Me, lei, loro

di
genere
dominazione

Me, lei, loro. Preparazione
Mi ero svegliato alle quattro. In attesa che Mara aprisse gli occhi il che avvenne alle sei., Avevo iniziato ad accarezzarmi il cazzo. Mi piaceva sentirlo crescere in mano mentre con la destra mi pizzicavo il capezzolo sinistro.
Alle sei squillò la sveglia. Mara si girò, aprì gli occhi e mi baciò.
Poi allungò la mano e mi toccò. “Lo hai menato vero? Non dovevi, non ti ricordi che giorno è oggi.”? ma poi sorrise. Mara è la mia seconda moglie di venti anni più giovane. Dopo alcuni anni di matrimonio abbiamo trovato un accordo che ci soddisfa. La nostra vita di coppia è meravigliosa. La abbiamo integrata con degli spazi per il nostro piacere. Mara è una ninfomane e io sono normalmente dotato, così abbiamo coinvolto Jim. Jim è un giovane senegalese che ha studiato architettura in Italia e poi ho assunto nella mia società edilizia. Ora ha uno studio suo e ci visita regolarmente. Mara dopo le mestruazioni organizza nella nostra villa al mare una serata di sesso. Qualche volta solo Jim, altre volte siamo in più. A Mara piacciono i giochi di ruolo, Generalmente è puttana sottomessa altre volte domina. A lei come a me piace portare gioielli erotici.
Che parte ho io il marito in questi giochi? Col tempo essere amministratore pieno di responsabilità, il dover continuamente decidere, mi ha reso nevrotico.
Così ho scoperto il piacere della sottomissione. Essere schiavo sottoposto alla volontà degli altri, mi ha dato piacere e senso di benessere. Ho iniziato con delle puttane domine, ma quando Mar mi ha scoperto, lei ha deciso che sarebbe stata lei la mia domina. Ma nei momenti e luoghi giusti. Non sempre aveva sorriso. Ti amo, mi ami e aspetterai con ansia e sottomissione quando deciderò di educarti aveva detto. In questi anni ho anche capito che la mia vera natura era quella di un troietto femminuccia nell’anima che voleva essere abusato con violenza.
Come sempre prima degli incontri facemmo una colazione leggera. Sotto il tavolo Mara colpiva leggermente le mie palle che strette dall’anello d’argento che avevo indossato alla sera sporgevano gonfie dal bordo della sedia. “Andiamo a prepararci “disse Mara.
Ognuno si chiuse nel proprio bagno. Mara fece quello che fanno tutte le donne.
La mia preparazione era più lunga. Jim aveva annunciato che oggi Mara sarebbe stata Domina puttana e io maschietto sottomesso punito per sodomia.: Inoltre avrebbe portato un altro padrone. Peccato, a me piace essere femminuccio troia con lei. Ma è il Padrone che decide. Così mi unsi completamente di olio emolliente e poi passai con pennello e sapone da barba su tutto il corpo. Quindi mi rasai tutto salvo il petto. Il mio cazzo al pensiero della preparazione si era indurito chiedendo di essere menato. Ma oggi dovevo essere passivo quindi siccome a Jim piaceva vedermi col cazzo molle, spruzzai sul mio membro una dose abbondante di xilocaina che lo avrebbe reso insensibili fino a sera. Mi guardai allo specchio. Non ero male, sessanta ben conservati con un cazzo simpatico che pendeva molle. Siccome mi piace essere pulito per il Padrone, mi feci un lavaggio intestinale con la doccetta così da avere un ano pulito. Seguì la doccia e profumazione. Il buchetto, quello che chiamavo la mia fighetta anale, venne leggermene massaggiato con una crema alla capsina che facendo gonfiare l’anello, rendeva il buchetto più desiderabile al Padrone se si fosse degnato di penetrarmi.
