La mia compagna 35enne e il vecchio porco dominante (integrazione)

di
genere
dominazione

Storia vera, iniziata a inizio 2019. Io 37 anni (Andrea) , la mia compagna (C.) 35 (età di oggi). Insieme da 8 anni e conviventi da 4. Siamo una giovane coppia con un buon lavoro. Entrambi bei ragazzi, meridionali ma viviamo per lavoro al nord. Io abbastanza atletico e lei un fisico davvero bello. Alta 1.65, mora capelli lunghi. Pesa 50kg terza piena di seno e un sedere tondo e sodo. Il fisico è sempre stata la sua forza unito a molta eleganza e femminilità.
Nel nostro condominio vive un signore sui 65 anni, il Sig. Marco, uomo molto rude e diretto nei modi. Da sempre ha mostrato interesse per la mia compagna e da sempre lo abbiam preso in giro anche ipotizzando una certa sua incapacità ormai nel essere virile.
A questo si aggiungere che negli ultimi anni nemmeno io son stato il massimo da questo punto di vista con la mia compagna e spesso ho avuto il dubbio di poterla perdere (almeno fisicamente per questo) data la sua bellezza e facilità con cui poteva attrarre qualcun altro, più interessante sessualmente.
Un giorno lo vedemmo rientrare in casa con la racchetta da tennis e vestito sportivo stile anni 50. Non riuscimmo a trattenere. E lui se l’ha prese. Iniziò a dire che se volevo potevi svfidarlo, che io ero giovane e apparentemente ma secondo lui non ero in grado nemmeno di soddisfare la mia ragazza. Iniziammo a usare parole taglienti e alla fine decisi di accettare la sfida. A scommessa.
Io puntai, istigato dalla mia compagna sui soldi. Lui ovviamente puntò lei. Ci andò soft e disse che voleva , per un anno, ogni volta che ci incontrava vederla comportarsi in maniera maliziosa. Voleva che da quel momento invece di prendrlo in giro, lei avrebbe dovuto sorridere, sculettare, sbottonarsi un bottone di maglia appena lo vedeva. Sopprattutto se in mia compagnia o se lui fosse stato con qualche suo amico. Gli sarebbe piacituo vederla la mia compagna provocarlo e mostrare al condominio questo comportamente. Disse che gli sembrava la giusta umiliazione. E infine, che avrei dovuto accettare qualche timida toccata. Tipo avrei dovuto accettare che lui le cingesse con una mano i fianchi nel salutarla. Lo avremmo dovuto invitare per un caffè appena dopo la scommessa e lei vestita in maniera striminzita avrebbe dovuto servirlo in maniera maliziosa. Sempre in mia presenza.
Mi sembrava folle, e io che ero sempre stato geloso accettai convinto di non poter perdere.
Fissammo la partita 3 giorni dopo e nel frattempo la mia compagna mi innervosiva perché mi stuzzicava dicendomi come lei si sarebbe vestita da spettatrice nella partita e sopprattutto , nel caso di sconfitta, a cosa doveva indossare a casa. Iniziai a pensare che sperava in una mia sconfitta e la cosa mi iniziava a innervosire perché non ne capivo le ragioni se non il rendermi geloso.
Arrivò il momento. Arrivammo al campo ed eravamo solo io e lui, la mia compagna ci avrebbe raggiunto dopo il lavoro, non aveva ancora finito.
Iniziammo a giocare e dopo poco mi resi conto che avevi commesso un errore. Lui non era cosi male e io mi sentivo nervoso, troppo nervoso. Arrivò la mia compagna, pantaloni di pelle color vinaccia/rosso aderenti e giacchino di pelle corto. Tutta curata come sempre. Il porco le guardava il culo e lei mi chiese “quanto state?”. La cosa mi innervosiva, le dissi, 4-1 mentre lui aveva il ghigno. La mia compagna esclama “ah davvero..” aprendo la bocca e portandosi la mano in segno di sorpresa. Mi accorsi che il porco si eccitava e infatti disse “preparati a fare la drizza cazzi con me nel prossimo anno”. La partita scivolava sulla stessa piega mentre i comportamenti di sorpresa della mia compagna non facevano altro che far innervosire me ed eccitare lui.
A un cero punto lei gli disse pure che era sorpresa di come stava fisicamente, di come si muoveva e della determinazione. Mi accorsi che era maliziosa ancor prima che la partita finisse. Poi finì.
In macchina lei mi disse solo “certo che da pensare di vincere a perdere cosi?” E io “adesso che fai?”
