Opera d'Arte

D'improvviso smetti di parlare, smetti di sorridere, smetti anche di camminare, hai lo sguardo inchiodato al mio.

Inclino la testa di lato, muovo le ciglia lentamente chiedendoti a cosa pensi, perché ti sei fermato.

- Mi sei diventata necessaria... -

I tuoi occhi sono colmi di passione, sorrido a queste parole, e sorrido ricordando le tue parole di allora, quando mi dicesti che mi volevi, che desideravi ti scopassi il corpo come facevo già con la tua mente, ma temevi che non riuscissi a starti dietro, non sapendo che saresti stato tu quello che avrebbe dovuto chiedermi di fermarmi.

Hai scelto tu, sfidato la sorte chiedendomi di bruciarti tutti i sensi.
Hai scelto tu di rischiare, inconsapevole di quanto io sia capace di godere del tuo piacere come fosse il mio.
Ed è stato in quel giorno che è cambiato tutto.
Quando nuda ed in ginocchio davanti a te, ho intrecciato le mani dietro la mia schiena, usando solo la bocca per farti mio.
Ho morso piano le cosce, baciato l'interno, per poi passare alle palle, al cazzo duro.
Hai aperto di più le gambe lasciandomi entrare con il viso, così da riuscire a leccarti meglio e ovunque.
Hai sentito la lingua avanzare sul perineo e ancora più giù tra i glutei, impalpabile come una carezza spingere, per poi audacemente premere.
Dedizione assoluta a te e al tuo corpo che veniva disegnato dalla mia bocca.
Eri una tela bianca ed io, l'artista che dava vita all'opera.
Il tuo respiro mi parlava, l'erezione mi sfiorava le guance, godevo della sensazione di contrasto tra la seta della pelle e la dura consistenza della carne.
Con gli occhi dentro i tuoi, ho posato le labbra leggere sulla cappella, stuzzicando la punta con la lingua tesa ed infine la bocca si è aperta, per avvolgerti nel calore e succhiarti l'anima.

È stato in quell'esatto momento che hai sussurrato il mio nome, non potendo immaginare che in quell'istante, il mio nome si stava imprimendo dentro di te, sul tuo corpo e sul tuo cazzo, come l'artista che firma la sua opera.