Prima inculata Bisex

Scritto da , il 2020-09-22, genere bisex

Ciao sono Marco. Vi racconto questa storia accaduta qualche settimana fa.
Sono un ragazzo bisex di 26 anni, mi piace sia il cazzo che la fica, purtroppo il cazzo non sono mai riuscito a trovarne uno serio e per bene e molti inconcludenti anche. Tralasciando solo un incontro di pompino reciproco, non ho mai preso un cazzo seriamente, fino a qualche settimana fa mi sono sempre masturbato analmente. Il mio culo con il tempo è diventato abbastanza allenato tanto che dopo averlo ben lubrificato riesco a prendere in culo il barattolo medio di gel Durex. In culo godo molto infatti non mi sego quando mi masturbo analmente altrimenti vengo subito, mi controllo e me la godo finché non esplodo di piacere e molto spesso senza mani.
Dopo quasi due anni metto nuovamente un annuncio per trovare qualche ragazzo serio e finalmente scopare in culo. Mi contattano come al solito i soliti inconcludenti o gente troppo matura per i miei gusti. Finalmente ricevo un email da tale Federico, si presenta con foto, età provenienza e tutto. Ci spostiamo su una chat e cominciamo a conoscerci. Serio, gentile, fisico non troppo magro e un cazzo depilato che doveva essere suo 19cm (ebbi la conferma dal vivo). Dopo giorni di conoscenza organizzammo finalmente il nostro incontro. Lui non è del mio stesso paese e venni in macchina, ci spostammo in una zona di campagna che conosco molto bene e ci appartiamo. Io ero già molto eccitato, non ero per niente nervoso di stare solo in macchina con uno sconosciuto. Appena ci fermammo mi spoglia, mi misi mezzo nudo solo con la mia T-shirt, mi misi a pecora sul mio sedile, Federico si sbottonò solo i pantaloni abbassandoli e tirando fuori il suo uccellone mezzo moscio. Me lo misi a due centimetri dal viso e con una mano lo scappellai, era pulito e profumato, inizia a leccarlo come un gelato, passavo la lingua dalla cappella rosea a metà asta, lo presi in mano e lo accarezzai dolcemente, le palle di Federico si contrassero e mentre ero in adorazione del suo cazzo lo vedevo indurirsi finché non si fece di marmo erigendosi in tutti i suoi 19cm di altezza. Lo presi in bocca, avvolsi la cappella nella mia bocca calda e salivosa,succhiai e leccai il suo cazzo, Federico mi disse che ero bravo, sorrisi perchè in vita mia ho fatto solo 2 bocchini e lui era il terzo. Mi spinse un po per la testa ad andare giù, mi sbatté mezza nerchia in gola e mi strozzai tossendo, colò tanta saliva alla base del suo cazzo e sulle palle, quando sollevai la testa, la saliva che mi rimase in bocca la sputai sulla sua cappella rosea e bella scoperta. Mentre sbocchinavo il suo uccello io ero completamente a pecora con il culo all'aria che muovevo a destra e a sinistra come una maiala e il mio cazzo mezzo duro che si contraeva dal piacere.Quando Federico mi disse che era ora di scoparmi il culo il mio cuore accelerò e il mio cazzo si indurì di botto. Lui si posizionò meglio sul sedile abbassato, io mi accovaccia di schiena vicino alle sue gambe appoggiandomi al volante.Mi allargò il culo scoprendomi il buco, sputò ma non centrò il bersaglio, rise e si sputò sulla mano, mi passò la mano sul buco del culo e ci infilò un dito e poi un secondo, io intanto godevo in silenzio aspettando il suo cazzo in culo. Sputò sul suo cazzone bello in tiro e puntò la sua cappella sul mio buco del culo, spinse piano e io lo aiutai sedendomi lentamente, la cappella entrò tutta con una piccola punta di dolore, lentamente continuai a scendere e i cm di cazzo entravano, arrivato a metà cazzo Federico mi afferrò per i fianchi e sollevandosi mi ficcò il resto fino alle palle, mollai la presa dal volante e mi sedetti sul suo cazzo appoggiando dietro la mani sul suo petto.Federico grugnì di piacere e io gli ordinai di non muoversi, tutto il suo cazzo era nel mio culo, il mio pisello si era inalberato di colpo e fremeva dal piacere, le palle contratte e una goccia di sborra uscià dalla mia cappella, se Federico si muoveva avrei sborrato immediatamente. Mi controllai e rilassai, i suoi 19cm di carne erano meravigliosi, per il godimento sentivo che il mio ano si rilassava e si contraeva stringendo il suo palo di carne nel mio culo. Mi mossi lentamente su e giù, godendomi tutto il suo cazzo, Federico gemeva e mi stringeva i fianchi, il mio cazzo durissimo puntava la cappella umida verso il cielo, facevo su e giù lentamente, salivo fin quasi a far fuoriuscire la cappella e poi giù fino alle palle. Quando le mie gambe cominciarono a stancarsi cambiammo posizione. Federico abbassò entrambi i sedili, mi fece mettere a pecora sul sedile posteriore e lui mettendosi di sbiego mi infilò nuovamente il cazzo in culo e li ebbi l'ennesima scossa di piacere, prese a scoparmi piano a pecora, strizzandomi il culo e dando qualche schiaffetto a volte, il suo cazzo mi sfondava il culo e sentivo le sue palle sbattere contro le mie quando il cazzo entrava fin dentro lo stomaco. Mi stava sventrando e io godevo con quel palo in culo. Ad un certo punto non resistetti più, dovevo sborrare, volevo svuotarmi le palle e godere, ordinai a Federico di fottermi forte il culo, lui non aspettava altro, mi prese forte per i fianchi e mi sfondò il culo, mi diede colpi velocissimi e secchi, tutto il cazzo dentro a sventrarmi fino alle palle, sotto quei colpi il mio cazzo rimbalzava contro il mio stomaco e godevo finchè urlando non dissi che stavo sborrando, Federico continuò a scoparmi velocemente, io gemevo come una troia e alla fine scosso dall'estasi il mio culo si strinse e sborrai senza mani, spruzzai sui suoi sedili e mentre mi fotteva da dietro il mio cazzo sgocciolava sborra. Federico continuò a sfondarmi il culo, il mio cazzo moscio ormai pendeva e sballonzolava sotto quei colpi, volevo la sua sborra ora. Quando Federico fu vicino a sborrare mi sollevai tirando fuori dal culo il suo cazzone e mi accovaccia come meglio potevo, lui si segò con forza sbattendomi il cazzo sulla bocca e sulla lingua, sborrò un primo schizzo che per poco non persi perché volò oltre me e finì sul sedile accanto, poi cominciò a inondarmi le labbra e la sborra colò sul petto, schizzò tanto, chissà da quanto non si svuotava.
Ci pulimmo e tornati al mio paese, mi feci lasciare in un punto, ci salutammo e tornai solo a casa. Arrivato a casa mi lavai, mi misi davanti allo specchio e allargai il mio culo, rilassai il buco che si aprì come l'entrata di una caverna.
Cazzo mi ha rotto il culo pensai.

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