Mia moglie e lo strapon 3

Scritto da , il 2020-09-29, genere dominazione

Nei giorni successivi i nostri giochi continuarono, io godevo a farmi scopare e lei si divertiva nel suo nuovo ruolo.
O era lei a dirmi di girarmi oppure ero io a "propormi" mettendomi in posizioni inequivocabili. Il sabato decidemmo di andare al sexy shop per fare un po' di spese. Girammo a vedere i vari oggetti, immaginando cosa potevamo fare. Acquistammo un dildo grande più o meno come lo strapon con la ventosa, poi delle palline legate da un filo grandi ognuna come una da ping pong. La commessa si avvicinó discretamente per aiutarci, quando capì che il culo dove collocare tutto era il mio suggerì un dildo lungo elastico con due punte alle due estremità così potevamo penetrarci insieme, e un nuovo strapon, più grande, nero, con delle vene in evidenza. Avevo paura ma non vedevo l'ora.
Ci propose infine un set con tre plug di diverse dimensioni "così può tenerlo mentre è in giro, a far spese, al lavoro, ecc.".
A mia moglie si illuminarono gli occhi "e non è che potremmo..." "ma certo, la cabina è là ma vi prego di indossarlo e basta, non fate altro."
Entrammo là dentro, mi fece scoprire il culo, prese il plug più piccolo, lo bagnó con delle saliva e me lo infilò dentro.
Andammo in cassa, ero imbarazzato perché la commessa sapeva cosa avevo nel culo.
Una volta usciti da lì tornammo in auto e poi andammo al centro commerciale. Sembrava tutto normale, tranne il fatto che avevo un oggetto di metallo nel culo al quale mi stavo anche abituando.
Stavamo per finire il giro dei negozi quando mia moglie mi chiese di entrare in camerino con lei. Dalla borsa fece uscire il plug medio dei tre.
"mi hai detto che ti stai abituando a quello piccolo, proviamo questo!"
"no ti prego..."
"ssshhh o ti sentono. Girati e non fare tante storie."
Calai le braghe, tolse il plug e mise l'altro, con più fatica rispetto all'altro.
Dopo i primi passi mi resi conto che questo lo sentivo di più. Terminammo il giro al centro commerciale.
Decise di andare a pranzo fuori in una piccola trattoria di nostra conoscenza. In auto fu complicato guidare.
Pranzammo, poi mi passò sotto il tavolo l'ultimo dei plug, il più grosso.
"vai in bagno e mettitelo da solo"
Lo nascosi in tasca e già sentivo la dimensione.
In bagno tolsi quello che avevo su e provai a metterlo ma era troppo grosso. Mi aiuti con il sapone liquido. Quando mi misi in piedi dritto sentii quanto grosso era.
Tornai al tavolo e mi sedetti con circospezione.
"amore forse è meglio se guidi tu ora..."
Per strada stare seduto fu difficile, quando arrivammo a casa chiesi se potevo toglierlo e mi rispose di no, anzi che dovevo spogliarmi.
Restai nudo, poi mi fece mettere a pecorina davanti a lei. Prese le palline che avevamo comprato e me le passó sulle schiena. Erano collegate da una specie di filo semirigido così da poter essere spinte dentro, tutto rivestito di un materiale tipo silicone.
Si mise il lubrificante in mano, lo passó lungo le palline poi tolse il plug e appoggiò la prima. "ora conterai a voce alta"
Spinse dentro la prima, il mio buco era aperto dalla serie di plug, la sentii appena "uno... Due..." andò molto piano "tre.. Quattro..." ripensai solo ora alla lunghezza totale di quel coso e a dove sarebbe arrivato, sentivo già la profondità più che la dimensione, anche se ricordo che la grandezza aumentava progressivamente.
"cinque... Amore non puoi metterne di più mi sta già riempiendo il retto..." "stai zitto, voglio vedere quanto profondo è il tuo culo."
"sei... Sette... Otto... Nove... Basta ti prego... Ce l'avrò nell'intestino..."
"sono finite. Ora hai un anello che ti spunta dal culo." avevo paura a muovermi, girai la testa per vedere in mano sua l'anello. Cominciò a tirare piano e si dilató il buco per fare uscire la prima pallina, poi la seconda. Le sfilò tutte dandomi un piacevole senso di svuotamento. Lasció dentro solo la prima poi ricominciò a spingerle riempiendomi ancora. Andò avanti non so quante volte a metterle e toglierle lentamente ma aumentando la velocità finché il mio buco non fu del tutto elastico ad allargarsi e chiudersi.
"adesso lo sai cosa facciamo?"
Sapevo dove voleva andare a parare.
"vuoi usare il nuovo strapon."
"bravo."
Si alzó e lo prese dal sacchetto.
Si spoglió completamente e lo indossó.
Si mise in piedi di fronte a me.
"allora tesoro, è come quello dei trans dei tuoi video?"
"beh sì qualcuno..."
Era un cazzo nero, di 22 centimetri, grosso e con delle vene in evidenza.
Pensavo che volesse che lo succhiassi invece si mise subito dietro. La sentii lubrificare l'arnese, poi mi sfilò per l'ultima volta le palline. Contavo che il trattamento che avevo subito mi avrebbe aiutato invece fin da quando appoggió la cappella finta mi resi conto che lo avrei sentito. Il buco ormai era bello elastico e cedette ma non vuol dire che non mi fece male, come mi fece male quando lo spinse dentro allargandomelo del tutto. Mi lamentai e gli dissi quanto male mi stava facendo ma non si fermó e andò avanti. Mi disse a un certo punto "devi ringraziarmi così sarà più facile prendere un cazzo vero!" mi irrigidii e soffrii di più, poi esausto mi lasciai andare finché non si stancó anche lei di sbattermi il culo. La pozza sotto di me testimoniava che ero venuto almeno un paio di volte.

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