Enemy

Scritto da , il 2020-04-17, genere trio

Ancora una volta mi ritrovo in una situazione quasi irreale. Eppure l’ho proposto io, ma non ricordo né quando, né come.
Mi ritrovo sdraiato sulla schiena a bordo del tavolo, lei è sopra di me, dietro ha un’altro uomo, non so chi sia. Dalla mia posizione non riesco a vederlo bene, ma dalla stazza capisco che dev’essere proprio un bel torello. Lui le sta tenendo le mani dietro la schiena, e la spinge forte contro di me, mentre il suo cazzo le sta letteralmente sfondando il culo. Le grida di lei mi mettono quasi paura, ma gli umori che mi colano lungo il cazzo e sul basso ventre mi fanno capire che la situazione le piace, e parecchio. Per come sono sdraiato non riesco molto a muovermi, e non riesco ad avere una grande stimolazione, tuttavia sto godendo come se la stessi scopando io. La totale attenzione dei suoi baci mi fa credere di essere solo noi due nella stanza, questo rafforza la mia percezione. Sento il piacere crescermi nel petto e nella testa più che nei genitali, sto godendo di lei e per lei. Le afferrò il culo con tutta la mia forza e lo tiro per allargarlo il più possibile. La cadenza dei colpi del tipo è spaventosa, ma ancora più spaventosa è la forza che porta ogni colpo. Il tavolo sotto di noi traballa, come se ci fosse un terremoto. Sento il corpo di lei contorcersi, sento le sue urla di piacere misto dolore, le stesse emozioni le ritrovo anche sul suo viso. Capisco che l’uomo è arrivato al capolinea; il suo movimento si fa più macchinoso, più scattoso. Se possibile gli ultimi colpi vengo sferrati con ancora più forza. Quando le viene nel culo emette dei suoni profondi, innaturali. Oltre a scopare come un animale, fa pure dei versi da animale. Dopo qualche secondo si sfila, si solleva i pantaloni, e come era arrivato, dal nulla e senza dire una parola, se ne va. Ora siamo davvero soli, anche fisicamente. Lei si alza, un rivolo di sostanza trasparente tiene ancora uniti i nostri genitali. Ora è in piedi davanti a me, vedo una goccia di sperma colarle dal culo e infrangersi sul pavimento. Lei la osserva con malizia, poi fissa lo stesso sguardo malizioso su di me. Sembra quasi chiedermi di sfondarle di nuovo il culo, come se fossi stato io a scoparla fino ad ora. Mi alzo e la afferrò per i fianchi, la giro e la piego sul tavolo. Il suo buco del culo è ancora dilatato per via del precedente ospite, e della sborra le sta colando verso la fica. Per un momento provo un lieve disgusto, ma la sensualità con cui si posa le mani sulle chiappe è un invito a cui non posso resistere. Mi ritrovo così ad essere realmente l’unico protagonista, anche se mi sembrava di esserlo sempre stato. I miei colpi non hanno lo stesso ritmo disumano dell’altro uomo, tuttavia la forza si avvicina. La prendo per i capelli, l’altra mano invece é impegnata in un massaggio frenetico al clitoride. Tra i gemiti le vengo nel culo. La faccio inginocchiare, voglio che mi pulisca il cazzo dallo sperma, mio e dell’altro tizio. Mentre lo fa, mi fissa negli occhi. Sono strabiliato dall’eleganza, tipica del genere femminile, che riesce a mantenere e di cui è sempre avvolta, anche in una situazione così paradossale. Quello sguardo mi penetra nella testa, mi sta letteralmente fottendo il cervello. Mentre sono imbambolato si alza e mi bacia, sento la sua lingua. Che situazione assurda, ma mi piace.

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