E lei “quello che abbiamo pattuito. Ammetto poi che ho sempre avuto una fantasia recondita di essere posseduta da un uomo maturo”. La fulminai con lo sguardo e lei sorridendo “dai qui si tratta solo di fare un po' la maliziosa e farlo eccitare, stai tranquillo”
Dopo la doccia vidi che lei si era cambiata, indossava del pantaloncini corti a leggins , sotto un perizoma visibile e sopra una canotta senza reggiseno. Le dissi che forse era troppo ma lei rispose “non essere sciocco, rispettiamo i patti”.
Non passa molto tempo e sentiamo bussare, è il sig. Marco. Lei mi dice siedit, ci penso io. Apre la porta e lo accoglie con un sorriso e una mano sul braccio, lei cohe lo aveva sempre preso in giro. E gli prego accomodati, ti faccio strada. Gli sculetta davanti e lui lo fisso fino a che non arriva di fronte a me. Contua a fissarlo e poi mi dice “Andrea, la tua donna ha un culo da favola”. Lei gli offre qualcosa da bere sorredendogli . Schersano sulla partita e lei dice “non me l’aspettavo sai” e lui col ghigno “sarai stupita da molte altre cose cara. Ti ricrederai su tante cose”. Quella sera fini lui. I giorni successivi continuava il giochino, appena c incontravano lei sorrideva maliziosa, gli sculettava, si lasciava fare battute anche pesanti rispondendogli con un sorriso. E quando lui disse “la camicetta è troppo abbottonata” . Lei si sbottonò due bottoni scoprendo il reggiseno e disse “va meglio Sig. Marco? E’ per lei”. E lui “molto bene”.
Mi raccontava di incontri nel codominio senza di me, e vedevo che lei si stava eccitando.
Mi sembrva fuori controllo il suo atteggiamento e sapevo sarebbe successo qualcosa, ormai ignorava il fatto che ero geloso e che alcune cose m infastidivano. La scusa era la scommessa, ma lei si stava eccitando.
Un Venerdì sera abbiamo una piccola discussione, la sera (per la ormai sesta volta consecutiva) non riesco ad avere un erezione e non facciamo sesso con penetrazione da ormai 3 settimane. Ma sopprattutto per la prma volta lei si lamenta, e un po' la sua tendenza a dominare mi ritrae. Una tendenza però che a volte sembra sparire col vecchio porco di Marco e il giorno avviene quello che cambia la nostra relazione e anche la mia posizione. Divento un cuckold ma non potevo saperlo, prima di quel momento mi sembravano pazzi e ridevo di loro, come pensavo che il Sig. Marco non fosse in grado ormai di certe cose..e invece tutto cambiò.
La mattina dopo la mia compagna era nervosa. Uscì a “predere aria” ma rientrando vidi che non era sola. Mi dice “ho incontrato il sog. Marco e l’ho invitato a bere un caffè da noi”. Preferirei non risponderei, salutai il Sig. Marco che sogghignando mi dice “è diventata cosi gentile la tua fidanzata”.
E poi a lei “C. ora siamo in casa, e non mi sembra tu sia vestita a dovere per me oggi”.
La mia compagna indossava in realtà un vestitino, ma lungo alle ginocchia e non scollato. Subito lei disse “mi scusi Sig. Marco ha ragione, ma sa ci siamo incontrati per caso. Vado subito a cambiarmi”.
E lui “no, non devi cambiarti , ma spogliarti, resta in intimo e tacchi”. Lei lo fissò e poi inizio a tirarsi giu il vestito. Io intervengo “non erano questi gli accordi della scommessa”. Il sig. Marco perentorio “taci senza palle”. Lei rimase in intimo, aveva un reggiseno che mostrava bene la sua terza piena una mutandina a brasiliana.
Il Sig. Marco “bene, molto bene, sei un chiccino, stupenda. Girati”. E lei rossa in volta si gira e gli mostra il sedere con le mutandine a brasiliana.
E lui “preparami un caffè ora”. E la mia compagna “certo Sig. Marco subito”. E poi Marco si rivolge a me “ti prometto che vedrai cose che non immaginavi tra me e lei”. Restai in silenzio.
Dopo un po' lei gli porta il caffè. E lui fissandola negli occhi “avvicinati”. Anche lei non distoglieva lo sguardo. E poi lui “chiedi al tuo fidanzato di staccarti il reggiseno e risedersi li nell’angolo”.
La mia compagna, continuando a guardare lui dice: “Andrea, per favore mi sbottoni dietro il reggiseno e ti risiedi”. E io: “ma veramente vuoi questo amore?” E lei: “si, fallo, dobbiamo, lo sai”. Mi also, sottono il reggiseno, lo vedo cadere e torno a sedermi. Il sig. Marco “seno stupendo, ora riporta la tazzina del caffè e indieotr e torna da me”. Mentre le camminava sculettando le guardavo il culo e sussurrava “perfetto”.
