Il coinquilino 3

Scritto da , il 2020-04-11, genere gay

Dopo quella esperienza diventai di fatto il loro scopamico. Mi alternavo tra Marco il mio coinquilino e Gianni il suo amico.
Alle volte scopavamo insieme. Tutti erano soddisfatti in ogni senso, loro mi avevano a disposizione, io mi godevo quei due cazzi senza dover andare in giro a conoscere gente. Avevo preso a depilarmi, quindi avevo proprio un culetto pulito e sempre pronto. In più loro erano molto protettivi nei miei confronti così se avevo bisogno di qualcosa bastava che chiedessi. Era un patto non scritto: loro si occupavano di me, io dei loro cazzi. Tutto il resto del tempo potevo concentrarmi sullo studio.
Una sera si presentarono a casa con un loro amico di colore: era uno studente arrivato dal Camerun, si chiamava André, era alto 1,90 abbastanza magro. Faccia simpatica e sorridente.
Dopo le presentazioni e due chiacchiere si alzó e senza dire altro si aprì i pantaloni e tiró fuori il cazzo: era enorme già da mollo, nero, venoso, circonciso quindi mostrava già la cappella. Da mollo era già più grande del cazzo più grande degli altri due.
Mi venne da ridere.
"dai, toccalo, gli abbiamo detto che si sarebbe divertito con te."
Lo presi in mano e lo segai un poco, diventó duro, un palo di circa 30 centimetri così grosso che la mano non si chiudeva.
"e allora?"
"allora cosa?"
"succhiaglielo."
"ma state scherzando? Non mi entrerà neanche in bocca..." preso però dalla curiosità cominciai a leccargli la cappella, divenne lucida, vedevo le vene enormi sull'asta... Spalancai la bocca e riuscii a prenderla, succhiai praticamente solo quella, non c'era modo di far entrare molto di più.
I due amici mi spogliarono e questo André allungó una mano per toccarmi il culo.
In Italiano mi disse "tu non ha peli, bel culo, come quello di donna". Si spinse un po' più avanti e mi infilò un dito.
Intervennero gli altri due "dai su girati che ora ti spacca" "no no oh ragazzi non scherziamo, come pensate che possa fare, ha un palo della luce..."
Mi alzai e tentai di allontanarmi, ma mi bloccarono e mi fecero girare, steso sul divano. Opposi resistenza ma non troppa
"va bene vi faccio vedere che non entra."
Mi spalmarono il lubrificante nel culo poi con le dita entrarono dentro.
Restai con una gamba sul divano e una giù così ero proprio con le chiappe aperte.
Si mise dietro di me puntando la cappella sul buco. Sentii una pressione enorme. Provai a dilatarlo e a rilassarmi ma non entrava.
"dai ragazzi avete visto, non ce la posso fare..."
"no no aspetta riproviamo"
Altri tentativi di spinta senza troppo successo.
Riprovarono a masturbarmi con le dita, infilandone quattro. Poi André fu di nuovo dietro di me.
Stavolta sentii il buco che si stava aprendo, sentivo quella massa enorme che si stava per fare largo, provai a dimenarmi ma senza che me ne rendessi conto mi avevano bloccato. La cappella entrò dentro tutta, urlai di dolore. Mi misi a piangere. Restó fermo là così dandomi il tempo di adattarmi e respirare.
André mi disse "tranquillo prima male poi piace". Mi calmai, accettai di essere riempito così, spinse dentro ancora il cazzo molto piano, lo sfilava di qualche centimetro poi lo affondava di più. Mi sentivo invaso, mi stava risalendo l'intestino. Si mise a pompare avanti e indietro, il dolore non era scomparso ma ora che i miei muscoli avevano ceduto subentrava il piacere di essere riempito così. Mi lasciai andare, mi sbatteva come una bambola senza alcun ritegno. Non so quanto andò avanti, so che ebbi un orgasmo e che sborrai abbondantemente sul divano e continuó ugualmente. Oltre a essere così dotato aveva anche una durata mai provata.
Si sfilò del tutto, il mio buco restò spalancato poi prese a rinchiudersi piano con degli spasmi muscolari.
Sentii due mani sollevarmi per farmi mettere seduto. Poi mi sbattè in bocca il cazzo. Non era venuto nonostante la scopata selvaggia e voleva finire nella mia bocca.
Succhiai per quanto potevo mentre si segava l'asta e infine venne. Mi riempì la bocca con diversi schizzi abbondanti, ingoiai il possibile, il resto coló fuori.
Ero sfinito e avevo paura che volessero continuare ma se ne accorsero e mi lasciarono andare.
Andai a fare una doccia, controllai lo stato del mio buco, non avevo sangue ma i muscoli erano ancora dilatati.
Per qualche giorno chiesi ai due di non scoparmi, li soddisfai ugualmente ma solo con la bocca.

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