Imbarazzantemente eccitante - 4a parte

Scritto da , il 2019-09-11, genere esibizionismo

Arrivata.

Laura è all'angolo della grande piazza e l'aria secca, pulita di settembre le accarezza la pelle, il sole le bacia le gambe scoperte.

La piuma è nella mano sinistra, lo smartphone nella destra, la borsetta sulla spalla, quando la vibrazione del telefono la fa trasalire.

Un colpo caldo e sanguigno le sale dalla pancia alla gola, rendendole il respiro affannoso.

E discende alle belle gambe; così sicure fino a qualche secondo prima, ora impercettibilmente vibrano di timore ed eccitazione.

"Sei bellissima, benvenuta Laura, io sono qui...."

Legge Laura dalla notifica.

Apre la app, fa per rispondere al messaggio...

Il cuore le scoppia sotto il bel seno, nascosto dalla camicetta estiva, che ne copre la pelle ma ne esalta le forme: una seconda, forse una terza.

Un seno non traboccante, ma anzi fine e proporzionato, esaltato dal reggiseno push up di pizzo nero.

La camicetta, poco trasparente e sbottonata sul decolleteé, lascia intravedere un accenno di pelle e di lingerie di pizzo; le fascia la vita, stretta e femminile e ne esalta le forme.

Le trema la mano....

"Ciao, dove..."

Sta rispondendo Laura, quando le arriva un messaggio di Misterioso:

"Resta ferma così e non voltarti, ora mi avvicino e ti dirò io quando sarò alla di stanza giusta per una stretta di mano".

"Ok..." risponde Laura, coi puntini che sospendono nel cielo i battiti del suo cuore a mille.

Misterioso gioca sul filo dei secondi.

Laura toglie gli occhiali da sole e li ripone in borsetta.

Passi... di tanti passanti.

Sarà forse lui?

O... lui?

Centinaia di passi, vicini e lontani, dietro Laura.

Sembrano trascorrere ore, in quelle manciate di secondi che separano Laura dal conoscere il suo...

Provocato, o provocatore?

I ruoli per una volta sono invertiti: la provocatrice è lei, la donna sicura della sua bellezza, o lui?

"Laura, puoi voltarti ora".

Una voce maschile sicura alle spalle di lei, che si volta.

"Laura... piacere...."

Rossa in volto come una ragazzina al suo primo appuntamento, la bella donna, madre e moglie, puoi vederla portare la mano sinistra a coprire un sorriso di imbarazzo.

Nella mano, la piuma...

"Scusami... sono imbarazzatissima, piacere!".

La stretta di mano è complice, amichevole, non sdolcinata.

Mario è un uomo.

Laura l'aveva immaginato in tanti modi: bellissimo e poi bruttissimo per disilludersi... e poi normale, simile a quel collega.

Gli aveva dato mille volti e nessuno era quello giusto.

Mario è un uomo.

Non un attore, non un modello, non basso, non alto.

La barba curata, abbronzato, brillante nella sua camicia bianca e i suoi pantaloni blu, elegante e dinamico con le sue Hogan abbinate alla cintura.

Sicuro di sé quando guarda negli occhi e non solo la donna: capisci che è suo costume guardare chiaro, parlare chiaro.

Misterioso: "Sei davvero bella, piacere, Mario".

Laura: "Grazie"

M: "Ti va un caffè?"

L: "Certo, grazie..."

M: "Al tavolino qui va bene?"

L:"Ok..."

I due si accomodano al tavolino di lucido metallo che riflette il sole abbagliante.

Laura vorrebbe indossare gli occhiali da sole, il riflesso sul tavolino è accecante ma lui la precede....

M: "Preferisci l'ombra?"

Laura annuisce e i due si spostano in un tavolino protetto da un ombrellone bianco, elegante.

Lei è seduta, gambe vicine, ginocchia che quasi si sfiorano....

M: "Sei ancora imbarazzata Laura?".

...con distensione, Laura risponde: "Sì, un po' ".

M: "Cosa prendi?"

L: "Caffè macchiato caldo e tu?"

M: "Caffè ristretto".

...Mario ordina, e in attesa della consegna dei caffè...

M: "Ricordi le regole del gioco Laura?".

L: "Beh... sì..." e quasi per autoassolversi.... "Il nostro è solo un gioco mentale che finisce in questa piazza e in metropolitana, giusto?"

M: "Sì: tu l'attrice, io il regista e il mondo guarda il nostro film".

...Ed ecco che arrivano i caffè e Mario paga il conto.

L: "Sì è così"

Laura porta la tazzina alla bocca e le sue labbra baciano la schiuma bianca del macchiato....

M: "Attrice, si ricorda il copione?" dice Mario sorridendo alla sua complice...

L: "E come posso dimenticarlo?" risponde Laura con un sorriso.

