La vacanza - Parte 1

Scritto da , il 2020-05-18, genere etero

La vacanza

Non tutti gli anni si può andare in vacanza come si vuole e quell’anno in particolare, a causa di diversi problemi lavorativi dei miei genitori, aveva fatto si che loro non potessero muoversi dall’azienda.
Mi proposero di andare a passare tre settimane dalle mie cugini, che abitavano in collina. Anche se a malincuore perché avrei sperato in una vacanza con i miei amici ma ben capendo che non era economicamente il caso, accettai.
La settimana dopo quindi mi presentai a casa di mia zia. C’erano ad attendermi le mie cugine chiara, Anna e Lucia.
"ciao ragazze"
"Ciao luca, come stai"
"bene, voi?"
"ma guarda, ma sei in formissima", esclamò Chiara, "hai fatto palestra?"
"si un pò" confermai abbassando leggermente lo sguardo
"Dai vieni a prendere qualcosa e metti giù il borsone", disse Lucia
"La zia? la vorrei salutare"
"la mamma non c'e', e' andata da dei parenti e starà via per tutto il periodo"
"ah, ma la mamma aveva detto che dovevamo stare insieme" dissi, come se fossi preoccupato di questa variazione inaspettata
"Ti dispiace? hai paura a rimanere con noi?" chiese sorniona Anna
"nono, figurati, mi dispiace solo di non averla vista"
"dai bando alle ciance, vieni" disse Anna, prendendomi per il braccio e accompagnandomi nella mia stanza
"abbiamo preparato tutto, fuori abbiamo anche montato la piscina, messi gli sdraio, preparato le bibite... insomma quasi un villaggio vacanze" esclamò contenta
"ahah, perfetto" risposi sorridendo
"poi oggi pomeriggio quando rinfresca un pò di portiamo a fare un giro nel bosco qui vicino, ma sul tardi che altrimenti credimi la dentro non si respira"
"ok bello, sono curioso di vederlo"
"ora preparati e mettiti in costume che andiamo in giardino dai"
"Ok"
Rimasi solo in stanza, mi affacciai alla finestra e il panorama era veramente splendido.
La casa era isolata, l'abitazione più vicina sarà stata a 5 km. La loro era una specie di fattoria alpina. Caprette, mucche, oche... tanta natura e pure il ruscello vicino a casa, praticamente un paradiso in terra.
Mi cambiai velocemente, misi i miei boxer e una canotta e andai giù.
Le tre cugine erano già stese sul lettino a prendere il sole. Mamma mia che pezzo di fighe che erano.
Si stavano spalmando la crema solare ed era uno spettacolo per gli occhi.
"Dai luca vieni qui che ti spalmo la crema sulla schiena, togliti la maglietta su"
un po' imbarazzato mi tolsi la maglietta e Lucia, sedendosi dietro di me, cominciò a spalmare la crema solare.
"guarda qui che schiena... bei muscoletti davvero ihihih" ridacchiò Lucia
"g-grazie" risposi arrossendo.
“Dai ora sdraiati che te spalmo anche sul petto”
“Posso fare da solo eh?” Risposi
“Dai dai su così vedo anche gli addominali” sorrise Lucia
Credo che divenni rosso peperone, ma mi sdraiai e la lasciai fare
“Infatti ecco qua dei fantastici addominali, complimenti”
La mano di Lucia spalmava lentamente la crema solare sul petto e sugli addominali e più volte andò a lambire il costume da bagno. Se avesse esagerato i boxer avrebbero tradito l’erezione a cui stavo per andare incontro. Fortunatamente si fermo prima.
“Voila ecco fatto! Tutto cremato!” Rise
Dentro di me sospirai per lo scampato pericolo
“Grazie Lucia”
Passammo la mattinata a chiacchierare amabilmente. Mi sottoposero ad una specie di interrogatorio. Mi chiesero se avevo la ragazza, che sport facevo, che cosa avrei voluto fare nella vita... mi ritrovai a confessarmi con loro su molto aspetti.
Verso le 12:30 Chiara urlò
“Chi ha fame mi seguaaaa”
Si alzò e si diresse verso casa
Pigramente tutti la seguimmo.
In cucina era già stato preparato in precedenza una sorta di buffet con tramezzini, salatini, bibite e anche qualche alcolico.
Chiara aveva preparato una specie di cocktail veramente buono e fresco, andava giù come acqua fresca.
Probabilmente ne abusano un po’ e dopo aver pranzato sempre chiara propose di stare un po’ sul divano aspettando che passasse il momento di massima calura.
Probabilmente anche a causa della stanchezza del viaggio e del fatto che mi ero alzato alle 4 per partire, piombai in un sonno profondo quasi all’istante.

