Il solito ragazzo della porta accanto

Scritto da , il 2020-07-22, genere gay

Dopo duri giorni di lavoro, ero felice di essere a casa.
Aspettavo ansiosamente un lungo ammollo in una vasca fresca e gli avanzi di lasagne che avevo in frigo.
Scesi dalla macchina e sentii la musica proveniente dal garage aperto dei miei vicini. Il loro figlio Raffaele era nel garage a sistemare la sua macchina.
Alto, capelli castani, occhi marroni ed una magro forma sexy.
Indossava un vecchio paio shorts che esaltavano le sue gambe lisce e muscolose. Il torace era liscio e scolpito e lo stomaco era piatto e muscoloso.
Era un ventenne decisamente bello, il mio grosso uccello si contorceva ogni volta che immaginavo quali possibilità avevo di fare l’amore con tale fusto eccitante, non pensavo che avrebbe potuto succedere.
Non pensate che io sia brutto, ho 31 anni appena compiuti, alto, capelli neri e ricci, occhi marroni, bel viso.
Vado in palestra tre volte la settimana, un piccolo cespuglio di peli scuri e ricci sul torace scolpito ed il mio stomaco è piatto.
Alcuni dei ragazzi con cui sono stato sono rimasti scioccati quando hanno visto il mio uccello che tengo nascosto nei pantaloni, quasi insignificante da molle ma impressionante da eretto. Sotto ci pendono un paio di grosse palle capaci di produrre massicce quantità di sperma.
Mi permisi di ammirare per un po’ il ragazzo e poi mi avviai per il mio bagno.
Sospirai di appagamento quando il mio corpo caldo, sudato e stanco scivolò nell’acqua fresca. Appoggiai la testa al bordo della vasca e chiusi gli occhi.
Mi chiedevo spesso come doveva essere Raffaele da nudo. L’avevo visto varie volte semi nudo ma mai senza niente addosso. Devo ammettere che mi sembrava abbastanza buono per ‘essere mangiato’!
Pensare a lui tutto nudo e pronto per essere scopato, fece tornare in vita il mio cazzo. Lo presi sotto l’acqua e cominciai ad accarezzarlo portandolo alla completa lunghezza. L’acqua si agitava intorno a me ad ogni colpo.
Immaginavo Raffaele con gli occhi chiusi e le sottili labbra rosse aperte a lamentarsi piano mentre cavalcava la mia verga dura.
Il mio pugno chiuso intorno al mio uccello era come i muscoli del suo culo che mi stringevano.
Ad ogni colpo mi immaginavo come doveva essere la sua voce mentre mi diceva come era bello sentire la mia asta dentro di lui.
Venni in un orgasmo enorme con un forte grugnito mentre un fiotto dopo l’altro di sborra uscivano e venivano a galleggiare sull’acqua.
Uscii dalla vasca e mi sciacquai prima di andare a prendere le lasagne nel frigo.
Nei giorni seguenti la mia mente continuava a ritornare a Raffaele. Mi chiedevo se aveva una ragazza o se gli piaceva ‘giocare’ con gli altri ragazzi.
L’avrei scoperto una sera.
Ero seduto sul divano a guardare la TV, quando sentii il campanello.
Andai ad aprire e c’era Raffaele con una sacca da viaggio.
“La nostra doccia è rotta e mi stavo chiedendo se non avevi problemi a farmi usare la tua.”
Sorrisi e l’invitai ad entrare.
Lo seguii ed ebbi la possibilità di avere una visione perfetta del suo culo sodo e rotondo nei pantaloncini di jeans.
“Ci sono degli asciugamani nell’armadio e puoi usare la mia stanza per cambiarti.”
Sorrise.
“Grazie.”
Io accennai col capo.
“Stavo giusto ordinando qualche cosa al take away cinese, hai fame?”
Fece segno di sì
Lo guardai andare nella mia stanza. Avrebbe curiosato tra la mia roba prima della doccia? Cosa avrebbe pensato se avesse trovato la mia raccolta di porno gay nel cassetto dell’armadio? Avrei voluto scoprirlo ma non volevo sembrare un vecchio bacucco, così decisi di ordinare il cibo.
Alcuni minuti più tardi si presentò con un paio di pantaloncini kaki ed una t-shirt, era a piedi nudi ed appoggiò a terra il suo sacco.
“Grazie, ne avevo bisogno!”
Io sorrisi.
“Il cibo arriverà fra poco.”