Erano le dieci quando il trillo del campanello ci avvisò che i Padroni erano arrivati. Jim
indossava degli shorts e maglietta attillata sotto i quali i muscoli degli addominali e lo splendido culetto muscoloso, si delineavano prepotenti mentre il bozzo fra le gambe sembrava crescere al solo guardarlo. Benvenuto Padrone cinguettò Mara. Ecco Padrone Bomo disse Jim indicando un giovane più basso ma di buona costituzione. Una montagna di muscoli come un promettente torello di buona razza. Salutammo il nuovo Padrone deferenti, ma lo sguardo si diresse sul terzo invitato. Un ragazzino dal fisico esile e aspetto femmineo, con un visino birichino, con un nasino all’insù e due occhi azzurri sotto una zazzera bionda. Jim sorrise; lui, no lei è Cindy
Puttanello troietta che impara a diventare Padrone. Su Cindy continuò Jim presentati ma brevemente.
Il ragazzino spostò il peso sul piede destro e iniziò a raccontare. Sono Marco e ho sedici anni. mi hanno emancipato. Mia madre si è arrabbiata perché mi sentivo femmina dentro mentre lei voleva un maschio cazzuto come figlio. Così mi ha regalato al suo amante che è anche suo Padrone. Lui voleva stuprarmi ma mamma gelosa i è opposta. Così mi ha venduto a Padrone Jim che gli ha promesso di farmi diventare una fighetta puttanella cosi lui potrà fottermi.
Basta intervenne Jim usi termini troppo volgari. Ora guarda come obbediscono gli schiavi. Mara spogliami.
Mara non si fece pregare. Davanti ai suoi occhi la visione del corpo di Jim e del suo cazzo pulsante la eccitò e comincio a toccarsi. Basta! Jim la allontanò e mi chiamò Tu schiavo leccami l’uccello e il culo.
Mi avvicinai e gli leccai il buchino anale facendolo fremere con piccoli colpi di lingua.
Poi presi il suo cazzo in mano e iniziai a leccarlo dalla cappella in giù. Avevo fuori tutta la lingua e naturalmente mi venne di penderlo in bocca. “Fermo” disse Jim “non ti ho dato il permesso.”
“Cosa sarà adesso? Verrò punito Padrone” risposi abbassando la testa. “Basta ora spoglia Bono e prendi in bocca il suo cazzo.” rispose
Mi precipitai a spogliarlo e quando vidi il suo cazzo mi spaventai. Da molle non riuscivo a circondarlo con indice e pollice. “Su dai “mi sollecitò Bono. Presi in bocca il cazzo aprendo la bocca al massimo per non soffocare. Mi stavo eccitando e iniziai a succhiarlo. “Fermo” gridò Jim “seconda infrazione schiavo disobbediente sarai punito”.
“Vediamo se ora obbedisci Spoglia Cindy. Baciale le tettine e poi il clitoridino e infine la fighetta del culetto ma molto delicatamente. Baciai il suo buchino gustando l’aroma de profumo che si era messa.
“Si padrone risposi eccitato”. Cindy nuda aveva veramente il corpicino di una bambina, neppure un pelino. Così la leccai con cura i capezzoli che si indurirono. Poi presi in bocca il suo cazzetto che non era così piccolo. Vidi che portava alle palle l’anello d’oro degli schiavi vergini. Infine, le baciai il buchino e leccai le chiappette sode. Quando finii mi girai e vidi che Padron Jim era soddisfatto e Cindy tutta arrossita.
Mentre Mara e io stavamo carponi culo all’aria Jim si Versò un bicchiere di gin. Ora sigilliamo il patto per questa giornata. Prima tu Mara. Apri la bocca, poi il contenuto del bicchiere passò dalla bocca di Jim alla bocca aperta di Mar che mandò giù tutto. Lo stesso avvenne me ma fu Bono a farmi bere dalla sua bocca.
Noi andiamo a mangiare disse Jim facendo gesto aa Bono di rivestirsi,
Ma prima vi prepareremo per il pomeriggio”. Cindy guarda e impara”.
Per prima Mara. Le legarono le mani dietro la schiena facendo passare la corda sulla gola così impedendole di muoversi. Poi Jim prese dalla sua borsa due grosse pinze che posizionò sui capezzoli di Mara facendola ululare per il dolore.
Completò la vestizione inserendo gli anello d’oro al clitoride di Mara e alle labbra della sua grassa figa.
A suo tempo avevo fatto io i buchini per inserire gli anelli, molto delicatamente e Mara si era lamentata. Ora Jim le inseriva brutalmente i gioielli strapazzandola e Mara mugolava di piacere. Poi le infilò un vibratore nella vagina e uno nell’ano dopo averli accesi. “Cosi ti bagnerai tutta per quando ritorneremo.”
