Era mia Mamma Vol.2

Scritto da , il 2011-12-22, genere incesti

L’eccitazione della sera prima mi aveva impedito di prendere sonno, così passai la notte a fantasticare sui futuri rapporti con mamma, non vi nascondo quindi la soddisfazione quando sentii l’indomani mio padre uscire dalla camera e dirigersi verso la porta di casa, non gli diedi nenanche il tempo di chiudersi la porta dietro la schiena che mi precipitai in camera di mamma, stava dormendo con addosso la camicia da letto che le era salita e le metteva in mostra il sedere, il cazzo mi si irrigidì subito mi avvicinai e mentre dormiva le misi una mano tra le gambe, mamma appena realizzò cosa stava succedendo si volto di scatto
“Stefano che cavolo stai facendo?” mi chiese fingendo rabbia
“non è chiaro mamma?” le risposi
“ma sei sei completamente rimbecillito? E se ci vede qualcuno” mi ammonì
“e chi? Papà è uscito!” la tranquillizzai io
“sta arrivando la donna ecco chi”
“mamma ho chiuso la porta la donna non entrerà senza bussare quindi non trovare scuse”
La spinsi indietro e lei cade con il busto sul letto e d’istinto apri le gambe, cercava di darsi un tono ma in realtà era quello che voleva, a quel punto mi avvicinai mettendogli le gambe tra le sue impedendogli così di chiuderle, e le porti la mano sulla vagina. Mamma cerco di liberasi tirandosi indietro,ma la afferrai per le cosce e la tirai verso di me, mi inginocchiai portandomi ad altezza della fica
“mamma hai una fica bellissima per una donna della tua età, è così rosa che…” non finii le infilai due dita dentro. Mamma si ammutolì e non oppose più resistenza, anzi, come la sera prima, quando provai a leccarla mi mise le mani sulla testa e mi lasciò fare. La sentivo inarcarsi sul letto per il piacere di quel nostro rapporto mi fermai quando sentii entrare in casa la donna delle pulizie, ma lei mi spinse la faccia sulla fica e mi disse
“non ti fermare tanto non entra” non le diedi neanche il tempo di finire che ricominciai a leccare i suoi movimenti diventavano sempre più violenti, si mordeva le labbra per non urlare e prese a strizzarsi i capezzoli, aveva perso il controllo, continuai a leccare e lei a contorcersi fino a che non la sentii mugolare “VENGOOO”.
A questo punto pensavo fosse “cotta” al punto giusto, la presi per le cosce e la tirai a me, le strofinai il cazzo tra le labbra della fica per lubrificarlo un po’, in poco tempo il mio pene luccicava dei suoi umori, lo spinsi verso di lei ma appena la cappella cominciò ad entrare lei si svincolo”
“mamma che ti prende ora?”
“Stefano questo NO non me la sento” mi disse con voce pentita
“Mamma ma che cavolo dici, cosa vuol dire NO” le dissi portando la sua attenzione sul mio pene indurito
“Stefano niente penetrazione, ma non ti preoccupare ti farò star bene uguale”
Mi fece sedere al suo posto e incomincio a masturbarmi, la vedevo fissarmi il cazzo mentre mi masturbava, mal nascondendo il desiderio di metterselo in mezzo alle gambe, ma non volli forzarla per ora andava bene così, avevo paura che insistendo potesse irrigidirsi.
Provai con le mani sulle testa ad avvicinarle la bocca al mio cazzo, ma non ci riuscii e non la forzai oltre mi accontentai di una sega. Non si sa come intuì che stavo venendo e con le mani impedì al mio sperma di finire sulle lenzuola, si trovò così il mio sperma sulle mani e questo le provocò un qualcosa, si bloccò a fissare le sue mani e il mio cazzo e senza che io feci nulla incomincio a leccarmi il cazzo. Mi leccò in pisello per almeno cinque minuti poi si tirò su e si venne a sdraiare affianco a me. Rimanemmo immobili per altri cinque minuti poi sentimmo la donna delle pulizie e ci ricordammo di non essere da soli. Mamma si alzo e si diresse verso il bagno, io dopo aver dato un occhiata in corridoio feci una corsa in camera per non essere visto.