Aprii il frigo.
“Vuoi una birra?”
Fece segno di sì, stappai le due bottiglie e gliene passai una.
“Sai, non abbiamo mai passato tanto tempo insieme!” Esclamò.
Io sorrisi.
“È vero! Come mai?”
Raffaele alzò le spalle.
“Non so, forse perché ero troppo piccolo.”
Io risi.
“Rispetto a me?”
Lui fece cenno di sì.
“Perché?”
Raffaele arrossì. Arrossì veramente! Prima che potesse dire qualsiasi altra cosa, arrivò il cibo.
Mangiammo e guardammo la tele, dopo di che lui divenne molto silenzioso.
Spensi la televisione e mi girai guardarlo.
“Cosa c’è che non va?”
Lui aggrottò le sopraciglia.
“Mentre ero nella tua stanza ho curiosato un po’ e ho visto la tua raccolta di porno gay.”
Sorrisi.
“È tutto ok. Non preoccupartene.”
Questo sembrò confortarlo.
“Quindi sei gay?”
Notai una nota di speranza nella sua voce.
Feci cenno di sì col capo.
“Non ti dà fastidio, vero?”
Lui scosse la testa.
“No, affatto. Infatti io....”
Non finì la frase ed invece arrossì.
“Vuoi conoscere come è il sesso gay, non è vero?”
Lui ridacchiò ed accennò col capo.
“Ti piacerebbe guardare uno dei DVD che hai visto nella mia stanza?”
Un altro cenno.
Andai a prendere un DVD e mentre mi piegavo per inserirlo, guardai indietro e vidi che mi stava osservando il culo. Sorrisi tra di me mentre mi sedevo sul divano vicino lui e pigiai il play.
Sullo schermo apparvero due ragazzi in una piscina, erano nudi e si stavano baciando. Quando guardai Raffaele vidi che stava guardando la scena eccitante mentre la sua mano si muoveva sempre più vicino al suo inguine.
“Se vuoi estrarre quella cosa e masturbarti, puoi farlo.”
Lui sorrise maliziosamente.
“Non ti darà fastidio?”
Scossi la testa.
“Lo faccio spesso.”

Lo guardai mentre si sbottonava i pantaloncini, alzava le anche dal divano e si toglieva shorts e boxer.
Il suo cazzo, dall’aspetto gustoso, uscì e si posò flaccido sul suo stomaco. Era lungo e spesso con una cappella rosa ed un paio di lisce palle.
Mi guardò e sorrise.
“Non lasciare che mi masturbi da solo.
In un battibaleno i miei pantaloncini furono intorno alle mie caviglie.
Raffaele sbarrò gli occhi quando vide le dimensioni del mio anaconda.
“Cazzo! Di cosa si alimenta quella cosa!”
Sorrisi.
“Di ragazzi eccitanti come te!”
Lui continuò a carezzarsi il pene mentre guardava il film, io guardavo lui. Desideravo ardentemente avere in bocca quel gustoso pezzo di carne d’uomo ma non sapevo come l’avrebbe presa lui.
Ancora una volta fu il fato a decidere.
Lui si rivolse a me e sorrise.
“Vuoi succhiarmi il cazzo?”
Finsi di essere sorpreso.
“Prego?”
Lui rise.
“Dai! Non penserai che non abbia visto il modo in cui mi guardavi sempre!”
Capii di essere stato sorpreso, lui aveva progettato tutto.
Mi venne l’acquolina in bocca a vedere la sua mano scivolare su e giù sull’asta carnosa.
Non sapevo come sarebbe finita quella sera ma intendevo goderne ogni minuto!
Non ci potevo credere! Avevo sempre sognato di fare sesso con un bel fusto ed ora ce n’era uno sul mio divano che si carezzava la grossa verga.
Mi sorrise furbescamente.
“Forza! So che è da tanto che ti ecciti per me!”
Sorrisi.
“Come hai fatto a capirlo?”
Le sue piene labbra rosse si trasformarono su in un ghigno.
“Cosa pensi che avrei voluto fare io?”
Accennai col capo.
Lui dimenò il cazzo semi duro.
“Allora?”
Il mio cervello pensò che non era una buona idea, Raffaele aveva solo vent’anni ed io trentuno.
Ma il mio corpo aveva altre idee, voleva quasi dolorosamente fare l’amore dolcemente, lentamente con quel ragazzo.
