La mia seconda punizione

Scritto da , il 2019-11-26, genere dominazione

Il giorno dopo mi alzai mi vestii omettendo di mettere le mutandine, nn volevo far arrabbiare il mio capo , non volevo essere licenziata e il sedere mi faceva ancora male .
Cercai di uscire prima per nn fare tardi , ma fu inutile , arrivai comunque con 10 minuti di ritardo .
Il mio capo era già in ufficio seduto alla sua scrivania , quando mi vide mi chiamo nel suo ufficio , guardò L orologio e mi disse che ero in ritardo e che sarei stata punita al termine della giornata , stavo per girarmi e andare via quando lui mi chiese se nn avevo dimenticato qualcosa . Mi disse di sollevare la gonna e fargli vedere se avevo le mutandine, sollevai la gonna e gli feci vedere che nn le avevo . Mi mandi alla mia scrivania e mi disse di lasciare la porta aperta . Andai a sedermi alla mia scrivania un minuto dopo mi chiamo con il telefono e mi disse di tenere le gambe larghe così che lui potesse godersi lo spettacolo dalla sua scrivania .
Rimasi tutta la mattina seduta con la figa in bella mostra per lui .
All ora di pranzo mi alzai e andai al bar a mangiare qualcosa , quando tornai in ufficio al mio posto mi accorsi ke il mio capo nn era solo in ufficio perciò mi sedetti faccendo attenzione a tenere le gambe ben chiuse , ma , tempo un minuto il mio capo mi chiamo al telefono e mi chiese se nn avevo capito L ordine di tenere le gambe ben aperte .
Cercai di spiegargli che così mi avrebbe visto anche il suo ospite e lui mi rispose con un perentorio se nn ti va bene cerca un altro lavoro.
Nn potevo fare altrimenti così spalancai le gambe e come immaginato anke L ospite si godete la vista per un ora , quando andò via mi salutò con un sorrisetto sulla faccia e un ci vediamo presto .
Alle cinque come sempre i colleghi andarono via , io mi fermai per ultima per avere la mia seconda punizione .
Alle cinque e dieci il capo mi chiamo nell suo ufficio entrai e stavo per chiudere la porta ma lui mi disse di lasciarla aperta .
Come il giorno prima mi fecce inginocchiare difronte a lui e mi chiese perché nn doveva licenziarmi visto che ero di nuovo in ritardo , chiesi perdono e dissi che avrei fatto di tutto per nn essere licenziata .
Come la sera prima mi fece alzare mi face appoggiare alla scrivania e mi disse di alzarmi la gonna e contare le sculacciate.
Questa volte furono meno dieci moltiplicate per due perché era la seconda volta che tardavo .
Si come erano meno parti subito deciso e con forza , mi bruciava ancora dal giorno prima ma ingoiai e continuai a contare .
Finite le sculacciate mi disse di rimanere lì ferma ancora qualche minuto, solo dopo capii il perché , L uomo delle pulizie si stava godendo lo spettacolo .
Mi fecce alzare e mi disse che ora in avanti sarei andata sempre in ufficio senza mutandine.
Tornai a casa umiliata e triste , mi aspettava di nuovo una litigata perché ero in ritardo , così fu infatti.
In più il mio compagno voleva fare sesso ma io avevo il culo rosso come un peperone come glielo avrei spiegato .
Nn ci fu verso alla fine dovetti cedere e lui vide le mie chiappe viola , mi chiese spiegazioni e io gli raccontai del mio capo è delle sculacciate per tenermi il lavoro.
Invece di arrabbiarsi si eccito da matti , mi disse che il mio capo aveva ragione e che meritavo di essere punita così mi fecce alzare la gonna guardò bene il mio culo rosso e inizio anke lui a sculacciarmi , mi fecce raccontare di come mi faceva inginocchiare e supplicare e di come fossi dovuta andare in ufficio senza mutandine , era sempre più eccitato al pensiero che il mio capo mi umiliava , mi sbatte sul tavolo a novanta gradi mi apri le gambe con forza e comincio a penetrarmi colpendomi con forza sul culo e inveendo nei peggiori dei modi , mi dava della cagna in calore e mi diceva ke meritavo di essere punita . Quando fu contento mi fecce inginocchiare e mi sboro sulla faccia imbratandomi ovunque .
Poi andò a dormire dicendomi che domani dovevo raccontargli come mi aveva punita il mio capo .

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