Come potete ben immaginare quello che stava succedendo tra me e mamma mi distraeva da tutto il resto non riuscivo a concentrarmi su nient’altro, fatto sta che quel pomeriggio rubai tempo agli studi, non un grosso sacrificio e torni a casa giusto in tempo per vedere uscire la colf, mio padre non sarebbe rientrato prima di sera il che mi regalava un intero pomeriggio solo in casa con la mamma.
“cosa ci fai a casa?” esclamo appena mi vide
“niente ma’ avevo solo voglia di stare un po’ a casa con te” le risposi facendole ben intuire quali erano le mie intenzioni, ma non ebbi la risposta che mi aspettavo.
“Stefano vorrei giusto parlarti di cosa è successo in questi ultimi giorni” , la lasciai parlare senza interromperla mentre elencava tutti i motivi percui ciò che avevamo fatto era sbagliato e bla bla bla….. a un certo punto mi avvicinai a lei e dissi
“Mamma calmati e rispondi solo ad una domanda, ti è piaciuto?”
“Calmati? Stefano è una parola, non è facile parlare di queste cose con un figlio” disse con voce dimessa
Feci qualche passo verso di lei ma lei ne fece altrettanti indietro, il gioco mi divertì e continuai ad avvicinarmi e lei continuava ad allontanarsi fino a che non si trovò spalle al muro. Non poteva più “scappare” e questo la innervosì, incominciò a fregarsi le mani e balbettare. Quando le fui abbastanza vicino le sussurrai
“Mamma ti capisco ma non ti devi sentire in colpa, come puoi sentirti in colpa se sei stata bene”
“si Stefano ma vedi non è che.. è solo che..” balbetto lei
La girai e la cinsi da dietro, lei si strinse le braccia intorno al corpo e si ammutolì
“mamma non puoi essere obbiettiva in questo stato devi rilassarti” le dissi mentre le infilavo le mani sotto il maglione di cotone, non aveva niente sotto se non il reggiseno che le strizzava il seno prosperoso.
“rilassati mamma lasciati andare”le consigliai, lei fece cadere le braccia lungo i fianchi, a quel punto le misi le mani sotto il reggiseno e le strizzai i capezzoli, li sentii indurirsi tra le mie dita. Raggiungemmo subito un livello di eccitazione pazzesco, io la sentivo reagire a ogni mio gesto e questo mi faceva ribollire il sangue per l’eccitazione.
Staccai una mano dai suoi seni e la feci scivolare dentro i suoi jeans, sotto le mutande sul clitoride, lei ebbe un sussulto ed io le spinsi due dita nella fica. Rimanemmo immobili in quella posizione qualche minuto poi mamma si slacciò i jeans e li fece scivolare lungo le gambe scoprendo un paio di autoreggenti color carne, si girò verso di me e si sfilò la maglia. Le misi nuovamente la mano sotto gli splip ma lei me la tolse li abbassò e li sfilò con jeans da sotto i piedi. Ora era difronte a me, si tolse anche il regginseno e lo fece cadere per terra, mi guardò negli occhi e mi disse
“ora sono decisamente più comoda”
Le misi le mani sulle chiappe e la strinsi a me, la alzai e lei mi strinse le gambe intorno ai fianchi, ci guardammo qualche secondo poi ci baciammo, fu un bacio appassionato e carico di desiderio. Mi sposati e la lasciai cadere sul tavolo della cucina mi sedetti su una sedia di fronte a lei e con la punta della lingua le accarezzai le grandi labbra. Mamma parti subito per la tangente si agitava come una matta ripetendo “si si cosi”. Mi slacciai i pantaloni e tirai fuori il cazzo, mamma se ne accorse e anche se straeccitata non mancò di puntualizzare “ricordati niente penetrazione” non le risposi e continuai a leccare, qualche istante dopo la sentii venire. In un istante calò un silenzio imbarazzante, mamma d’istinto strinse le gambe, la presi per le caviglie e le portai le gambe verso l’alto, ora aveva le gambe strette allungate verso i soffitto, le abbracciai forte portando il mio pene in mezzo ed incominciai a muovermi come se la stessi scopando. Ed in effetti mi sentii proprio così, vedevo i suoi seni ballare ad ogni mio colpo fino quando lei li fermò con le mani. Era bellissimo mi sembrava veramente di scoparla, e la conseguenza inevitabile fu proprio quella di godere, non volevo venirle addosso perché non sapevo come l’avrebbe presa cosi le infilai i cazzo sotto le autoreggenti e le venni su una coscia. Il mio seme le colò ugualmente lungo la coscia fino alla fica, mamma ne raccolse un po’ con un dito che poi si mise in bocca.
