Passione suocera

Scritto da , il 2020-12-26, genere etero

Ho conosciuto mia suocera quando aveva 56 anni ed io 27, e francamente non la desideravo come dieci anni dopo, forse perché soddisfatto da mia moglie, quindi la ignoravo, anche se qualche pensierino ce lo facevo sempre.
Un giorno accadde il fatto: era Settembre, faceva ancora caldo, e stavamo a casa di mia suocera con le cognate, mariti e figli, confusione e noia la facevano da padrone, tranne la circostanza che stavo sempre con gli occhi puntati sulle cosce ed il culo di una delle mie cognate (che con il tempo scoprirò che voleva scoparmi, ma risposi troppo tardi), e ad un certo punto chi va via e chi esce, rimango solo io con mia suocera che era indaffarata in cucina.
Mia moglie va a casa dell'altra cognata e quindi la situazione è propizia.
Mia suocera non è una gran fica a quel tempo, 67 anni, sovrappeso, culone, coscione ma soprattutto due tettone che coperte mi sembrano una sesta settima misura, che al solo pensiero me lo fanno drizzare e diventare una verga d'assalto.
Quindi dico, occasione più unica che rara per tentare l'approccio, male che va faccio una figura di merda ma lei per pudore sicuramente non ne parlerà con nessuno, quindi il gioco vale la candela (anzi, lo smorzacandela, come si vedrà).
Mi avvicino ad Anna, mia suocera, e comincio a dirle che nemmeno la aiutano a sbrigare le faccende di casa, mangiano e vanno via, ecc ecc, parliamo del più e del meno ma il tempo stringe, ho i minuti contati e non posso permettermi di perdere questa chance.
Comincio ad avvicinarmi a lei, il discorso cade sui giovani d'oggi, che le donne di un tempo erano più amanti della passione e tutte queste storie, lei approva i concetti, io mi avvicino per aiutarla a posare le pentole appena lavate, ed inizio a sfiorarla, sempre di più, fino al contatto delle braccia pelle a pelle con strusciatina maliziosa, il cazzo a quel punto era in tiro a bestia, e lei aveva uno sguardo piuttosto languido.
Indossava un vestito da casalinga, dove potevi allungare le mani sotto le ascelle ed arrivare ai capezzoli in un attimo.
Era giunto il momento, senza pensarci due volte la cingo da dietro, e tenendo la mano sinistra sul suo fianco, infilo la destra sotto l'ascella pelosa di lei e raggiungo il pieno della mammella destra ed il capezzolo turgido che pinzandolo tra due dita mi dava le dimensioni di una ciliegia: eravamo due animali in quel momento, come accertato poco dopo la fica era un lago, il mio cazzo urlava vendetta, quindi la metto davanti a me ed iniziamo a baciarci in bocca, le lingue si contorcevano, con le mani ero entrato nelle mutande e le stringevo quelle chiappone mature, e questi non erano che i preliminari dei preliminari, ma non avevamo tempo, purtroppo.
Le dico subito, Anna, adesso facciamo un piccolo antipastino, ma nei prossimi giorni ci organizziamo per bene.
Lei concorda, io per assaggiare di tutto un po' inizio dalle tettone, le tiro fuori: da svenimento, due bestie oltre la settima, mammellone che hanno lavorato e si vede (ha allattato cinque figli), areole proporzionate e capezzoli a ciuccio, inizio a succhiare come un ossesso e lei non trattiene urla, quindi devo fermarmi.
Vado giù alla fica, inizio a leccare ma le metto una mano sulla bocca perché voglio gustarmela.
Pretende di succhiarmelo, obbedisco all'ordine, come lo prende in mano è ancora più duro, appena inizia a ciucciarmelo vado in crisi mistica, un pompino dei migliori mai avuti.
Dobbiamo fermarci, ci fermiamo, lei torna alla cucina ed io sul divano a sonnecchiare, torna mia moglie e l'altra cognata con i figli, nelle prossime puntate ci racconterò cosa accadde negli incontri successivi con mia suocera.

Questo racconto di è stato letto 1 2 7 1 6 volte

Segnala abuso in questo racconto erotico

commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.