2.0 Daniel e la prima mano femminile

Scritto da , il 2020-07-03, genere prime esperienze

Daniel a quel tempo aveva 17 anni, era periodo estivo e il ragazzo passava le sue giornate fra mare e il suo gruppo ristretto di amici.
Una sera i genitori di Emanuela, una sua amica, avevano organizzato un barbecue in famiglia permettendo alla figlia di invitare due o tre amici: Emanuela scelse Daniel, Giacomo e Michela.

Quest'ultima era la migliore amica di Emanuela, una ragazza bassina, rossa di capelli e dagli occhi castani, ed era stata in passato la prima e unica ragazza di Daniel, sebbene la loro relazione era durata veramente poco.

Daniel non conosceva bene Giacomo, non era nel suo gruppo di amici ristretti ma sapeva che invece aveva un rapporto di amicizia stretto con la padrona di casa, era un ragazzo alto e con un fisico discreto, sembrava uno che con le ragazze ci sapeva fare.


Emanuela era molto carina, un anno più piccola di Daniel, capelli ricci e castani, un seno non troppo grande ma che probabilmente si sarebbe sviluppato nei successivi anni e un sedere perfetto.

La cena proseguì fra risate e chiacchiere.

I 4 ragazzi si abbuffarono e una volta sazi decisero di alzarsi e allontanarsi dal gruppo di amici, la casa aveva un vasto giardino nel mezzo del quale era stata posizionata una di quelle grandi piscine montabili, il gruppetto andò a sedersi proprio dietro la piscina, nascosti dalla vista degli adulti e iniziarono a parlare, fino a quando il discorso non prese una piega particolare.

Emanuela: "Voi ragazzi siete fidanzati?"

Danie: "N..No."

Giacomo: "Attualmente no, ma risolverò nei prossimi giorni."

Emanuela: "C'è qualcuna che ti piace Già?"

G: "No, il mio radar non ha ancora puntato nessuna, perché lo chiedi? Ti interesso?"

E: "Tu? No, però qualcosa che mi interessa di te, o meglio di voi c'è"

G: "Beh, cosa?"

E: "Mmmh, prima vorrei parlare con la mia amica un momento, voglio capire se sarebbe d'accordo a quello che stò per chiedervi."

G: "Beh parlate, ma non metteteci troppo che non mi piace stare sulle spine."

Le ragazze si allontanarono di qualche metro e si misero a sussurrare fra di loro.

Giacomo si rivolse a Daniel:

G: "Se vogliono scopare io vado con Michela, Ema la vedo tutti i giorni e non sarei a mio agio a dargli una botta e via."

Daniel: "Sc..Scopare?"

G: "Beh probabile, Ema faceva troppe allusioni durante la cena"

Daniel ovviamente da imbranato qual'era non si era accorto di nulla.

Le ragazze tornarono.

E: "Eccoci! Allora, vedete, io e ora anche Michela siamo curiose di vedere com'è lo sperma di un ragazzo."

G: "Beh e volete vedere il nostro?"

E: "Sì, potreste segarvi e chiamarci quando avete finito, ci levereste una bella curiosità."

G: "A questo punto perché non restate a guardare, sarà sicuramente più istruttivo."

Le due amiche si guardarono.

Michela: "E se arriva qualcuno? Chi fa da palo?"

G: "Avremo presto due bei pali proprio qui."

E: "Non fare l'idiota Già"

G: "Andiamo a casa mia, i miei non ci sono, possiamo metterci nel patio, è coperto e mia nonna non esce mai, ed è sorda."

Le ragazze acconsentirono, il gruppo lasciò la festicciola casalinga dopo aver salutato i parenti di Emanuela dicendo che volevano farsi un giro.

Casa di Giacomo non era distante e come aveva detto il patio era lontano da occhi indiscreti.

Giacomo: "NONNA! NONNA! Vedete, non ci sente, andiamo"

I due ragazzi si sistemarono su un largo divanetto di vimini con grossi cuscini e le ragazze su una panca lì vicina.

Gli amici iniziarono a guardarsi a vicenda perplessi, ovviamente Daniel attendeva che Già facesse la prima mossa.

Emanuela: "Che cosa stiamo aspettando?"

Giacomo: "Beh credo serva ad entrambi qualche stimolo per farcelo venire duro, altrimenti non ci possiamo segare."

In realtà Daniel lo aveva già quasi duro ma forse aveva inteso dove voleva arrivare Giacomo e lo lasciò fare supportandolo con il suo solito silenzio, aiutato dal misto di ansia ed eccitazione che provava.

