7 minuti in paradiso

di
genere
etero

Una delle tradizioni estive più inossidabili nel mondo è la spiaggiata con gli amici, valida dai 16 anni a quando ti reggi ancora in piedi.
Falò o non falò, grigliata o non grigliata, alcol o non alcol le sere estive spesso le passiamo in riva al mare tra bagni e giochi di gruppo. tra i quali spicca obbligo o verità.
Tra scherzi e lazzi, baci e palpate sono all'ordine del giorno. Finchè a C una delle aggiunte più recenti del gruppo non venne in mente di inserire anche la variante 7 minuti in paradiso. Per chi non li conoscesse consiste nell'appartarsi per circa 7 minuti con un'altra persona, il che non premette necessariamente attività sessuali ma quasi sicuramente finisce così. Va detto che C è sempre alla ricerca di piaceri carnali, rapidi o prolungati che siano e questa è stata un'occasione come un'altra per procurarseli. la mia store erò non riguarda C...non stavolta.
K è la nostra protagonista, una ragazza dell'est europa, non appariscente ma carina. capelli biondi alle spalle con frangia, un corpo formoso con un bel seno prosperoso e belle gambe e, dolcissima e simpaticissima. da subito io e K abbiamo instaurato un rapporto di amicizia e confidenza e molta simpatia reciproca, forse un pelo di attrazione.
Una sera come le altre al mare, in uno dei nostri raduni cominciammo nuovamente a giocare a obbligo o verità. C cominciò a far girare il gioco surriscaldando la serata come solo lei sapeva fare e già qualche bacio, più o meno casto, si era visto e presto i primi "7 minuti" (prolungati in alcuni casi) cominciarono a essere distribuiti. uno degli altri amici a un certo punto "obbligò" me e K a darci un bacio, un obbligo piacevole e mi diressi velocemente a baciare la mia amica. rimasi sorpreso quando K mi mise in bocca la sua lingua morbida e dolce al sapore di liquore al cioccolato. non mi immaginavo una passionalità così accesa dato il movimento esperto che faceva con la lingua e la coa mi prese davvero in contropiede. Passò un po' di tempo e arrivò di nuovo il nostro turno. C ordinò i 7 minuti in paradiso a me e K. ci alzammo e ci dirigemmo verso le cabine dello stabilimento balneare. girato l'angolo K allungò una mano in cerca della mia la trovò e la strinse tirandomi a se dolcemente. non mi feci pregare e la seguii. trovammo un angolo appartato dietro un muretto e ci sedemmo a terra, subito cominciammo a baciarci avidamente, sembrava che un po' l'aria calda della notte estiva e tutta la situazione avesse abbattuto un leggero muro che ci separava dal passare dall'amicizia al sesso. K perse i freni inibitori e mentre passava la lingua sul mio collo e sul petto scese con la mano nel costume, trovando il membro eretto che cominciò a segare con passione. azzardai ad accarezzarle le cosce risalendo ma lei prese la mia mano e se la mise direttamente sulla fichetta, che già da fuori il costume (intero aimè) era rovente. scostai il tessuto elasticizzato e cominciai a toccarla trovando le grandi labbra, rasate di fresco, già aperte e umide. cominciai a scavare col medio cercando l'apertura mentre l'indice si concentrava sul clitoride, sorprendentemente grande. il lavoro di dita le piacque e i suoi ansimi di godimento mi riempivano la testa. non contento, scesi con la lingua verso il petto e, capendo dove volevo andare a parare, K estrasse uno dei suoi seni formosi accompagnandomi con la mani. chiusi le labbra su uno dei capezzoli chiari e piccoli e succhiai, facendo accelerare i mugolii. lo scadere dal tempo e i richiami degli altri ci impedirono di scopare li e subito ma l'infoiamento non ci passò neanche con bagni al mare, birre e gioco. eravamo troppo eccitati, ogni volta che avevamo occasione ci cercavamo con gli sguardi e il cazzo non accennava a sgonfiarsi. credo che C se ne sia accorta dato che insisteva a farci baciare.
