Gioco di sguardi col mio consuocero

Scritto da , il 2019-10-15, genere tradimenti

Di vista ci conosciamo da sempre in quanto la nostra è una piccola cittadina siciliana. Da 4 anni, da quando i nostri figli hanno ufficializzato il loro fidanzamento, ci frequentiamo normalmente con inviti e contro inviti. Ad agosto i ragazzi si sono sposati e in questo periodo, per ovvi motivi, ci siamo frequentati ancora più assiduamente. Loro sono Pino e Margherita, noi Salvatore e Mirella. Siamo tutti coetanei cinquantenni. Era da un anno circa che notavo strani atteggiamenti nei miei confronti da parte di Pino. Inizialmente sguardi sfuggenti e poi, via via, sempre più insistenti sui miei attributi femminili e poi a cercare il mio sguardo. Per me era sempre più imbarazzante e lui non badava nemmeno al fatto che sia mio marito che sua moglie o i nostri figli se ne potessero accorgere. Anzi, per fargli capire che il suo gioco non mi piaceva e non era il caso, iniziai a fissarlo ogni qualvolta notavo i suoi sguardi sulle mie tette, sul mio culo o fra le mie cosce. La faccenda si complicò. Forse perchè lui li considerò come un segno di complicità. In effetti lo era in quanto, ad un certo punto, forse senza nemmeno rendermene conto, incominciai ad apprezzare le sue sbirciatine fra le cosce senza far niente per ricompormi e ci fissavamo intensamente. Il tutto in un gioco alquanto libidinoso. Mi piaceva che mi ammirava e magari mi desiderava. Non poteva essere diversamente per una 53enne come me sapere di sentirsi desiderata ed essere oggetto di fantasie. Fra l'altro la differenza tra me e Margherita è evidente: lei, nonostante abbia un anno meno di me, è leggermente grassa, è una donna che non ha una cura particolare per la sua persona e non sa essere attraente e, tanto meno provocante. Al contrario di me che sono una femmina che ci tiene. Non sono una modella ma alla mia età sono ancora una bella femmina desiderabile. Non avevo mai tradito mio marito nonostante avessi dei corteggiatori, sia in ufficio che nell'ambito delle nostre amicizie. Sono una bella castana ancora carina e simpatica; una bella quarta di seno con due capezzzoli che al minimo cenno di eccitamento diventano due chiodi; poco poco di pancetta, ma se considero le tre gravidanze e il fatto che non ho mai frequentato palestre, abbastanza giustificabile e accettabile; fianchi rotondi e ben proporzionati alla mia vita e al mio culo alto e sodo; Un bel paio di cosce che a volte, io stessa, mi chiedo come una donna della mia età possa avere due belle cosce sode e ben tornite come quelle mie; Per finire le gambe con i polpacci ben formati e le caviglie fine. Insomma, anche alla mia età, non avrei avuto nessuna difficoltà a mostrare il mio corpo ad un estraneo. Non l'avevo mai fatto prima e, nonostante sia ancora una femmina vogliosa, non l'ho fatto nemmeno in questi ultimi 2-3 anni in cui i desideri sessuali di mio marito si siano assopiti. Mai una parola, solo sguardi libidinosi con i quali lui mi comunicava il suo desiderio di scoparmi ed io che, seppur vogliosa, non l'avrei mai fatto. I ragazzi, suo figlio e mia figlia, erano in viaggio di nozze. Un pomeriggio, all'uscita dell'ufficio, passai dalla casa dei ragazzi per sistemare della biancheria. Entrando mi spaventai sentendo dei rumori. "Ciao! Come mai?" Era Pino. "Che ci fai tu qua? Mi hai fatto spaventare." Era in bermuda rossi e una maglietta bianca. Pino è un bel tipo di quasi 180 cm, snello, atletico e sportivo. E' un bel tipo anche in viso, per scelta completamente pelato e due occhioni verde scuro. Non mi sovviene il nome, ma assomiglia molto ad un