Il clima è disteso e il ghiaccio rotto...

M: "Ciack, si gira! Iniziamo".

Laura sa cosa fare; ne hanno parlato in chat e si sono confermati il copione in chiacchierate virtuali successive.

Facendo leggera forza sulle gambe, sposta la sedia indietro e leggermente di lato.

Porta ancora la tazzina alla bocca e, mentre la schiuma sfiora le labbra, proprio in quel momento, lentamente accavalla la gamba destra sulla sinistra.

Il lembo della gonna sale e lo spacco mostra generoso la coscia, nuda e abilmente depilata, chiara, solo impreziosita da una leggera abbronzatura naturale.

L: "Oddio Mario... devo proprio?"

M: "Siamo qui per questo", dice sorridendo l'uomo, guardandola negli occhi.

L: "Ti piacciono le mie gambe?"

M: "Sì, sono molto belle".

L: "Grazie, e... cosa ti piace delle mie gambe?"

M: "Mentre eri in piedi, prima, da dietro, mi piaceva la proporzione tra il polpaccio sottile e la coscia generosa... Ora il tavolino mi copre molta della tua bellezza" e sorride.

Poi si avvicina al tavolo, con pollice e indice della sinistra si sostiene il mento.

Ora può vedere la bellezza di Laura, seduta a gambe accavallate su quella sedia in quel famoso bar.

E' davvero bellissima, nel suo non essere modella, non essere costruita; nel suo essere vera.

M: "Ora che vedo meglio, mi piace la tua coscia perché mostra un accenno di muscolo sotto la pelle. Mi dà idea che tu sia molto soda".

L: "Grazie...."

In Laura l'eccitazione si sostituisce all'imbarazzo.

Ci sta prendendo gusto.... E ora cambia accavallamento, davanti agli occhi di lui.

Lui, che compostamente ammira la sua bellezza.

"Dev'essere un seduttore, uno a cui non mancano le donne", pensa Laura tra sé e sé, e con sicurezza gli chiede:

L: "Mario, sei sposato?"

M: "Dopo il gioco potremmo parlare di noi, ora giochiamo, ricordi l'accordo?"

Mario conduce e Laura seduce, il gioco è chiaro.

Ed è un gioco tra due sconosciuti.

M: "E comunque, tornando alle tue gambe, alla donna non basta avere belle gambe per attrarmi: tu hai di più".

L: "Ah, e sarebbe questo di più?"

Troppe volte la banalità l'aveva annoiata, da ragazza; quando, per compiacerla, i tanti corteggiatori delusi l'avevano genericamente coperta di ripetitivi e prevedibili complimenti....

Ma Mario è preciso come un laser, sa cosa gli piace ed è sincero:

M: "Le sai curare e le sai portare".

L:"Grazie, cioè...? Spiega sono curiosa..."

M: "Sono lisce, perfettamente depilate, si vede che te ne prendi cura. Fa piacere a un uomo...."

Mario e Laura sono al tavolino, non c'è contatto tra i loro corpi; ma la mano di Mario, a livello istintivo e appena percettibile, accenna una carezza immaginata e Laura la sente, forte come se fosse vera....

M: "E poi sono toniche, fai qualche sport?"

L: "Rincorro i miei figli... Non solo dai... vado a correre 3 volte la settimana in modo tranquillo, niente di più".

L: "E tu Mario fai sport?"

E Mario, buttandola sullo scherzo...

M: "Sì, le Olimpiadi..."

e riprende il timone della nave:

M: "Dopo, dopo Laura: ora stiamo facendo il nostro gioco... ricordi?"

L: "Mammamia... questo è un punto difficile del gioco... non so se ce la faccio dai..."

M: "...ma ti fa piacere proprio questa parte, dicevamo in chat...."

L: "Sì... Ma non so come iniziare.... Mi aiuti?"

M: "Ok. Beh... Le tue gambe sono nei più bei sogni che un uomo possa sognare... E non solo loro".

Era il copione?

O una vena di malizia e di improvvisazione, sapendo ciò che sta per chiedergli?

Laura lascia la sua mano adagiarsi sulla coscia, scoperta, vagamente spudorata al sole.... la sua mano di donna scivola sul suo corpo, sulla coscia da tanti desiderata....

L: "Ti faresti delle fantasie su di me, Mario?"

M: "Sì, me le sto già facendo"

L: "E... da solo.... cosa faresti pensandomi?"

M: "La mia mano non resisterebbe... mentre ti penso...."

L'eccitazione è a mille... e ora Laura prende le redini del gioco:

L: "Ne parliamo dopo di questo: ora ci aspetta un giro in metropolitana......"

M: "Sì, andiamo".

I due si alzano e si dirigono verso il sottopasso della metro...

(prosegue.....)

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