La notte passò rapidamente ma la nostra attrazione reciproca no. al momento di tornare a casa K salì in macchina con me e subito ci assaltammo. non riuscivamo quasi a staccarci dalla voglia che avevamo. il viaggio di ritorno fu allietato da una sega, lenta e costante e dalla lingua di K sul collo. avrei gradito anche un pompino ma ero troppo stanco per rischiare al volante. arrivati a casa non perdemmo tempo e andammo a letto. ci spogliammo rapidamente a vicenda e io mi misi in ginocchio scendendo con la lingua su quel corpo liscio e caldo, salato per l'acqua di mare. superai un piccolo cespuglio che la ragazza aveva lasciato sulla fichetta e allungai la lingua cercando il clitoride e la vagina. Aveva un sapore mielato e un buon profumo tipo vaniglia. Il mio piacere si dovette far sentire visto che mi schiacciò la testa contro di lei mentre bevevo avido i suoi umori. ero troppo infoiato e alzai una mano puntando al suo sfintere e alla fica. indice e medio si lubrificarono di saliva e succo di donna e si fecero largo detro di lei, uno per buco. sobbalzò quando il medio vinse la resistenza del suo sfintere. tentò di divincolarsi ma la tenevo con una mano sul culo e dopo un po' si rilassò lasciandosi lavorare di mano e di lingua e gemendo sempre più fote di piacere. Percepii il suo orgasmo dall'accelerazione dei suoi ansimi, dalle sue cosce tremanti e dal gusto dei suoi umori in bocca.
Ora era il mio turno di godere però. Aveva desiderato succhiarmelo per tutta la notte ora poteva averlo. mi sdraiai e lei si dedicò con passione al mio uccello che cominciava a farmi male da quanto era eccitato. le sorprese non erano finite. la faccia dolce di K mi aveva fuorviato e si rivelò una vera esperta della fellatio. muoveva la lingua sulla parte inferiore del cazzo con lappate lente e concentrate dalla cappella alle palle, si soffermava sulla punta giocandoci con la lingua, sorridendomi mentre si dedicava al suo giocattolo. Dopo un po'avvolse il cazzo con le labbra e cominciò a succhiare. Rischiavo seriamente di venirle in bocca ed era troppo presto. la presi per la testa fermandola dal suo meraviglioso lavoro di bocca e l'attirai a me baciandola di nuovo. capì al volo, prese il cazzo e senza perdere tempo ci salì sopra di forza impalandosi su di esso, si puntellò sul mio petto e cominciò a scoparmi strofinando col bacino sul mio per solleticare il clitoride. era molto morbida e calda e le sue tette sode mi si agitavano sul viso, quando potevo allungavo la lingua per poterle leccare con comodo. la tenevo per il culo sodo e tondo per darle il ritmo e spingermi ancora più dentro di lei. il secondo orgasmo fu ancora più violento, strappandole un urlo di piacere gutturale, le sue gambe si contrassero e tremarono convulsamente mentre si accasciava su di me. io però non avevo finito. la feci sdraiare sulla schiena senza uscire da le. le presi le gambe sulle spalle e le bloccai i polsi cominciando a pomparla con forza crescente, non ne potevo più e volevo venire assolutamente. K non si era ancora ripresa dal precedente orgasmo e tentò di divincolarsi ma la tenevo saldamente. stralunò gli occhi mentre mi spingevo dentro di lei. Quando raggiunse il terzo orgasmo gli spasmi si fecero più violenti, rovesciò gli occhi e grugnì di piacere, mentre graffiava il dorso delle mie mani che la inchiodavano al materasso. finalmente mi arresi e venni segandomi su di lei con un lungo getto di sperma bianco che le arrivò al collo, inondandole le tette e il ventre.
K era stanca e provata dal sesso e io con lei. lentamente mi alzai presi una spugna e la ripulii delicatamente. Concludemmo la nottata sdraiandoci accanto abbracciati e sorridenti. del resto la nostra amicizia aveva raggiunto un nuovo livello.
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scritto il
2020-04-25
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