Lei torna e lui le dice: “Avvicinati”. E poi fissandola “ti piace avere finalmente chi ti dice cosa fare vero? Sei arrogante ma sei nata per essere domata. Avvicinati, non far avvicinare me, poggiami il seno sul viso”.
Vedo la mia compagna arrossire, socchiudere le labbra e avvicinare il seno al volto del porco. E poi vedo lui iniziare a baciarle le tette, lei alzo la testa verso il soffitto, e sta piacendo. Cosi lui a mani piene , le piazza secche culle sue natiche con una forte doppia sculacciata, le tiene strettee le strizza continuando a baciarle il seno. Dopo un po le dice “C. ho una macchia di caffè sui pantaloni. La pulisci?” E lei “certo Sig. Marco”.
Prende un tovagliolo , lo bagna, si piega e inizia a pulirlo. Dopo un po' lui “sai muovere bene le mani”. Lei non risonde ma capisco che le sta avvicinando al cazzo quando lui dice “ti piace cosi vero? Di al tuo fidanzatino come lo trovi”. E lei a bassa voce “duro”. Il sig. Marco secco “segami, oggi solo queso”.
Vedo la mano muoversi per qualche minuto fino a che non sento il Sig. Marco godere. Poi ordina “ripuliscimi”: E lei obbedisce. Uscendo annuncia “domani andiamo oltre , vuoi essere la mia puttanella?”
Io resto in silenzio mentre vedo la mia compagna annuire.
Dopo un po' le chiedo “ti sembra normale quello che stai facendo? “ E lei “lasciamo stare Andrea, ti amo, ma ora lasciami stare e fare. Voglio restare con te, ma non son apagata con te sessualmente e mentalmente, non ora. Quindi se mi ami lasciami fare questa esperienza. Mi ami vero come ti amo? “
Resta un po' impietrito ma poi risposi convinto “si certo amore che ti amo e non voglio perderti”
Il giorno dopo ci fu il solito incontro al mattino mentre uscivamo per lavoro. C. gli sorrise dicendo “buongiorno” e poi le vidi schiudere le labbra e toccarsi leggermente il seno. Alla sera lei mi disse che lo aveva incontrato fuori mentre rientrava dal lavoro ma non mi diede dettagli. Non avevamo ancora iniziato a cenare quando il Sig. Marco suonò alla nostra porta. Andai io e dissi è il Sig. Marco.
C. subito lasciò quello che stava facendo in cucina e disse “Sig. Marco vado a prepararmi, mi scusi, non l’aspettavamo”. Il Sig. Marco disse “mettiti del rossetto o lucida labbra per favore”
E poi mentre era in bagno mi disse “ora mettiti all’angolo e non provare nemmeno a interporti. Ho bisogno di svuotare le palle in gola alla tua fidanzata. Stavo per alzarmi e andargli incontro ma poi mi bloccai ricordando la promessa ala mia compagna. Mi pareva assurdo che quel porco potesse godere di quella situazione che si era creata.
Dopo arrivò C., ben curata, con lucida labbra come lui aveva chiesto. Indossava solo una canotta lunga che le copriva appena il sedere (oltre a delle mutandine a perizoma).
E disse “eccomi sig. Marco, cosa posiamo offrirle?”.
Lui disse “un bicchiere di acqua grazie”. Lei “certo”. Tornò le porse l’acqua e lui disse “inginocchiati”.
Lei divenne rossa, iniziò a capire, si inginocchiò lentamente. Dovette tirare su la canotta per piegarsi e cosi rimase col sedere coperto dal solo perizoma che era rivolto verso di me mentre davanti a lei in piedi c’era il Sig. Marco. La guardava dall’alto e lei ricambiava lo sguardo guardandolo dal basso.
Lui inizia a sbottonarsi e le dice “questo è solo per abituarti meglio al mio cazzo, ma il bello verrà domani. Sei pronta?”
Lei le toglie la mani. Per un attimo penso, si sta rifiutando. Ma è come se lui avesse capito molto meglio di me quello che stava succedendo. Inizia lei a sbottornarlo e dice “se non le dispiace Sig. Marco, faccio io. Non le nascondo che è da qualche giorno ormai, da quando è venuto in casa nostra che onestamente, non vedevo l’ora”
Lui inizia a sorridere guardandomi e dice “è proprio una bella puttanella la tua fidanzata” E poi a lei “sai che devi igoiare vero?”
E lei “farò del mio meglio”. E cosi dicendo inizia a leccarglielo.