La irrise Jim.
Nel fra tempo Bongo era ritornato dalla macchina portando dei pesi con maniglia. Venti chili per peso disse Bono al quarto viaggio. Fecero divaricare le gambe a Mara e legarono un peso da 20 chili a ogni caviglia rendendole impossibile muoversi. Ora tocca a te disse. Mise i pesi alle caviglie, ma mi legò le mani davanti. Mi sembrava quasi una gentilezza. Poi mi mise delle pinze dentate ai capezzoli e anche io ululai per il dolore”. Su, su “disse Bono “vedrai che ti passa”. Le pinze finivano con un anello. La corda che mi legava i polsi venne passata negli anelli e poi rigirata e annodata ai polsi. Vedi troietta se abbassi le mani le punte delle pinze ti bucano i capezzoli e mi dette un colpetto sulle mani per farmele abbassare dandomi un assaggio di cosa sarebbe successo.
“Ti lamenti troppo” e mi mise in bocca un cazzo di gomma corto e grosso fermato da una cinghia sulla nuca. Potevo respirare ma avevo la bocca spalancata e sbavavo. Segui un vibratore in culo. come il cazzo dei cani aveva una fascia centrale rigonfia di maggiore dimensione perché non mi uscisse. Chiamò Cindy e gli disse di spingermelo dentro con un colpo della mano. Poi lo accese e le vibrazioni mi arrivarono nella pancia. Brava Cindy, ora tira le palle alla troietta e guarda come le metto i pesi. Mi mise alle palle un anello di metallo che doveva pesare almeno un kilo. Immediatamente legò i piedi ai pesi così rimasi a gambe divaricate mentre i miei coglioni stretti e allungati dall‘anello dondolavano oscenamente.
Bene disse Jim vedendoci così impastoiati. Noi torniamo alle tre. Nel fra tempo Cindy ripasserà la lezione di tortura e sottomissione facendo esercizio su di voi.
Uscì sbattendo la porta. Cindy si girò. Il suo sorriso femmineo e accattivante si era trasformato nel ghigno di un sadico che si riprometteva un divertimento. Cindy mi sussurrò all’orecchio” mi vuoi bene vero? Allora baciami” Posò le sue labbra sulle mie e aprì la bocca. Poi Ci ripensò “voglio fare l’amore con la lingua” disse dolcemente, ma ti devo mettere questo disse togliendomi il cazzo di gomma. Era Uno strumento che mi costringeva a tenere la bocca spalancata fermato dietro la nuca da una cinghia di cuoio. M penetrò in bocca con la sua lingua come se lamia bocca fosse una figa, come facesse un bocchino. e la sua lingua fosse un cazzo. Cominciai a eccitarmi, il mio cazzo era in erezione, sentivo i capezzoli eccitarsi malgrado le pinze. Anche il mio culetto strinse il vibratore cercando di farlo penetrare a fondo. Cindy mi cercò la bocca e succhiò la mia lingua come mi facesse un bocchino: Quella troietta si fermò, guardò giù con i grandi occhi innocenti e gridò: “Cosa vedo. Sei eccitato magari vorresti sborrare, Vergogna”. Prese i miei coglioni con la destra stringendoli con forza mentre la sinistra si appoggiava sulle mie mani legate facendole abbassare e per conseguenza facendo penetrare l punte delle pinze nei capezzoli. Poi mi lasciò andare. Riprese il gioco più volte; i testicoli ormai si erano allungati a 15 centimetri. I capezzoli gonfi tirati sembravano quelli di una puttana nigeriana. il cazzo mi diventava sempre più duro e sentivo la sborra schiumami dentro. Poverino disse Cindy ora ti metto a posto. Mi dette un ultimo colpo lasciandomi senza fiato tanto non potevo a bocca spalancata urlare. “Meriti un premio” disse. Mi fece allargare le gambe e piegarmi in avanti. prese un cuscino e lo mise sotto le ginocchia facendomi piegare sino a che i coglioni toccarono il pavimento. “Ora tesoro ti faccio godere”. Mi dette lamano sinistra da leccare, “sbavala bene” puttanello troietto “e mi sorrise. Si posizionò dietro me che sembravo una grossa rana e con