Mi risveglia dopo circa un’ora. Avevo la vista appannata e distinguevo le tre cugine che si muovevano attorno a me. Mi sentivo strano, scomodo.
Ripresa coscienza mi accorsi che ero legato.
Avevo le mani legate dietro la schiena e anche le caviglie. A peggiorare la situazione avevo qualcosa legato alle ginocchia che mi impediva di chiuderle, una specie di bastone... ED ERO COMPLETAMENTE NUDO!
“Cosa cazzo succede?!!?!”
“Oila è tornato fra noi, buongiornissimo” rise Chiara
“Perché sono legato perché sono nudo? Cos’ho intorno al collo?”
“Oh quello, è un collare elettrico, lo abbiamo usato per addestrare il cane... vedessi ora come è ubbidiente”
“Dai finitela di scherzare!”
“e chi scherza” disse con tono risoluto Chiara e un secondo dopo premette il pulsante del telecomando che aveva in mano
una scarica elettrica partì dal collare che luca aveva al collo. Un forte dolore, la sensazione che il cervello vibrasse
“aaaaaaahaiiiia”
“capito che non scherziamo?”
“brutta stronza smettila”
“Cosa hai detto?” chiese infuriata Chiara e premette di nuovo il telecomando, tenendolo premuto più a lungo
“aahahahahaaa bastaaa”
“D’ora in avanti ti rivolgerai a noi chiamandoci padrone capito?”
“ma siete proprio delle deficienti cazzo”
altra scossa questa volta lunga 15 secondi
Luca ne usci a momenti svenuto
“HAI CAPITO ORA?” chiese in modo lucido e cattivo Chiara
“…. si”
“SI COSA?”
“…si… padrona” disse con un filo di voce Luca, stremato dal dolore
“oh bene, adesso ci capiamo” Chiara accennò ad un sadico sorrisetto.
“Ora vediamo cosa abbiamo qui, dai Anna, fai il tuo dovere”
Anna allungò le mani sul cazzo di luca e prese a segarlo.
“cosa fai anna, per favore… smettila” implorò Luca
“eh no, dobbiamo capire se ci divertiremo o no con te” ridacchio Anna, continuando a segarlo.
Mentre con la mano destra procedeva un estenuante maneggio, con la sinistra tastava i testicoli di luca e ogni tanto si allungava per raggiungere il suo ano per stuzzicarlo con un dito.
Luca suo malgrado godeva
“ah il maialino gode eh?” rise Lucia
non ci volle molto ad Anna per farlo sborrare
1,2,3,4 fiotti partirono dal cazzo di Luca.
Anna raccolse due gocce con un dito e se le porto alla bocca.
“ragazze abbiamo un problema” esclamo Anna
“cosa?” chiese Lucia
“e’ amara” affermò risoluta Anna
“dovremo farla diventare più dolce allora” affermò Chiara e si diresse in cucina
Luca stava ancora ansimando e i fiotti di sborra, che lo avevano colpito sulla pancia e sul petto, stavano colando su di lui
“Foto” urlò Lucia e preso il suo iPhone scattò la foto di Luca sporco della sua sborra con Anna che faceva il segno di vittoria
“no vi prego”, implorò Luca
“zitto!” urlo Chiara tornando dalla cucina con un bottiglione pieno di un liquido giallastro
“cos’e’ quello?” chiese preoccupato Luca
“non ti preoccupare, e’ succo d’ananas, sembra che riesca a far addolcire la sborra quindi da adesso in poi berrai solo questo” disse risoluta Chiara
Chiara ne versò un grosso bicchiere e lo appoggiò sulle labbra di luca “Bevi stronzo” ordinò “o aziono il telecomando”
Luca impaurito apri la bocca e cominciò a mandar giù il succo d’ananas
“Perche’ faccia effetto veramente ti dobbiamo davvero svuotare le palle, cosi’ la nuova sborra sarà più dolce. Vai lucia tocca a te”, ordinò Chiara
Lucia si avvicinò al cazzo moscio di luca
“sembra una lumachino, adesso ci penso io”
Lucia cominciò un lungo pompino. era una vera maestra dell’arte del risucchio e anche se Luca era impaurito dalla situazione cominciò ad eccitarsi di nuovo e il suo cazzo rispose ben presto agli stimoli.
Luca tornò ben presto ad ansimare sotto gli attacchi di lingua di Lucia
era veramente brava
con la lingua lavorata intorno alla cappella e a frenulo, massaggiando l’asta e i testicoli come una vera professionista
Luca era di nuovo al limite
“aaah aaaah aaaah Sborrro!!!!!”
Lucia rimase al suo posto a succhiare e ingoiare. Non si fermava, sembrava ne volesse sempre di più. Dopo l’ultimo fiotto Lucia continuava a spompinarlo come se fosse all’inizio.
Luca stava impazzendo. la sensibilità del glande era incredibile dopo la seconda sbarrata e lui si dimenava quasi in presa alle convulsioni
“Bastaaaa ti pregooo” implorò
Lucia non si fermava, anzi più implorava più succhiava con più forza
Luca allo stremo venne ancora un con ridicolo fiotto.
“aaaaaaahhhhh”
“Dai lucia ora ferma o ci sviene” disse Anna
Lucia si staccò dal suo fiero pasto
“avevi ragione, e’ amara” affermò mentre si asciugava le labbra.
Mancava all’appello solo Chiara, che si avvicinò lentamente a Luca che la guardava impietrito e ansimante
“Ora tocca a me”
“non ce la faccio, giuro”
“oh vedrai che ce la farai… fidati di me” sogghignò Chiara

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