Mio cugino Andrea

Scritto da , il 2019-09-26, genere incesti

Lunedì 23 Settembre
Mi chiamo Sara e oggi compio 23 anni.
Da sempre amo il giorno del mio compleanno: mi piace ricevere tante visite dai miei parenti e amici più stretti e risentire amici di vecchia data che magari non sento da un po'.
Oggi però, il mio sorriso nasconde un velo di malinconia: siamo tutti qui, ci sono le mie amiche di sempre, i miei genitori, i miei nonni e i miei zii, manca solo lui: Andrea.
Andrea è mio cugino.
Ha 3 anni in più di me, quei 3 anni che bastano per farmi sempre sentire protetta quando sono con lui.
Io e Andrea abbiamo sempre avuto un rapporto particolare: sin da piccoli eravamo gli unici bambini nella nostra famiglia e abbiamo sempre condiviso vacanze e giochi. Siamo cresciuti insieme.
È sempre stato al mio fianco, quando ho iniziato ad andare a scuola, quando mi accompagnava ai tornei di pallavolo, quando i miei partivano per lavoro e mi lasciavano dagli zii..
Questo rapporto, con il tempo e con l'età è diventato sempre più forte.
Ricordo ancora quando frequentavo le scuole medie e avevo preso una "cotta" per un mio compagno di classe e quando lo confidai a lui fece una scenata di gelosia che mi lasciò quasi turbata, ma oggi ripensandoci mi scappa un sorriso e il mio stomaco si contrae.
Siamo tutti qui in salotto a mangiare qualche stuzzichino in attesa della torta e il mio sguardo cade imperterrito sul mio telefono in attesa di un suo messaggio d'auguri.
Quando ho chiesto a zia Giulia perché Andrea non fosse venuto con loro lei mi ha risposto che non lo sapeva, che era strano da molti giorni e non capiva il perché: abbasso lo sguardo e cambio discorso, io lo so il perché.
La settimana scorsa eravamo ad una festa di laurea di una sua amica e mi sono bastati due sguardi e qualche sorrisetto malizioso per capire che tra la festeggiata ed Andrea c'era qualcosa di più di una semplice amicizia.
Non so spiegarmi cosa mi abbia preso, mi sono sentita quasi tradita da lui e da vera incosciente ho iniziato a bere un cocktail dopo l'altro.
Ad un tratto un ragazzo, di cui non ricordo neanche il nome, mi si avvicina e inizia a baciarmi sul collo.
Andrea dal suo divanetto vede questa scena e non esita un attimo a mollare tutto e venire da me. Mi prende per un braccio e mi porta fino al parcheggio.
Non gli è servito tanto per capire che avevo bevuto qualche bicchiere di troppo e che non sarei potuta tornare a casa in quelle condizioni: mi ha caricata in macchina e ha iniziato a guidare.
Ero sul sedile accanto al suo e non facevo altro che fissarlo: lo guardavo e mi rendevo conto che sono innamorata di lui.
Arriviamo nel vialetto di casa sua e spegne il motore:
- Sara, tu questa notte rimani qui, domani mattina quando starai meglio ti riporterò a casa.
Entriamo in casa cercando di fare meno rumore possibile, io levo le scarpe con il tacco e mi giro verso di lui:
- Andre, ho fame, mangiamo qualcosa prima di andare a dormire.
Mi sentivo già meglio, ero felice di essere lì con lui e non volevo che la serata finisse così presto.
Entriamo in cucina e lui si mette a cercare qualcosa nella dispensa, io intanto mi siedo sul bancone accanto ai fornelli:
- trovati!!
Andrea si avvicina a me con un pacco pieno di biscotti, io però non faccio altro che fissare quei suoi occhi verdi, quegli occhi che mi hanno vista crescere e innamorare.
Senza pensarci due volte afferro Andrea per un braccio e lo tiro verso di me, le mie gambe si allargano permettendogli di avvicinarsi del tutto a me e il mio viso si butta verso il suo: in un secondo ci stavamo baciando.
Andrea fa cadere il pacco di biscotti per terra e mette entrambe le sue mani sul mio viso.
Non mi capacito più: stava accadendo realmente.
Sentire le labbra di mio cugino sulle mie mi ha eccitata. Le sue mani scendono sui miei fianchi e le mie iniziano a sbottonargli la camicia bianca che indossava.
Mi afferra dai glutei e mi porta a sè: eravamo appiccicati ed emanavamo un calore disumano.
Mi tira su e continuando a baciarmi su tutto il collo mi porta fino alla sua stanza.
Lascia la porta chiudersi alle sue spalle e mi butta sul letto, mi toglie il vestito con una facilità incredibile e mi inizia a baciare tutte le gambe.
Con fare molto violento sale su per le gambe fino all'interno coscia, mi sfila le mutandine ormai completamente bagnate, e inizia a leccarmi il clitoride.
Non ci vedevo più: gli riempio la bocca con il mio orgasmo.
Lui alza gli occhi e ci fissiamo per cinque secondi, mi sorride, sale su e mi bacia la bocca, questa volta con dolcezza.
Ormai la mia testa era ben lontana dal capire che ciò che stavamo facendo era sbagliato e continuai a baciarlo e a stringerlo a me. I miei sospiri diventavano sempre più forti e la mia voglia sempre più intensa.
Con agilità gli sfilo i pantaloni assieme alle mutande, mi giro e mi siedo su di lui.
Il suo pene duro come una roccia scivola dentro di me e inizio a cavalcarlo come un cavallo in una corsa ad ostacoli.
Le sue mani non stanno un attimo ferme, salgono e scendono per tutta la mia schiena finché non scendono ad afferrarmi i glutei e accompagnare il mio movimento inquieto.
Andrea lascia scivolare il suo indice nel mio ano: sono piena, Andrea è dentro di me, in tutti i miei buchi.
Il suo indice continua a fare su e giù dentro il mio ano finché anche il medio non lo raggiunge e continua a dilatarmi.
Sento Andrea che sta per venire, lo volevo dentro di me, li per sempre: un mio secondo orgasmo bagna tutto il suo membro e in un gemito il mio movimento si fa sempre più lento, Andrea spalanca gli occhi, mi guarda e sento un calore pervadere ogni parte del mio corpo.
Era venuto dentro di me.
Ci lasciamo cadere sul letto e ci addormentiamo lì, nudi e sudati.

La mattina dopo vengo svegliata dal suono della sua voce, apro gli occhi ed era lì in piedi di fronte a me, già vestito e pronto con la mia borsa e le mie scarpe in mano per riaccompagnarmi a casa.
Il viaggio di ritorno fu silenzioso.
Arrivati nel vialetto di casa mia mi girai per salutarlo ma lui non si girò verso di me, così presi la borsa e scesi a casa senza dire una parola.

Intanto mio padre arriva con la torta e con tanto di candeline con il numero 23 accese e tutti in coro mi cantano tanti auguri.
Chiudo gli occhi e spengo le candeline.
*Notifica di whatsapp*
Mi butto a guardare il telefono e lo schermo si illumina:
- Andrea: "auguri Sara. Scusa se non sono lì con voi, domani ti porto a cena. Ti voglio bene."


Fatemi sapere se volete conoscere la continuazione ;)

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