Una vita per olcazzo

Scritto da , il 2019-08-24, genere gay

Fin da adolescente la mia omosessualita'venne fuori
Abitavo in campagna e avevo un amico a cui ero molto affezionato.
Un giorno stavamo osservando una vacca che allatta a il suo vitellino e venne la voglia di farlo anche a noi.
Andammo nel fienile e ci spogliammo, lui si mise a 4 zampe e io mi sdraiai sotto prendendo il suo cazzo in bocca come se fosse un capezzolo della mucca.
Cominciai a ciucciare, il cazzo si ingrossava, succhiai a lungo e lui mi dette tutto il suo latte.
Che buono dissi bevendolo completamente.
Col passare dei giorni lo facemmo ancora e ogni volta provavo piu'piacere.
Trascorse del tempo, un giorno mi resi conto che volevo qualcosa in piu'.
L'occasione capito'quando venne a trovarlo suo cugino, come al solito noi eravamo impegnati nel nostro giochetto, quando apparve lui.
E bravo il mio cuginetto, ti piace farti spompinare e a te piace prenderlo in bocca, vero? Bravi ci sapete fare
Si denudo' e venne a piazzarsi dietro di me, adesso assaporerai qualcos'altro e cosi' dicendo mi piazzo'il cazzo nel culo, urlai di dolore ma lui comimncio: a farmelo scorrere dentro con vigore, lentamente il dolore passo' e una sensazione di piacere mi pervase, godevo di quel cazzo nel culo
Lo senti come ti inculo?, ti piace vero? Dai mentre ti sfondo il culo succhia il cazzo del cuginetto.
Sborrarono riempendomi il culo e la bocca e venni anche io.
Quando lui riparti'restai con la bocca amara avrei voluto seguitare a prendere il cazzo di entrambi
La voglia di cazzo era sempre piu'forte,oramai mi stavo trasformando in una troia ninfomane,il mio unico scopo era quello di succhiare cazzi e farmi inculare, quando ebbi compiuto i miei ventun'anni, abbandonati tutto e me ne andai in citta', per qualche tempo mi sono prostituito in cambio di un po di cibo e di qualche alloggio, poi conobbi un tipo che mi propose agiatezza in cambio di sesso, accettai senza immaginare a cosa andavo incontro.
Mi porto'in uno squallido alberghetto, qui una vecchia megera mi condusse daun transessuale che si mise all'opera e con trucco, parrucca e abbigliamento che definire sexy e'un eufemismo, mi trasformò in una zoccola da marciapiede lì fui sbattuta.
Dovetti accontentare chiunque me lo chiedesse contenendo il vomito che certi uomini mi suscitavano.
Fui umiliata per un anno, fin quando una persona gentile riuscì' a portarmi via da quell' inferno.
Mi porto'a casa sua trattandomi con tutto il rispetto e la gentilezza di questo mondo.
Ma purtoppo ero diventata/o diffidente.
Cosa vuoi da me, dissi.
Se ti dicessi nulla sarei uno sporco bugiardo, voglio quello che concedervi ad altri ma senza forzature o costrizioni, la scelta sara'solo tua, io la rispettero'.
Non credevo alle mie orecchie, ma quell'uomo era sincero, lo sentivo.
Mi donai a lui con tutta me stessa prendendo ripetutamente il suo cazzo tra le mani e in bocca e nel culo, bevvi la sua sborra e me le feci scaricare nel buco del culo arrivando all'orgasmo insieme a lui.
Sono trascorsi trent'anni e in questo periodo ho donato la mia vita al suo cazzo...


Questo racconto di è stato letto 4 1 5 7 volte

Segnala abuso in questo racconto erotico

commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.