Mi chinai e pigiai le labbra contro le sue, erano lisce e lievemente umide. Spinsi in fuori la lingua, lui, capendo cosa volevo, aprì la bocca ed io spinsi ve la spinsi dentro.
Mentre lo facevamo feci lentamente scivolare in giù una mano sul suo corpo liscio, muscoloso e sodo, raggiunsi il suo uccello appoggiato al suo stomaco.
“Sei sicuro di volerlo fare?”
Lui sorrise e mi tirò a sé per un altro bacio appassionato.
Dio, quanto era bello!
Afferrai suo liscio cazzo nella mia mano e cominciai a menarlo.
Lui ansimò e chiuse gli occhi.
“Mmmm!”
Fece le fusa come un gattino.
Leccai e mordicchiai la carne tenera del suo collo prima di scendere ai due capezzoli.
Ci restai un po’ prima di scendere, leccando, allo stomaco piatto.
La sua pelle era calda ed aveva un profumo di pulito. Il suo corpo era praticamente glabro, gli unici peli erano il cespuglio regolato che incoronava il suo pene dall’aspetto gustoso.
Il mio cazzo era duro come una verga di ferro e colava pre eiaculazione.
Raffaele guardò la mia erezione e sorrise.
“Sembra che a qualcuno piaccia.”
Accennai col capo.
“Facciamo un 69?”
Fu la sua volta di accennare col capo.
Ci mettemmo in posizione con lui su di me, la sua testa posizionata sul mio cazzo ed il suo cazzo che penzolava sopra la mia bocca.
Ansimai quando sentii le sue calde labbra umide scivolare sulla mia cappella.
Afferrai le sue natiche sode e lisce e le tirai a me. Aprii la bocca e mi lamentai leggermente quando sentii il suo pene scivolarvi dentro.
Ci succhiammo il cazzo, gli unici rumori che si sentivano erano i nostri lamenti e quelli del nostro succhiare.
Le labbra di Raffaele sul mio cazzo duro mi stavano facendo impazzire.
Lui di tanto in tanto smetteva di succhiarmi per portare la sua attenzione al grosso sacco pendente.
“Bello!” Disse dopo averlo succhiato
Io ero in paradiso col suo uccello che scivolava dentro e fuori della mia bocca.
Lui spingeva quando la mia testa saliva.
Presto sentii quel formicolio familiare nelle mie palle e capii che stavo per eiaculare. “Ehi, fermati o vengo!”
Lui sorrise e divorò il mio cazzo facendomi lamentare.
“Uh! F... ffer… mati…” Balbettai.
Lui scosse la testa e continuò a succhiare.
Mi rassegnai e mi abbandonai a lui.
Se il ragazzo voleva la mia sborra, chi ero io per oppormi.
Sentii il suo pene diventare più duro e capii che anche lui stava arrivando.
Feci scivolare due dita tra le sue natiche morbide e penetrai il suo bel buco.
Lui si lamentò intorno al mio uccello.
Cominciai a scopargli il culo con le dita, lo sentii tendersi.
“Oh cazzo!” Si lamentò: “Mi farai venire!”
Io succhiai più forte mentre le mie dita si muovevano con la velocità di un lampo dentro e fuori del suo culo.
Sentii il suo cazzo contorcersi mentre fiotto dopo fiotto di gustosa sborra calda, dolce fluiva dal suo attrezzo e giù nella mia gola.
“Uuuugggghhhh!” Grugnì.
Cominciò a masturbarmi mentre succhiava.
Non potevo resistere più a lungo. Mi lasciai andare e sentii il mio uccello esplodere nella sua bocca.
“Aaarrrggg!” Ringhiai mentre il mio pene lo alimentava col mio seme caldo.
Restammo così sdraiati ansimanti e sorridenti.
“Merda!”
Esclamò Raffaele girandosi per sdraiarsi accanto a me.
“È stato stupendo!”
Io sorrisi maliziosamente.
“E non è ancora finita, ragazzo!”
Lui sorrise e si alzò.
Ebbi una prospettiva perfetta del suo sodo culo rotondo e liscio.
Non vedevo l’ora di assaggiarlo e conficcare la mia verga dura profondamente tra quelle belle natiche!
Si avviò verso la camera da letto, io lo guardai, avevo bisogno di un po’ di tempo per riguadagnare le forze.
Non ero giovane come lui, ma ci sarebbe stato tutto il tempo per permettermi di assaggiare ancora la sua dolce crema!

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