un gesto deciso tirò fuori il vibratore dal mio culo. Non feci in tempo a urlare per il dolore o sollievo che sentii la mano che avevo leccato entrare con violenza nel buco mentre la destra spingeva verso il basso le mie mani facendomi straziare i capezzoli dalle pinze. Iniziò a chiavarmi il culo con il pugno. Aveva decido per il ritmo: braccio dentro pugno aperto spinta su bracci pugno chiuso, braccio che usciva, conta mi disse. Quando arrivammo alla cinquantesima scoppiai .il getto di sperma arrivò a un metro di distanza formando un lago bianco e cremoso sul pavimento. “Uh, che schifo”” disse Cindy. Si rivolse a Mara,” ora ti lego. Avrai fame vero? Giù bevi tutta la sborra dal pavimento. lo voglio pulito. Intanto tu troia mascolina non pensare di aver finito, giù a quattro zampe e poi mi montò. Il suo cazzo m penetrò con dolcezza mentre Cindy mi accarezzava e sussurrava. Parole dolci. Si fermò e mi tolse le pinze ai capezzoli. Poi mi tolse l’apribocca. Riprese a chiavarmi mentre le sue mani così delicate strinsero come una morsa i miei capezzoli rotolandoli e strizzandoli fra le dita. Prima di riprendere a fottermi disse “ora puoi urlare. Tra dolore ai capezzoli e culo rotto iniziai a piangere per il dolore e ululare per il godimento. Cindy venne e mi riempi di caldo sperma. Avevo il pancino pieno e mi sentivo fecondato come una puttanella sverginata. Cindy capì che stavo per venire di nuovo.” Vieni disse a Marta che aveva ripulito il pavimento. Apri la bocca che il vacco castrato ti viene in bocca. Non inghiottire. Bacialo e fagli ingoiare la sua sborra. Così fu una seconda potente sborrata sin riversò nella bocca di Mara che sorrise di godimento. Poi mi baciò facendomi andare in gola tutto il mio seme. “bevi tutto e leccale la figa con la lingua. Cindy ci liberò di tutti i legacci e noi la ringraziammo. ”Grazie padroncino Cindy, noi vacca rotta in culo e puttanello femminuccio siamo tuoi schiavi fatti per soddisfarti e le baciammo i piedi. Non basta strillò con voce isterica Cindy.” In ginocchio culo all’aria, Mettetevi i tappi anali. Meritate una sculacciata, anzi 50 a testa.10 a te vacca e poi dieci allo stronzetto e poi si ricomincia fino a cinquanta. 10 per volta “. La mano di Cindy cosi minuta aveva una forza insospettata anche perché la aveva avvolta in una cinghia di cuoio. Mara e io avevamo il culo rosso e dolorante ma entrambi avevamo raggiunto un orgasmo. ”Fermi” disse Cindy. Non voglio macchie. Tu puttanello femminuccio prendi in bocca la figa della vacca e bevi tutto. Strizzò i grossi capezzoli di Mara che mi scaricò in bocca un torrente di sugo. Ora tocca a te mi disse. Mara Prendilo in bocca e iniziò a strizzarmi i capezzoli. Come sapete sono il mio punto debole e appena li strizzò tra pollice e indice esplosi nella bocca di Mara. La figa di Mara colava come un rubinetto e il mio cazzo si gonfiò con la cappella dura pronta a schizzare. Mara mano giù tutto e si permise un sorriso di godimento. “Cosa hai da sorridere vacca? vedrai cosa ti faccio. Prese un tavolino.
“Vacca in ginocchio, le tette sul tavolino, mani dietro la schiena. Ora tocca a me divertirmi. Veni vicino a me. Puttanello ora ficcati il più grosso cazzo di gomma nella tua fighetta anale e mi aiutò dando un colpo che lo fece entrare quasi tutto nel culo.” Vacca ti metterò un lucchetto che ti chiuderà la figa: Tanto sei già pronta con tutti quelli anelli.”
Entrarono Jim e Bongo e guardarono stupiti.” Bravo hai imparato bene” disse Jim. Poi Lui e Bongo incularono senza pietà Cindy che urlò grazie padroni


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scritto il
2019-08-30
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