“ Devo andare ora” mi disse “devo preparami che tra poco mi viene a prendermi papà”, si alzo e si diresse in camera sua.
Non vi dico in che stato ero, ma potete facilmente intuirlo, non capivo più niente ero completamente fatto, seguii mamma che andava a farsi la doccia.
“Mamma non mi sono mai senti così”
“pure io sono stata benissimo” mi rispose
“Ma’ non puoi capire” mi abbassai i boxer e le feci vedere “ce lo ancora duro da prima” le dissi con tono severo. Lei non mi ripose si slaccio l’accappatoio lo fece cadere per terra poi venne verso di me e dopo avermi fatto spogliare “tirandomi” per l’uccello mi portò nella doccia con lei. Apri l’acqua e mi si getto addosso, mi bacio le labbra e mi infilo la lingua in bocca poi mi disse “credimi sò benissimo come ti senti, perché sono nella tua stessa situazione” e quindi riprese a baciarmi. Dopo un po’ si inginocchiò e me lo prese in bocca,era una cosa meravigliosa usava la lingua per leccarmi la cappella e poi si attaccava al pene come una ventosa, dopo un pò si alzò si mise dietro di me e incominciò a segarmi, si accorse subito che il mio pene era ancora durissimo e mi disse “Stefano ora dobbiamo veramente smetterla stà arrivando tuo padre”, capii che aveva ragione
“fammi venire” le chiesi
Lei non mi rispose e continuò a segarmi fino a quando no godetti. Allora mi sciacquai ed usci dalla doccia.
Mi chiusi in camera e cercai di togliermela dalla testa, ma non fu cosi facile, non riscivo a non pensare a mia madre. Era da due giorni che non pensavo ad altro, e considerate che fino a qualche giorno prima non avevo mai avuto fantasie su mia mamma. Ma quella visione sulla scala aveva cambiato tutto.
Mi dovetti sforzare per non andare di là in camera sua e saltarle addosso, e fui messo ancora più a dura prova quando passo in camera per salutarmi.
“Ciao Stefano mi ha chiamato papà che stà arrivando, io scendo ad aspettarlo” diavolo tutti gli sforzi per togliermela dalla testa furono frantumati in un istante, era elegantissima fine ed estremamente sexy. Indossava un abito da sera scuro che le arrivava poco sopra le ginocchia, con un pò di spacco e una scollatura che lasciava intravvedere il seno, coperto da un fular legato al collo, portava calze nere molto leggere e un paio di scarpe con il tacco che ne mettevano in risalto le esili caviglie.
“mamma sei bellissima” mi premurai di sottolineare, lei fece un movimento per mettersi in mostra e dallo spacco spunto il pizzo delle autoreggenti, mi fece bollire il sangue mi alzai di scatto e le andai incontro, lei intuendo le mie intenzioni chiuse la porta e se ne andò, la spalancai e le corsi dietro la fermai a metà corridoio e la cinsi da dietro e le misi una mano sulla coscia me la tolse “si romporno solo a guardarle” mi disse riferendosi alle calze, alzai il tiro e le misi la mano sulle mutande e con il dito medio gliele spinsi dentro la fica “Stefano non abbiamo tempo” mi disse mentre cercava di spostarmi la mano,senza troppa convinzione, io insistetti e infilai tra le labbra anche un secondo dito, lei si fermò per qualche istante, le pizzicai il clitoride e lei con uno scatto si liberò dalla mia presa e corse verso la porta di casa, la raggiunsi e schiacciata contro porta
“mamma è bagnatissima l’ho sentita”
le alzai il vestito e tentai di sfilarle il perizoma lei apri le gambe per impedirmelo e disse “ti ho detto che non c’è tempo” in quel istante suono il citofono.
“mamma voglio solo le tue mutande” le confessai
“Stefano ti sei rincretinito? Come faccio ad uscire senza mutande” mi chiese cercando di risistemarsi il perizoma, non mollai la presa e le dissi “Mamma c’è papà che aspetta” lei si rassegno chiuse le gambe e si fece sfilare il perizoma di pizzo nero.
“ci vediamo stasera” mi disse aprendo la porta, mi portai le mutandine sul naso e dopo una bella sniffata le risposi “ti aspetto per la buona notte”.
Uscii senza tradire emozioni e si chiuse la porta dietro di se.

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