Dura poco il Sog. Marco, circa 3 minuti e lo sento “ingoia puttanella, son pieno da giorni per te”
Poi si riveste e dice. Domani vengo alle 11. (sarebbe stato un sabato). E cosi dicendo ci consegna n oggetto e dice “si chiama ball-gag”. Serve anche per evitarti di strillare tesoro, perché strilleresti. E poi a me “non farti troppo domande o seghe, ti dico che domani inculo finalmente la tua donna davanti a te cornuto smidollato”

Non sapevo se parlare con C. o meno ma poi mi dissi che una cosa dovevo chiedergliela e mi feci forza.
“Amore, sai vero cosa vuole fare lui domani. Se non te la senti basta dirglielo, non ti ha mai obbligata. Se invece è quello che vuoi, non mi metterò di traverso”
E lei “infatti non mi hai mai obbligata, mi ha fatto desiderare questa strana esperienza, e in parte amore, dipende dal nostro rapporto poco soddisfacente che i ha fatto cambiare pelle. E’ quello che voglio”
Cosi mi tacqui. E aspettai il giorno. Lei era già preparatissima. Aveva un vestitino corto e sotto intimo viola (reggiseno e perizoma). Ben curata, leggermente truccata e capelli appena lavati e sistemati
Alle 11 puntuale arriva il sig. Marco. Lei è visibilmente nervosa ma lo saluta con dolcezza. Io semplicemente “buongiorno” mentre lui resta in silenzio. Dopo chiede un caffè a C. Lei esegue e lui nota che lei è nervosa e dice “ehi, sei la mia troietta, stai tranquilla, ti guiderò in questa esperienza. Magari avrai il culetto rotto dopo, ma proverai quello che non hai provato per bene e ne godrai. Ti fidi? “ Lei annuisce . E lui “quindi vuoi che te lo metto in culo oggi?” E C. in silenzio “si”. Lui allora: “rispondi per bene. Cosa vuoi C?” E lei “voglio che me lo metti in culo”. E lui sorridendo “benissimo”
Poi dice: “metteti piegata a 90 sul tavolo con le mani verso il cornuto, ti metto un cuscino sotto le anche per non farti male. Tu cornuto, le terrai le mani. Appena sei pronta ti metto la ball. Gaga, sarai molto carina e poi penso io a lubrificarti”
Lei annuisce e inizia a spostarsi verso il tavolo, mi guarda e poi riabbassa lo sguardo. Si piega a 90 e mi porge le mani e li mi guarda per bene e dice “ti amo”. Il Sig. Carlo inizia a toccarle il sedere, e lo bacia dicendo “è cosi tondo , sodo , perfetto”. Sento le sue mani che stringono le mie e le sue labbra che si muvono. Sta godendo. Poi a un certo punto lui prende la ball gag e la sistema in bocca, legandola dietro e dice “che carina che è cosi la tua donna vero?, proprio la mia troia da sadomizzare”.
Poi inizia a lubrificarla.
A un certo punto lo tira fuori, duro. Il Sig. Marco non lo ha lungo, normale, ma è largo e duro.
Punta l’ano, o almeno cosi mi sembra dalla mia visuale e dice. “Ora ti apro troia. Lo sentirai”.
Vedo lui iniziare a entrare, lentamente e vedo la mia compagna sgranare gli occhi e mugugnare con la ball gag in bocca. Questa volta non riesco a non eccitarmi, la scena è strana, quasi da film porno ma con la mia compagna come protagonista, Colei che era altezzosa e lo umiliava a parole. Ora lo sta prendendo in culo da lui.. Vedo le mani di lui che le tengono forte i fianchi e vedo il suo cazzo che inizia a entrare e uscire, sempre in maniera più profonda, sempre più secca e ritmata. Vedo gli occhi della mia compagna avere un po' di lucido, ma l’espressione è di chi non se lo aspetta, ma allo stesso tempo gode. L chiedo “tutto bene”. E lei Dice di si con la testa. Continua a mugugnare forte sotto i colpi del Sig. Marco e poi vedo alzare gli occhi e schiudersi, sta charamente godendo. Lui dice “sei proprio mia troia, lo sai?” Poi la prende per i capelli e alza la testa verso di me e dice “stai vedendo come me la scopo e la inculo la tua donna?”
Resto in silenzio mentre lui continua a spingere a colpi secchi. Dopo un po' lo vedo godere come un maiale le sta venendo nel culo.
Poi le toglie la ball gag e dice “lo sentivi?” E lei “dimmi che mi scoperai cosi di nuovo ti prego?”
Lui le da una pacca sul culo e dice “certo, non ti mollo mica, questo culetto è mio ora”
Per commenti e domande: coppiasottomessa85@email.com
di
scritto il
2020-11-05
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