giornalista opinionista politico che si vede spesso in tv. Anche lui era sorpreso e disse che aveva fatto la deviazione elettrica che voleva suo figlio. No so cosa sarebbe, forse nulla, se non fossi stata io, non so perchè, a dirgli: "Senti Pino, te lo dico ora che siamo soli. La devi smettere perchè prima o poi se ne potrebbero accorgere. Allora capirai che situazione." Non negò niente. "E tu allora?" Mi sentii arrossire senza sapere cosa dire. In ogni caso forse non ne avrei avuto il tempo perchè mi prese i polsi, mi portò le braccia dietro la schiena, mi tirò a se facendo aderire i nostri corpi e, al diniego della mia bocca, prese a baciucchiarmi sul collo. "No! Pino smettiamola, che sei pazzooo? Nooo, nooooo, Pino nooooo" sussurrai sospirando di piacere. Sentivo il suo cazzo sul ventre e istintivamente mi ci strusciai. Ricercò la mia bocca e questa volta la trovò pronta ad accogliere la sua lingua. La succhiai e poi la mia si intrecciò alla sua freneticamente vogliosa. Mi liberò i polsi e le mie braccia istintivamente andarono intorno al suo collo; le sue mani sulle mie chiappe palpandole con bramosia. "No, mi sgualcisci il vestito. Smettiamola." Indossavo un vestitino avano aderente, scollato e con la cerniera sul retro. "Lo togliamo" disse abbassando la cerniera. "Pino no che vuoi fare, non è il caso, lasciamo perdere" "Non fare la scema e non mi rompere i coglioni" "Che dici? Così si parla?" "Che mi vuoi fare credere che non ti piace? Sciocchina!" Al che ricercò la mia bocca e ci slinguammo forsennatamente mentre faceva scivolare giù il mio vestito. Restai in reggiseno e mutandine. Abbandonò la mia bocca e andò giù sui seni. Mi vergognavo perchè il mio corpo era completamente alla sua vista però mi piaceva. Porca miseria se mi piaceva, tanto che lo lasciai fare quando mi scoprì le tette e prese a mordicchiarmi i capezzoli che, appena sfiorati, come vi dicevo prima, diventarono due chiodi. Me lo disse. gemetti di piacere e la mia mano destra andò istintivavamente alla ricerca del suo cazzo. Arrivò sulla sua patta e presi a tastarlo vogliosa più che mai. Anche lui sospirò di piacere. Allora mi spinse a sedermi sulla sedia e mi disse di togliermi il reggiseno. Lo feci dicendogli che stava esagerando. Nel frattempo si abbassò i bermuda, tirò giù i boxer e mi ritrovai il suo cazzo duro e grosso davanti agli occhi. Meno male che stava esagerando perchè mi sentii avvampare tutta. Lo impugnai e lo segai per qualche secondo. Me lo strofinò sui capezzoli e me lo piazzò fra le tette. Che goduria sentire e guardare quel cazzo che faceva su e giù stretto fra le mie tette. Mi piaceva, era eccitante e mi vergognavo a guardarlo negli occhi. Risalì e me lo piantò davanti alla bocca. Leccai la cappella, gemette e poi prese a sbattermelo sulle guance. "Ti piace. E' vero che ti piace?" "Sii, mi piace." Al che me lo ficcò in bocca e presi a giocarci con la lingua sperando di fare bene. Che ci posso fare, ero fuori allenamento. Sentendo i suoi gemiti, non solo solo mi convinsi che gli stavo dando piacere, ma mi accitai così tanto che tutta la troiaggine di femmina vogliosa, anche se solo con mio marito, venne fuori. Me lo sfilai dalla bocca e presi a leccarlo tutto. Lo tenne su come per darmi le palle. Questo non l'avevo mai fatto ma la voglia era tanta e gliele leccai. Mi disse che ero brava come una troia e mentre lo fissavo come per rimproverarlo, gliele mordicchiai. Si liberò completamente dei bermuda e boxer, della maglietta e si sistemò supino a terra. Mi stavo sdaindo al suo fianco e mi disse di dargli la fica. Mentre mi guardava mi sfilai le mutandine e mi disse che