lei gemeva più forte ogni volta che glieli stringevo tra le dita. Continuò a cavalcarmi letteralmente per quache minuto, poi la sentii vibrare, le sue mani stringersi sul mio petto e urlò di piacere, mentre la sua figa pulsava forte attorno al mio cazzo.
Era venuta di nuovo. Rimase ferma per qualche secondo, le mani ancora strette sul mio petto, la figa calda che pulsava ritmicamente, manifestando al mio cazzo tutto il suo godimento ed il suo piacere. Ansimava e si mordeva le labbra.
Poi si alzò.
Si mise a pecorina, allargandosi il culo con le mani, e mi disse: “dai sbattimi un pò così…”
Io non me lo feci ripetere, mi inginocchiai sul materasso e cominciai a penetrarla da dietro. La pecorina con i tacchi mi fa letteralemente impazzire…lei subito si appoggiò sulle braccia, poi con una mano si afferrò il tacco destro, mentre allungò l’altra sotto di lei cominciando ad alternare carezze al suo clitoride, ormai paonazzo, e al mio scroto.
Tra un gemito e il suo ansimare ricco di godimento disse: “ah…si…ti piace….l’ho visto fare in qualche video porno…ah…si…daii…siii…”
Io stavo godendo letterlamente come un porco…e stavo quasi per venire….”io…sto quasi…venendo…”
“tranquillo….ah…prendo la pillola….ah si…ma non venire aspetta….” e così dicendo mi spinse indietro con la mano, mentre rimanendo a pecorina, con l’altra continuava a titillarsi le labbra e il clitoride e fletteva le gambe “guarda quanto sono bagnata….” mi disse mentre con tirava fuori due dita dalla vagina e si cospargeva gli abbondanti umori sulle garndi labbra.

Io ero in estasi completa. Lei poi mi spinse giù dal letto e si mise in ginocchio, cominciando a succhiarmi il cazzo. Continuò fino a che non le dissi “oohh…ohh sto venendo…ohhh”, lei allora, guardandomi negli occhi, si staccò dalla cappella e continuò a segarmi, aprendo la bocca e indicandomi con lo sguardo dove volesse la sborrata che stava per arrivare.
Fu un orgasmo intenso….uno…due…tre…quattro fiotti di sperma denso la colpirono dritto in bocca e sulle labbra, altri meno intensi arrivarono sul mento e sul seno….io erò sfibrato, con gliultimi attimi di orgasmo che mi scuotevano.
Lei rimase a bocca aperta, gustandosi il momento e il contenuto della sua bocca.
Mi guardò negli occhi, con il viso e il collo bagnati del mio sperma. Mi guardò fino a che io non riaprii gli occhi e la fissai, non ancora ripresomi dal piacere. Lei consapevole di ciò, leccò un’ultima volta la mia cappella, facendomi sussultare nuovamente, poi si passò la lingua sulle labbra e, mostrandomi brevemente il contenuto della sua bocca, ingoiò tutto il mio seme.
Poi si alzò e mi diede un bacio stampo sulle labbra “non farci l’abitudine…volevo solo togliermi lo sfizio di provare come sarebbe stato”, e così dicendo si avviò verso la doccia.

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