Michela: "Prendete un porno sul cellulare, fate così in genere no?"

Giacomo: "In genere sì, ma noi vi stiamo facendo un favore, potreste ricambiare, toglietevi maglietta e reggiseno."

Le ragazze si guardarono, Ema era seduta di fronte a Daniel e Michela di fronte a Giacomo.

E: "E va bene, se proprio non riuscite senza!"

Senza esitare più si sfilò la maglietta, poi diede le spalle a Daniel e gli chiese se gli poteva slacciare il reggiseno.

Il ragazzo tremante eseguì.

E: "Bene ora tocca a voi, via pantaloni e mutande"

I ragazzi presto si denudarono, entrambi avevano i cazzi già eretti e pronti.

Giacomo: "Visto che ci siamo, che ne dite se vi insegnamo a fare una sega, guidandovi passo passo? "

Michela: "Volete che vi seghiamo noi insomma?"

Emanuela: "Siamo qui, ci fidiamo di voi e se promettete che non lo raccontate a nessuno si può fare."

Giacomo: "Giuro sul mio cazzo, che non possa più indurirsi se lo racconto a qualcuno."

Emanuela: "Bene, Dan di te ci fidiamo, non serve che ti lanci in qualche giuramento del cazzo come il suo"

G: "Volevi forse fare una battuta? "

Daniel aveva una buona reputazione quando si trattava di mantenere i segreti, per questo Emanuela gli voleva bene e per questo lo aveva coinvolto in quell'esperienza.


I ragazzi si tolsero i pantaloni, Emanuela si avvicinò a Daniel e Michela a Giacomo e iniziano a prendere in mano quei membri eretti tastandone la consistenza.


G: "Allora, facciamo che guido io, che Daniel non sembra in grado di spiegare nulla attualmente."

Seguendo le spiegazioni di Giacomo Emanuela iniziò ad afferrare il cazzo di Daniel e a scappellarlo completamente.

G: "Ci vuole un poco di saliva quando non si ha il lubrificante"

Emanuela un poco schifata da quella richiesta ma non intenzionata a mollare iniziò rilasciare un poco di saliva sulla mano per poi spalmarla sul cazzo dell'amico.

Le ragazze dopodiché iniziarono a riprodurre il movimento che Già gli aveva mostrato, andando su e giù con la mano.

Giacomo: "Prima piano e poi dovete gradualmente aumentare la velocità, sì brava così Michela, se magari vuoi provare un pompino sarei felice di farti da cavia."

Michela: "Non ti allargare."

Emanuela: "Daniel come vado? Ti piace?"

Daniel: "Sei perfetta, continua ti prego!"

La sega continuò per alcuni minuti, contro ogni pronostico Daniel non venne subito ma resistette un minimo, il ragazzo aveva autocontrollo dopo tutto e voleva che quel momento non finisse mai.
Ma alla fine, si dovette arrendere al piacere.

Daniel: "Stò...stò venendo! Spostati!"

Emanuela si spostò e lasciò al ragazzo gli ultimi colpi di mano mentre osservava lo sperma uscire a spruzzi da quel cazzo.

Il seme del ragazzo si era depositato sul pavimento, Emanuela si avvicinò per osservarlo, con due dita ne tastò la consistenza, gli faceva un poco schifo ma allo stesso tempo la attirava, poi prese un fazzoletto e si ripulì e ne passò anche uno a Daniel per fare altrettanto.

Daniel: "Sei stata fantastica, grazie, scusami per non aver contribuito un granché."

Emanuela: "Tranquillo, è stato più di quanto mi ero messa in mente."

Con un sorriso Emanuela si avvicinò a Daniel che si stava rimettendo mutande e pantaloni e gli diede un bacio sulla guancia e gli sussurrò all'orecchio: "Sono felice di averlo fatto a te e non a lui"

I due lanciarono un'occhiata a Michela e Giacomo, anche lì erano arrivati al dunque ma Già non era stato così premuroso da avvisare ed ora la mano di Michela era fradicia e lei inveiva schifata.

Emanuela, sempre sussurrando disse a Daniel:

"Domani sera non ci sono i miei, se vieni a casa mia magari possiamo provare altro, anche per te è tutta roba nuova mi sembra."

Daniel: "Sì...ci sarò!"

Questo racconto di è stato letto 8 0 1 3 volte

Segnala abuso in questo racconto erotico

commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.