me la voleva leccare. Andai su. Che 69! Non appena sentii la sua lingua che esplorava ogni angolo della mia fica, mi venne di svenire e incomiciai e gemere e a muovermi mentre leccavo le palle e lo segavo. Prese a mordicchiarmi il clitoride e a leccarmi il culo, sorprendendomi molto, e presi a succhiare così forte da farlo gemere mentre mi leccava. Ad un tratto scoppiai dimenandomi come una ossessa. "Ahaaaaaaaaa! Siiiiii, Pino cosìììììì. Fammi godereeeeee, ahaaaa, ohooooooooo." Mi abbandonai col viso sul suo cazzo e la fica sulla sua faccia. "Mettilo nella fica, dai vai giù" "No, questo no, finiamola qua" "Ma se hai voglia! ce l'hai così allagata che ti scivola dentro solo solo." Aveva ragione, non vedevo l'ora di sentirmelo dentro. Andai giù e così, di spalle com'ero, senza guardarlo, mi sollevai sulle ginocchia, me lo puntai, andai giù e mi feci penetrare gridando di piacere. Presi a muovermi su e giù e impazzivo. Più mi muovevo e più impazzivo dicendo non so cosa. Accellerai e lui: "Godi, godi ancora troiaccia che non sei altra. Lo immaginavo che dovevi essere una troia pompinara succhia cazzi. E' vero che sei una gran vacca? Dimmelo vacca" "Ahiiiiiiiiiaaa! ohooooooo" Vieni di nuovo troia? "Siiiii, vengoooo" "Dimmelo che sei una vacca e sta godendo come una porca" "Siiiiii, ahiiiiiiiii, si siii sono una vaccaaa e il tio cazzo mi piaceee" Mi invitò a girarmi. Mi girai e me lo ficcai nuovamente nella fica. Mi strizzava i capezzoli e ni finivo mai di godere. Ripresi a muovermi rotendo il bacino e a gustarmelo. Poi mi tirò giù e ci prendemmo a slinguarci mentre godevo ancora di un orgasmo. Nel frattempo mi chiedava: Che femmina troia! Ci pensavi a farti fottere da me vero?" "Sii. Fai silenzio che mi piace ancora" "No, dimmelo che non vedevi l'ora di succhiarti il mio cazzo e di sentirtelo dentro sta ficaccia che hai. Dai dimmelo" "Si, Va bene si. E tu allora che fa non vedevi l'ora? Che bello! Mi piace ancora. Vienimi dentro lo voglio sentire" "Nella fica?" "E dove allora? "In bocca" "No" "Nella fica e poi lo prendi in bocca?" "Vieni, vieni. Dopo vediamo." Mi sborrò dimenandosi ed io gli ficcai la lingua in bocca. Poi mi disse di prenderlo in bocca. Dovevo essere proprio una troia? Melo sfilai dalla fica mentre me la sentivo scivolare fra le cosce. Andai giù e glielo leccai fino a pulirglielo tutto. Gemeva ancora di piacere. Ci lasciammo raccomandandogli di non fare più una pazzia del genere. Se ne andò. Pulii il pavimento per qualche goccia di sborra, sistemai la biancheria che dovevo sistemare e andai a casa. Ci siamo rivisti qualche giorno dopo al riantro dei ragazzi trascorrendo la serata e cenando insieme. Non ci sentimmo per un bel pò. Poi qualche giorno fa mi chiamò e mi disse se ricordavo la strada per arrivare nella sua casa di campagna. Gli dissi di si ma che non era possibile. Sarebbe stat la fine del mondo se qualcuno ci avesse visto. La mia testa però era sempre al suo cazzo e quando mi ritelefonò mi disse che avevamo dimenticato una cosa curiosa chiesi. "Abbiamo dimenticato una bella inculata" disse pacatamente come se fosse un obbligo. Erano una decina di anni che mio marito non mi inculava e improvvisamente sentii un gran desiderio di un bel cazzo che mi sfondasse il culo. Feci finta che non volevo assolutamente. L'andai a trovare invece e subito mi fece impazzire leccandomi la fica. Lo spompinai, mi scopò, mi sborrò in bocca, me lo mise fra le tette, lo spompinai ancora e poi per più di mezz'ora mi sfondò il culo sborrandomi ancora e facendomi impazzire di piacere. In futuro? Non lo so.

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